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4 Indice degli inserzionisti
5 Buon Natale - Paolo Nuli
12 Indice analìtico 1983
16 News
30 Stampa estera
36 Libri - Maurizio Bergami
42 Triumph Adler Alphalronic PC
Leo Sorge
48 Calcomp M84
Franeeseo Peironi
54 Juki 6100 - Corrotto G/«itocc(
58 Texas Instruments TI-66
Pierluigi Panunzi
62 Sìmons' Basic per Commodore 64
Leo Sorge
68 GraHca
Francesco Peironi
74 TuitoSpectrum - 48K per tutti
Maurizio Bergami
78 Software RPN
Paolo Galasseiti
81 Software SOA
Pierluigi Panunzi
85 Software Sharp
Fabio Marzocco
88 Software Casio
Fabio Marzocco
91 Impariamo a programmare
in Assembler
Vuher Di Dio
95 Software Apple
Faiter Di Dio
98 Vie da zero
Tommaso Pantuso
lOI Software Vie e 64
Leo Sorge
105 Software TI-99/4A
Giuseppe Merlino
108 Software Spectrum
Maurizio Bergami
110 Software ZX-81
Maurizio Bergami
112 I trucchi del CP/M
Clauiiio Rosazza
115 Guidacomputer
135 MCmicromarkel • micromeeting
143 MCmicrotrade
145 Campagna abbonamenti
Servizio arretrati
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M.D. Spedfkve nell'ordine (Indkondo II numero di portila IVA} se deslderote rkeve-
INDICE DEGLI
INSERZIONISTI
MCmicrocomputer 25
Anno 3 - numero 25. dicembre 1983
mensile • L. 3.500
Direttore:
Paolo Nuti
Condirettore:
Marco Marìnacci
Ricerca e sviluppo:
Bo Arnklil
Collaboratori:
Maurizio Bergami. Valter Di Dio.
Paolo Galassetti, Corrado Giustozzi,
Fabio Marzocca, Giuseppe Merlina.
Alberto Morando. Tommaso Pantuso.
Pierluigi Panunzi. Francesco Pctroni.
Gina Principi. Claudio Rosazza, Leo
Sorge. Maria Chiara Stefanini, Pietro
Tasso
Segreteria di redazione:
Paola Pujia (responsabile),
Giovanna Molinari
Grafica e impaginazione:
Roberto Saltarelli
Grafica copertina:
Studio AZ - Roma
Fotografìa: Dario Tassa
Amministrazione:
Maurizio Ramaglia (responsabile).
Anna Rita Fratini. Pina Salvatore
Abbonamenti ed arretrati:
Giancarlo Atzori
Direttore Responsabile:
Marco Marinacci
MCmicrocomputer è una
pubblicazione Technimedia.
Via Vatsolda 135, (X)14l Roma.
Tel. 06/898.654-899.526
Registrazione del Tribunale di Roma
n- 298/81 dell'll agosto 1981
©Copyright Technimedia s.r.l.
Tutti i diritti riservati.
Manoscritti e foto originali, anche se
non pubblicati, non si restituiscono
ed è vietata la riproduzione, seppure
parziale di testi e fotografie.
Pubblicità:
Technimedia. Via Valsotda 135,
00141 Roma. tei. 06/898.654-899.526
Produzione pubblicitaria:
Cesare Veneziani
Abbonamento a 12 numeri:
Italia L. 35.000; Europa e paesi del
bacino mediterraneo (spedizione via
aerea) L. 65.000
Americhe. Giappone. Asia etc.
L. 92.000 (spedizione via aerea).
C/c postale n. 14414007 intestato a:
Technimedia s.r.l. • Vìa Valsolda. 135
OOI4I Roma
Composizione e fotolito:
Slarf Photolito, Via Acuto 137,
GRA km 29, Roma
Stampa:
Grafiche P.F.G.. Via Trasponlina
46/48 - 00040 Ariccia (Roma)
Concessionaria per la distribuzione:
Parrini & C. - Roma - P.zza
Indipendenza llb - Cent. Tel. 4992.
Associalo USPI
BucttiNatale
Quando, un sabaio mattina, portai a casa il mio primo personal
computer, non avrei mai immaginato il seguito della storia.
Fatto si è che aperto lo scatolone e messo il computer sul
tavolo, mia moglie disse: "Mi fai provare?". Domenica all’ora
di pranzo era a metà dei manuale ed aveva già realizzato il suo
primo programma applicativo. Da un lato ero un po' seccato.
ma dall’altro soddisfattissimo: quale miglior dimostrazione
della mia teoria e cioè che per imparare ad usare il computer
basta una macchina a disposizione, un manuale di istruzioni
comprensibile ed un po' di buona volontà?
A meno di quattro anni di distanza la penetrazione culturale
de! computer è avanzata a! punto tale da far classificare un
episodio de! genere nell'ambito dell’ovvio e de! banale. Meno
ovvio, quello che è successo al mio amico e collaboratore di
AUDIOrevieìv Renato Giussani che. dopo aver portato a casa
un personal computer con l'idea di utilizzarlo come video-gioco
per i bambini, ha trovato il figlio di sette anni intento a
ricopiare con la massima attenzione i programmi pubblicati su
MCmicrocomputer; li aveva scovali da solo riconoscendo ia
foto della macchina. Il dramma è scoppiato quando, al
momento di uscire di ca.«j, il computer è stalo spento ed il
programma è andato perso. Per farla breve mi è toccalo venire
in ufficio di domenica pomeriggio a cercare un disc driver per il
frugoleilo.
Qualche giorno fa ero ad Ancona presso lo stand allestito da
A UDIOreview ed MCmicrocomputer in occasione dell’Hi-Fì
Expo Adriatico. Gli organizzatori avevano giustamente
promosso ia visita della mostra da parte delle scuole e cosi tra
orde di ragazzi grandicelli non mancavano anche i più giovani.
A un certo punto si avvicina ai nostri tavoli un ragazzino
minuto. Con gli occhi che palesemente gli brillano dall'interesse
comincia a sfogliare alcuni numeri di MC. "Quanti anni hai?",
gli chiedo, “dodici", risponde. "Ma ce l’hai il computer?" "Non
ancora, ma a Natale papà me lo regala. ”
A lui. a! suo papà e tutti voi. Buon Natale.
Paolo Nuli
MCmicrocomputer 25
Aquarius'"’ è il computer concepito
do Mattel Electronics"", lo stessa gronde
azienda che costruisce Intellivision"".
Solo Mattel Electronics"" poteva rea-
lizzare un computer così facile da usa-
re e così rispondente oi vostri desideri:
sedici colori diversi, eccezionale risolu-
zione (192x320), il suono dall’altopar-
lante del TV ed il BASIC Microsoft incor-
porato.
Gli accessori di Aquarius"’' sono
quelli che avete sempre sognato: tele-
comandi perfetti, i migliori che obbiate
mai provato, linguaggi ad alto livello
(Extended BASIC ' LOGO), registratore,
stampante grafica, espansioni di me-
moria. programmi utili per la scuola ed II
lavoro e tante, tante cassette con I più
bei giochi fino a Ieri riservati ai migliori
video games.
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scerà indietro: con i floppy disk, il CP/M'
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Ipzza PioXl)-tel 06/6386096-6386146 VITERBO- via Giocomo Motteotti, 73- telef 0761/38669
Sede centrale; Roma.v. Flavio Domiziano, 10 gaeta lungomare Caboto,74- teief 0771/470168
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La musica per calcolatore;
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indice analitico
anno 1983
nunmri 15-^25
(N.B.: l’indice analitico dei numeri 1 14 è pubblicato sul n. 14)
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indice anaiifieo
OidmaIoreaHabetKO<HP4IO 22
V«ac(HP41CI 22
DEXEV' espan^m decimali (KP41C) 23
Sllaba (HP41C) 24
Battaglia navale IHP410/1 25
SOFTWARE SHARP
SCACCO 3 (PC-15O0) 15
Indovino l'animale (PC4500) 15
Spesecasalinghemensili(PC-1211l 16
Recipe IPC-12UI 16
Mammulh micco word ivoceuar IPC-1500) 17
L M e suggertmenti van 17
Grafici I IPC-1500) 18
Grafici 2 (PC-1500) 18
L'Input del dati (PC 1500) 18
L'assemblet del PC 1500 (I) 19
L'a&sembler del PC-1500 (II) 20
Asteroid (PC 1500) 21
Prova nflessi (PC-1500) 21
L assem(>ler del PC-1500 (MI) 22
PCMON monitor esadedmale per PC-ISOO 23 82
Multivlbratore aslabtle (PC-I21 1)
Orologo con sveglia (PC-121 1 )
Radic compiesse di equaàoni (PC 121 1)
OLD
Slot Maclilne
23 84
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SOFTWARE APPLE
Ordinsmei
Senne m é
Discorsi eli
Hi speed KGR clear
Conversioni sempre pn
Motomuro
Scrolling per tutti I gust
Click per Apple Writer
Toni e semitoni dello specteum 21 79
Parollamo 22 92
Trucchi e nodale (nastro-budtup) 23 94
Renumber 24 105
Block delele 24 106
Simon 25 108
Il comando ORAW 25 109
TutloSpectrum (I) 25 74
SOFTWARE ZX-81
Le istruzioni DATA READ
Space Banle
16K RAM Toolkii
Slot Machine
Poke ma buone
Copyright Indelebile
ll'gioch«ode^4‘
16 66
17 82
18 82
19 82
20 97
21 82
21 82
24 109
25 110
SOFTWARE TI-99/4A
Archivio indirizzi
Tombola
Totocalcio
Il latennto. Il topo e il formaggio
Bioritmi
Pecore Nere
Master Mmd
90
91
72
92
100
I SEGRETI DEL TI 99/4A
RdiI.Ioystick'matnct'pnnt al
La gestione del file su cassette
L'a^mSw dd^^*
grafica delI'Extended Basic
Cali Key Cali Jnyst
SOFTWARE VARIO
Shell Melwier Sor! in I m (CBM 832)
Cross relerence In l.m. (CBM 832)
Piloi (FX-702P)
Allunaggio (PB 100)
17 45
18 79
20 72
21 60
22 68
24 96
15 72 P Panuna
16 68 P. Panuna
SOFTWARE ATARI
Alla scoperta della grafica Alan (M 15 84
Alla scoperta della malica Atan (V) 18 69
Alla scoperta della grafica Alari (VI) 21 76
SOFTWARE COMMODORE 64
Alta risoluzione sul CBM 4 23 88
Superllsl 10 24 93
Bréccia 25 101
SOFTWARE VIC-20
Attacco medievale
Grafica più della scheda
Renumber Deleie
Malh pack hard
Vic-Maze Labirinto 3D
W^OR GOTO
BASAL2 1
PIC-MAN
Usiamo I tasU funzjorte
Vie da zero (Il
Vie da zero (II)
23 90
24 94
24 87
25 98
SOFTWARE ZX-SPECTRUM
Dieci uMUty 19 80
I TRUCCHI DEL CP/M
Auloload
Ancora sul $$$.SUB
Basic & Assembler - 1 pane
Basic & Assembler II pane
Basic & Assembler - III pane
Auloload II tipo
Buffer di tastiera
15 86
16 72
19 85
20 100
21 84
22 94
24 112
25 112
UTILITY TOOLS
Conversione esadeamale 19 87
Foglio di programmaaone Basic 20 103
Schede per archivio cassette 21 86
Foglio di programmazione assembler 24 1 14
MICROPLAY
^Tod^a^nSl^o 20 30
Alea taaa est progetto numen 24 28
MCmiCfOComputer 25
13
conpuTEBConpanv..
ELABORATORI ELETTRONICI
NOTIZIE E... NOVITÀ
La COMPUTER COMPANY S.A.S. rappre-
senta, oggi, una delle maggiori Società di
produzione e diffusione sul mercato italiano
di MINI e MICROCOMPUTER della più avan-
zata tecnologia nonché di Software applica-
tivo altamente evoluto e parlicolarmeiMe
flessibile è modulare.
SOFTWARE APPLICATIVO. Oltre ai pac-
chetti tradizionali per gestione, ne sono stati
sviluppali altri per l'Office Aulomation non-
ché per la gestione di laboratori d'analisi,
condomini, alberghi, scuole, assicurazioni,
studi notarili, ingegneria civile e, ultima rea-
lizzazione, un package completamente inte-
grato per la Gestione di Enti Comunali. Oue-
sl'ultimo è stato concepito per aree applica-
tive e risulta caratterizzato dalle seguenti
attività funzionali e flussi informativi
AREA ANAGRAFICA: a) Anagrafe e stato
civile b) Servizi elettorali c) Servizio scola-
stico d) Servizio di leva militare
AREA CONTABILITA E SEGRETERIA, a)
Contabilità dell'Ente b) Paghe e contributi
personali c| Gestione lesti d| Gestione mate-
riali e) Gestione archivio delibere.
AREA TERRITORIO; in fase di sviluppo.
Equipe di tecnici nei vari settori effettua
una accurata analisi delle procedure interne
da meccanizzare e. sfruttando dei moduli di
base preesistenti, realizza in breve tempo
del Software applicativo decisamente orien-
tato al sistema organizzativo dell utente.
Il Servizio Assistenza Tecnica é, del resto,
un altro punto di forza della COMPUTER
COMPANY. Infatti la Società è in grado di
garantire, in tutta Italia e nel giro di qualche
ora. qualsiasi tipo di Intervento con sostitu-
zione Immediata della scheda ditettosa.
Nel quadro d'ampliamento della propria
attività e nel rafforzamento dell'Immagine e
della presenza, altri nuovi uffici sono stali
inaugurati di recerite a Roma, Caserta e To-
rino, città nelle quali la COMPUTER COM-
PANY possiede già da tempo delle sedi uffi-
ciali. É stato acquistalo, por, il 7S% delle
azioni della CBI di Catania con l'obiettivo di
sviluppare le vendile nelle Isole e nei paesi
del bacino Mediterraneo. Si evidenzia anco-
ra la presenza della Società, anche se con
diversa denominazione, sul mercati europei
ed in particolare su quello spagnolo, france-
se e tedesco.
. Per lo sviluppo di questi programmi la
COMPUTER COMPANY prevede, entro le fi-
ne dell'anno, di aumentare il proprio organi-
co lino a 900 posti di lavoro confermandosi
tra le società più moderne e presenti sul
mercato nel settore dell’informatica.
L'ovvia Iterazione di questa sua semplice
ma vincente politica commerciale è costitui-
ta dalle novità che la COMPUTER COM-
PANY é lieta di presentare al propri clienti:
non ultimo il Nuovo Sistema a 16 Bils dalle
caratteristiche tecnico-funzionali veramen-
te notevoli rispetto al costo. Questo sistema
con struttura Mulllprocessor è basato sulla
CPU 68000, 16Bits.6MHzesul microproces-
sore 260 A, 6 bits, 4 MHz per la gestione
dell’Input e dell'output del sistema. La me-
moria Centrate 6 di 126 K espandibile, in
biocchi di 128 K. fino a 512 K. Oltre all'uscita
parallela, tipo "Centronics", per collegare
la stampante. Il sistema dispone di due usci-
te seriali, tipo RS232C. per il collegamento
In Plotter, Digitizer, Modem ed altre periferi-
che. Il terminale video prevede una tastiera
con 76 tasti (compreso II tastlerino numerico
e due tasti per funzioni speciali) ed uno
schermo da 12" ad alla risoluzione con for-
malo da 24 righe per 80 caratteri con vari
attributi video.
£ prevista inoltre, tramile una scheda ag-
giuntiva, la gestione grafica del video con
una risoluzione di 640 v 240 punti. La Memo-
ria di Massa è costituita da unità Floppy o
Hard-OIsk per una capienza da 2.5 Mbytes e
40 Mbytes (presto verranno inlerfacclate
unità più potenti). Questo elaboratore può
essere utilizzato come sistema monoutente,
mulllutente o come nodo di una rete locale.
Il suo costo base e sorprendentemente di
L. 11.000.000. Con questo nuovo ed econo-
mico sistema si vuole avvicinare un tipo di
cliente fi naie che pur volendo avvalersi di un
Computer altamente professionale deside-
ra mantenere I costi di acquisto e di gestio-
Per eliminare i "tempi morti" del Compu-
ter durante le operazioni di output c'è poi lo
Spooler; é questo un dispositivo che fa da
Interfaccia tra II Computer e unità periteri-
che. riceve ad alta velocità I dati provenienti
dal sistema e li trasmette In modo autonomo
alla periferica collegata. Il pregio dello Spo-
oler é di ridurre di oltre il 90%, In fase di
stampa. l'Impiego del Computer che può
quindi contemporaneamente intraprendere
l'elaborazione di nuovi dati.
E ancora buone notizie per i clienti: oltre
che nel mercato dei Mini e Personal Compu-
terà. la COMPUTER COMPANY si è prepo-
tentemente inserita nel mercato dei regi-
stratori di cassa elettronici raggiungendo un
importante accordo con la AOS ANKER. La
AOS ANKER, società da sempre leader nel
settore dei registratori di cassa, ha conferito
alla COMPUTER COMPANY un mandato di
distribuzione esclusiva dei propri prodotti in
Piemonte, Campania e Sicilia orientale.
Dal canto suo la COMPUTER COMPANY
ha mantenuto la promessa latta agli utenti
realizzando l'interfacciamento dei registra-
tori di cassa Anker con i propri sistemi di
elaborazione dati, ha reso cioè possibile Im-
mettere nelle procedure di contabilità gene-
rale e magazzino I dati di vendila In tempo
reale da registratore
É evidente l'economia, sempre in tempo
reale e la precisione dei dati che consento-
no una gestione sempre più corretta ed effi-
cace delle attività commerciali che si avvar-
ranno di questi nuovi, semplici nelTuso, ma
nel contempo sofisticati sistemi.
Per migliorare i servizi In questo Impor-
tante settore tra breve sarà anche disponibi-
le l'elaboratore predisposto con un lettore
per bande magnetiche che è particolarmen-
te richiesto nelle attività dei supermercati e
delle farmacie.
DIREZIONE GENERALE PER L'ITALIA
Via S Giacomo, 32 - 80133 Napoli - Tel (081) 310487 324786
Computer Shop esposizione
Via Ponte di Tappia, E6-6S - 80133 Napoli - Tel (081) 313255
urlici Tecnici
Via Slrellola S Anna alle Paludi, 128 - 80142 Napoli - Tel. (081) 265499
Tel 3SOS621'3611S48I36064SO/3606530 - 00196 Roma
P zza Pian degli Slrozzi. 33 - Tel 386698 - 00195 Roma
Caserta Corso Giannone. 90 - Tel 326741 - 81100 Caserla
Via Don Bosco 19 - 81 100 Caserla
Tonno Via XX Seltembra. 65 • Tel 518392 - 530091 - 10100 Tonno
Via Saluzzo 90 - Tel 6S09S78 - 10100 Tonno
Via Valperga Caluso. 30 - Tel 6505019 . 65BS16 - 10100 Tonno
MILANO - VENEZIA • BOLOGNA - FIRENZE - PADOVA • BARI - PARIGI - LONDRA - MADRID - MONACO - BRUXELLES
SIEMENS
PT88 Siemens nasce una nuova generazione
di stampanti iow-cost
e
parallele.
Un notevole passo avanti nel
campo della trasmissione
dell’Informazione è stato
recentemente compiuto dalla
Siemens con le nuove stampanti
PT88.
Queste stampanti sono II primo
risultato di una filosofia
assolutamente innovativa; infatti,
grazie alle loro caratteristiche ■
“piccole" nel prezzo, “grandi" nelle
prestazioni ■ trovano applicazioni
universali nel campo dell'informatica
distribuita.
Piccole, compatte, versatiti,
sono fomibili in due
versioni:
PT 88 SIEMENS INKJET
(metodo drop on demand),
discretamente veloce,
completamente silenziosa,
stampa 150 caratteri
al secondo.
PT 88 SIEMENS
AD AGHI, ben
Insonorizzata,
velocità di
stampa 80
caratteri al
secondo.
Ecco tutte le altre caratteristiche
delle stampanti PT 88 Siemens:
• bidirezionali, ottimizzate
• matrice di stampa 9x9. buffer da 4
Kbyte
• trattore e frizione per moduli
continui (124 ^ 250 mm), frizione
per fogli singoli (105 ^ 216 mm) e
per carta in rotoli (105 216 mm).
• densità caratteri; 10. 12, 17 Car/"
(scrittura normale) 5. 6 85 Car/" (scrittu-
ra espansa); scrittura grassetto
• 8 set di caratteri nazionali,
generatore di caratteri programma-
bile (motrice di stampa 9x12)
• proportlonal spaclng,.ln-
discendenti
grafica (bit*
image 7 e 8
bit, raster scan,
blocchi)
programma
autotest
RBS ELETTRONICA - Via Tonale. 30
10127 TORINO - tei. (Oli) 6199817/617362
CUMTRON S.pA - Viale Certosa. 269
20151 MILANO - tei. (02) 3010091
GE-P- ELETTRONICA S.r.l. - Via Savelll 15/A
35100 PADOVA - tei. (049) 773288/773440
HARD POINT S.r.l. - Via ciroce Rossa, 9/b
35100 PADOVA • tei. (049) 773962
DIGiTALIA Sj.!. - Va Molfìno. 2
16154 GENOVA - tei. (010) 671072
DIGITAUA Sj.I. - Corso Canalgrande, 26
41100 MODENA - tei. (059) 230599
CEDO SISTEMI S.rJ. • Pza Indipendenza, 13
50129 RRENZE - tei. (055) 474467/486265
E.P.T.A S.r.l. - Va Verona, 9/b-30
00161 ROMA - tei. (06) 428413/428539
Acquirenti di tipo OEM possono
inoltre rivolgersi direttamente alla
Siemens Bettra S.pA - 20124 Milano
■ Va Lazzaroni, 3 - tei. (02) 6248
Gruppo telematica OEM.
^C^eÀ4/5
Sony il primo home-computer
standard MSX distribuito in Italia
Selle dei quindici cosirultori di homc compu-
ter aderenti allo standard MSX (vedi MCmicro-
computcr n. 23 pagina S) hanno esibito in pub-
blico le loro macchine. In occasione della an-
nuale mostra deU'eleuronica di Osaka (6- 1 1 ot-
tobre) sono stati presentati uITicialmente il Na-
tional CF-2000. il Victor (JVC) HC-5, il Toshi-
ba HX-lOSeHX-IOD, rHitachi MB-Hl, il Sa-
nyoMP-10edMP-ll.ilMilsubishiML-8000ed
il Sony Hit Bii-5S.
Benché tulle queste macchine rispondano allo
standard che fìssa una serie di caratteristiche
atte a rendere le macchine assolutamente com-
patibili tra loro ed intercambiabili in termini di
software applicativo, i modelli proposti dai di-
versi costruttori differiscono leggermente in ter-
mini. per esempio, di slot lìberi per cartucce di
gioco o programmi applicativi, di dimensioni
della memoria RAM di prima installazione, di
disponibilità di penne ottiche, di realizzazione
del Joystick, etc. Il Sony, per esempio, ha attira-
to particolarmente l'attenzione del pubblico
non solo per l'originale struttura del suo joy-
stick. ma anche per il firmware da 8 Kbyte (com-
preso nel prezzo della macchina) per la gestione
di una agenda elettronica. In Giappone, i prezzi
variano tra i 54.800 ed i 75.800 yen; tenuto conto
che con le spese dì trasporto e sdoganamento
uno Yen (il cui cambio attuale si aggira intorno
alle 6.7 lire/Yen) fìnisce col costare all'utente
italiano intorno alle lO-l I lire, il prezzo in Italia
si dovrebbe aggirare tra le sei e le ottoceniomìla
lire.
La prima macchina standard MSX a giungere
in Italia, sembra verso l'inizio del prossimo an-
no. sarà probabilmente l'Hil Bit- 55 della Sony.
Per ulteriori informaziani:
Sony Italia. Via Ferri, 6
20092 Ciniseìh Balsamo IMI)
Linea calda Easy Byte
A conferma del felice momento, la giovane
società amplia la sua rete vendite con un nuovo
computer shop a Latina, in V. Tot! (galleria
elsa): disponibili tutti i prodotti già presenti nel
negozio romano, i vari computer Apple, Victor,
Olivetti M20. le stampanti Epson ed Oki; per i
Personal, Commodore (VIC e 64) e Sinclair
(Spectrum).
In contemporanea viene aperta la sede opera-
tiva del centro ricerche e sviluppo software della
Easy Byte, a Roma in V. Platina 22. Qui ferve-
ranno le varie iniziative, a partire da corsi sia su
linguaggi che su metodologie dì programmazio-
ne. nonché un servizio nuovo per l'Italia: la
"linea calda", consìstente in un numero telefoni-
co a disposizione di tutti gli utenti di software,
ognuno contraddistinto da una Password Per-
der ulteriori informazioni:
Easy Byte, t'ia G. Villani 24/26. Roma.
Floppy disk drive da Sanyo
La nuova unità lettrice di dischi flessibili da
5"I/4 si chiama AXR. e va a completare la serie
AX che già comprende i modelli T ed S. Cambia
la densità di traccia, e quindi la capacità, che
passa dai 164K del T e dai 328K dell'S a^i
attuali 655K; in cantiere un ulteriore raddoppio
per giungere a quasi 1,2 MB sul futuro modello
AXU. Il tempo dì accesso medio é rimasto 100
ms. cosi come non sono variate la velocità di
rotazione (300 g/m) e la densità di registrazione
(5876 byte per pollice): quest'ullima dovrebbe
variare nel citato AXU. salendo a 9646 B/P.
Per ulteriori informazioni:
REPCO. Via Cesare Baronia. SO. 00179 Roma.
Personal IBM per i disabili fonici
Presso il Centro di Educazione Motoria della
XVI unità sanitaria locale dì Genova levante, un
gruppo di disabili incapaci di esprimersi a voce
adopera un PC IBM per consentire di formare
frasi. Il programma, denominato Logos 4. é
comandato da un unico tasto di selezione e fa
comparire sullo schermo icaratterì da seleziona-
re: ciò avviene non in ordine alfabetico, bensì
secondo proprietà statistiche del lessico italiano
(ad es. una volta selezionalo il gruppo 'eh' appa-
iono le sole vocali 'e' oppure 'i'). L’uso del com-
puter, oltre al fine immediato della comunica-
zione, si è rivelato uno stimolo per l'apprendi-
mento ed il recupero dei controllo motorio.
Il Logos 4 é stato realizzato dalla software
house A&B di Genova sulla base di studi del
Centro Educazione motoria, con la collabora-
zione delITstituto di Elettronica dell'Università
di Genova, oell'antbito del progetto finalizzato
"Tecnologie Biomedichc" del CNR.
Per ulteriori informazioni:
IBM Italia. Direzione Relazioni Stampa
20090 Segrate (MI).
SERVIZI PER L'INFORMATICA
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CORSO DI PROGRAMMAZIONE
BASIC
TEORICO E PRATICO
VERRÀ' SVOLTO IL SEGUENTE PROGRAMMA:
A) Introduzione alla struttura degli elaboratori
B) Introduzione alla programmazione
C) Studio delle principali strutture di Dati
D) Studio del linguaggio BASIC
E) Studio degli archivi di Dati
F) Applicazioni con l'uso della memoria di massa
G) Studio e applicazioni sull'uso della stampante
H) Applicazioni sull'Intero sistema
PREZZO: L. 350.000 + IVA (18%)
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LA NUOVA STAMPANTE JUKI A MARGHERITA
LA NUOVA STAMPANTE MITSUI AD AGHI
JUKI 6100
MITSUI Serie MC
finalmente una stampante A MARGHERITA
accessibile a tutti per il suo BASSO COSTO.
La caratteristica fondamentale di una stampante
a margherita è la stampa a carattere pieno che
garantisce una qualità di scrittura indispensabile
per la corrispondenza automatica e il trattamento
delle parole. L'alto prezzo di queste stampanti ne
ha sempre impedito l'utilizzo in sistemi a basso
costo quali personals. desk-top computers e
micro in genere.
JUKI 6100 è la prima stampante a margherita
che garantisce:
- prestazioni elevate
- affidabilità
- qualità di stampa
- prezzo coerente con i piccoli sistemi
JUKI 6100: un passo avanti in tecnologia
un passo indietro nel costo
Le stampanti della MITSUI rappresentano la
continuità Telcom nella politica del “LOW-COST"
con caratteristiche e qualità competitive:
- Velocità di 120/160 caratteri al secondo
- Testinaa9aghi;80/132colonne
- Trascinamento per fogli singoli, per rotoli o per
modulo continuo
- Interfaccia parallela e seriale
- Scrittura normale; espansa e NLQ
- Set di 95 caratteri
- Affidabilità elevata
- Ridotto costo di esercizio
MITSUI Serie MC: le stampanti "giuste"
per micro e personals
Telcom a.r.l. - 20140 Milano - Via M. Civitali, 75
Tel. 4047648 (3linee rie. aut.) - Telex 335654 TELCOM I
gioca la carta
teOascD
Tektronix nei terminali a colorì
Una nuova serie di lerminali grallci a basso
prezzo é l'ultimo risultato della ricerca Tektro-
nix. La serie 4100 consta di tre diversi modelli di
capacità diverse: il 4105 ha uno schermo da 13"
con 8 colorì utili (su 64) per la grafica e 8 per
l'airanumerico su una matrice di 4096*4096
punti indirizzabili (area di risoluzione 480*360)
e la possibilità dì aprire finestre; nel4107 miglio-
rano il numero dì colorì per la grafica (16) e la
risoluzione (640*480), e viene aggiunto un mo-
dulo RAM da I28K pii) le opzioni Zoom e
segmenti; il 4109, invece, ha uno schermo da
19", 4096 possibilità di colore e 256K RAM.
Tutti e tre i terminali possono esser collegati
alle unità per hard copy 4695 (ink-jet con 8
colorì) e a quella di elaborazione locale 4170,
I prezzi sono stati mantenuti bassi grazie ad
un'acuta ottimizzatone delle risorsee dei tempi
di sviluppo.
Per ulteriori ìnformozioni:
Tektronix. Via Lampedusa 13, 20Ì4! Milano.
Alpha Micro 1000 a 16 bit
Un sistema completo di monitor e stampante
è la proposta Alpha Micro per l'ulTicio, Il mo-
dello AM KXK) si basa su un sistema operativo
multiuser-multitask di sviluppo della casa, chia-
mato AMOS, basato sul microprocessore a 16
bit 68.000 della Motorola: questa scelta riduce al
mìnimo il lavoro di conversione sul l(X)0 del
software pronto a girare sulle macchine prece-
Le connessioni con l'esterno si svolgono tra-
mite una tripla RS232. un'interfaccia per video-
registratore e un connettore bidirezionale per
video con il quale è anche possibile l'altaccia-
mento in rete locale.
Per la memoria, ai I28K RAM fomiti (ma
espandibili) si somma una delle tre configura-
zioni su disco: odoppio floppy da 1 .2 MB totali,
o un hard-disk Winchester da lOM; altrimenti il
formato ibrido con un Winchester da SM e un
floppy da 0.800 M.
I linguaggi disponibili sono molti: oltreall'Al-
phaBASIC e all'AlphaPascal troviamo il For-
tran 77. l' Assembler, l'AlphaLisp e il COBOL.
Tra i programmi applicativi troviamo l'Alpha-
Writc. un WP-tcxt editor, l'AlphaCalc e l'Al-
phuMaìl: la stessa importatrice SHR ha poi svi-
luppato vari package di contabilità, paghe e
contributi, gestioni archivi settoriali (ricambi,
tessuti, alimentari, sanitari, alta fedeltà...) oltre
a interfacce con varie periferiche.
II sistema é completato dalle seguenti unità
hardware: monitor AM 60. stampante a mar-
gherita AM .102 (l'unica in grado di cooperare
con TAlphaWrite). la scheda di espansione 1003
per supportare il CP/M. simulare i terminali
2780/3780 ed ulteriori connessioni con l'esterno,
nonché la scheda l'O multifunzionc AM330.
Per ulteriori informazioni:
SHR. Via Faentina I75a,
4S0I0 Fornace Zaraitlni IRA).
Campeggi in rete con MCP e Altos
Una interessante applicazione è stata realiz-
zata dalla MCP, un'organizzazione alla quale
fanno capo numerosi campeggi in tutta Italia, in
collaborazione con l'Amitalia su sistemi Altos
serie ACS 580/10.
Presso la MCPè stato installato un elaborato-
re centrale per la gestione amministrativa e dei
servizi e. soprattutto, con una banca dati che
contiene numerose informazioni su servizi vari.
I sìngoli campeggi associati sono anch'essi
dotati di un elaboratore Altos. collegato via
modem con il sistema centrale: ogni utente ha
quindi a disposizione servizi come prenotazione
di posti, notizie turistiche, informazioni sulle
normative o sulle disponibilità di prodotti negli
"spacci" dei vari campeg^.
II computer in campeggio non servirà in ogni
caso a turbare la quiete o il contatto con la
natura, ma ad offrire un servìzio più completo e
flessibile ai campeggiatori.
Per ulteriori informazioni:
Amitalia
Via Timavo. 12 - 20124 Milano.
Disco Ottico da IGB!
La Shugart ha realizzato una nuova tecnoio-
^a di registrazione c gestione dati: il disco otti-
co. basato su un raggio laser che realizza en-
trambe le operazioni di lettura e scrittura.
La principale differenza rispetto alla conven-
zionale tecnologia magnetica è nella scrittura:
trattandosi di un disco realizzato in polimeri
plastici il supporto non é poi modificabile, men-
tre la lettura può esser sempre effettuala.
Questo svantaggio è parzialmente ovviato
daH'cnorme disponibilità di memoria. 1 Giga-
Byte. a disposizione su ogni disco.
Questo ha il raggio dì 12 cm. viene venduto
già formattato ed ha un tempo dì accesso medio
di 100 ms.
Il lettore misura 61 «àS* 18. ed é disponibile in
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la 1002 con quella doppia.
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I microcomputer nelle scuole: l'esperienza britannica (e quella italiana)
Organizzato impeccabilmenle dal BritishCouncil sièsvoltol'l I novembre '83 all'Hotet Parco
dei Princìpi a Roma e precedentemente a Padova, un Seminario sul tema "Microcompuiers in
Schools”, che ha fatto il punto sull'esperienza britannica, come precisava il sottotitolo.
Ventennale, tale esperienza è sostenuta economicamente, come ci é stato ampiamente spiega-
lo. da una complessa rete amministrativa che va dal Governo Centrale fino al più capillare
organismo periferico.
La storia del microcomputer nella scuola incese e scozzese (importante precisazione, perché
ogni oratore dell'una o dell'altra regione lo sottolineava con un campanilismo solo apparente-
mente scherzoso), è, in qualche misura, affascinante, come lo sono tutte le avventure pionierìsti-
che. Infatti, Tavveniura comincia con molti problemi circa 20 anni fa e si evolve poi fino alla
situazione attuale, stabilizzata in un progetto denominalo C.A.L. (Computer Assisied Lear-
ning). La parola-chiave, per quanto abbiamo capilo, è "Assisted". nel senso che l'esperienza
britannica è guidata dalla niosofia del microcomputer come “sussidio". Viene cioè utilizzato
nella stessa ottica dell'audiovisivo, dell'orto sperimentale per le scienze naturali, o del giornale
quotidiano in classe. La filosoHa è quindi quella di un mezzo che assiste il ragazzo mentre
apprende un programma di studio nel quale l'informatica non è protagonista.
Viene subito alla mente quanto si sta facendo in Italia, non certo con il supporto di strutture
pubbliche, ma con ingredienti sempre efficaci nel nostro paese (e non solo neiroleografia, ma
anche nella realtà) quali buona volontà e inizialiva personale di alcuni insegnanti, arie di
arrangiarsi, cercando supporti vari da parte delle ditte produttrici, fantasia per inventare una
nuova didattica.
Quello che potremmo chiamare la 'Tilosofia italiana" vede invece il ragazzo e la macchina
come protagonisti. Si sta insomma tentando di addestrare ì ragazzi (anche alle elementari) al
“ragionamento informatico”, nel senso della capacità di risolvere I problemi con la programma-
zione della macchina.
La scelta dell'una o dell'altra filosofia, posto che ormai é difficile ignorare anche a livello
scolastico ed educativo in genere l'esistenza dell'informatica, dipende essenzialmente dagli scopi
che ci si prefigge di ottenere.
Nel nostro paese, sempre con le dovute eccezioni legate a docenti con particolare inizialiva
personale, i programmi scolastici sono, in generale, pococccitantiper i ragazzi ed ignorano, fatto
ancor più grave, la realtà in cui ì ragazzi stessi sì muovono.
Se lo scopo della scuola è "attrezzare" gli alunni alla vita, la didattica si deve necessariamente
adeguare alle esigenze contemporanee. Ovvio quindi che negli anni '80 non può prescìndere
dall'informatica. L'apprendimento della programmazione ha poi altri svariati vantag^; di
questo tema MC si siaoccupando da tempo e rimandiamo quindi ai numeri precedenti (ed anche
futuri) per una migliore conoscenza della, speriamo proficua, "esperienza italiana". M.C.S.
MC fie» «
Buon Natale
(con lo .sconto) dalla .Apple
La Apple Computer ha deciso di augurare il
buon Nalalc regalando uno stonici a chi acqui-
slcrà un sisicma entro il periodo nalalizio. Le
2 yOO.OOO a IO milioni, con un risparmio da
lOO.IXIO a un milione. Le varie offerlc sono elen-
cale qui di seguilo con i relativi prezzi (IVA
esclusa).
// ri'gulo iniflligaiir - Apple Ile evm un drive,
modulatore iv, un software e sci libri (con softwa-
re) SUI personal a L. anziché L.
3.009.33.1.
fi sisleiiui vt/ut aliiinal - Apple He con un drive,
momlor, mlcrfaccia, iiceessorie siumpanic. due
softwarcc ire libri sui personal e il loro software
a L. 4.7(X).{HK) anziché L. 4,940.097
Il .lislfinu per la wgrflaria - .Apple Ile con un
drive, monitor, interfaccia. acccs.son e stampan-
ic, due software per word processing e data base
più un libro sui personal in azienda a L
4.K(MI.IKI0 anziché L. 5.1.19.434.
ll.\i.Klfmapfrilmaiiiigi’r-.\pp\<: Ile con un drive,
monitor, inierfaccia, accessori c slampanlc. il
VisiCalc e due libri sui personal a L. 4,SO0.(M)O
anziché L- 5.183.671
Il vicrcHiu amipleiii - Apple Ile con due drive,
monitor, inlcrfaecia, accessori e siampanie Ap-
ple a L. 5.000.000 anziché L. 5.4.S6..150.
U siiiema vompletn per il iiiaiuigcr - .Apple Ile
con due drive, monilor. inierfaecia. accessori c
slampanlc. il software Dossier più un libro sui
personal in azienda a L ,5.31)0.00(1 anziché L.
5.878.454.
Il viA/emn g,-Mlmuilf - Apple HI da 256 Kb cor
monilor. accessori e Profiie 5 Mb. imerfaceia,
accessori e stampante Apple a L. |0.(KKI.(8)0
anziché 1 1.090.350.
LEGGERE L’INFORMATICA.
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TI 99'4A TEXAS INSTRUMENTS COMMODORE 64
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TRICKSF0HTI99'4A
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HOME SCHCX3L AND OFFICE
• BESTOF99ER
• TANTALIZINGGAMESFOR
VOURTI99 4A
• COMPUTER ART AND
ANIMATION (A USER GUIDE TO
TI 99 4A COLOR LOGO)
• EXPLOREfl’S GUIDE TO THE
THE TI 99 4A
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> ADVANCED BASIC AND
MACHINE CODE FOR THE 64
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> COMMODORE 64 GAMES
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REFERENCE GUIDE
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Romauflìcio 'S4 alla fiera di Roma
Diversamente dagli altri anni, la 6' mostra
convegno romana sulle soluzioni ai problemi
aziendali si svolgerà quest'anno alla Fiera di
Roma: la decisione é stata presa in conseguenza
dei lavori di ristrutturazione intrapresi dall'Ente
Fiera, che ha allestito anche un'aula magna da
circa SOO posti. Tutto ciò va a effettivo vantag-
gio del visitatore, che può vedere l'intera mostra
senza doversi spostare tra il Palazzo dei Con-
gressi e il Palasport, come avveniva in passato.
Anche la data è stata cambiata: quella definitiva
cade dai 2 al 6 maggio.
Per ulteriori informazioni:
Romaufficio, yia M. Colonna 60, 00192 Roma.
Corsi applicativi Informatiquc
Se lutti 0 quasi organizzano corsi dì BASIC,
c'è chi si dedica anche alla formazione dell'ad-
detto all'orfice automaiion o del moderno pro-
fessionista. Ad esempio Infoimatique 2 tiene
corsi di Data Base, Word Processor e Visicalc.
oltre ai soliti dì introduzione al computer. BA-
SIC elementare ed esteso.
Tutti i corsi sono tenuti in aule appositamente
attrezzate con computer ed audiovisivi: al termi-
ne viene rilasciato un attestato di frequenza.
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stipendi) che per procedure personalizzate Iscientifi-
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CD-ROM:
raggiunto tra Philips e Sony
l'accordo sulla memoria ottica
per inicrocompulcr
Dopo l'accordo che di fallo hu imposto a
luna l'indusiria audio lo standard Compacl
Disc per i nuovi rivoluzionari dischi fonografici
digiuili a Icllura laser di I2.S cm di diametro
destinali a sostituire entro una decina di anni il
tradizionale microsolco. Philips e Sony ritenta-
no il colpo con la definizione dello standard CD-
ROM per fulilizzazionc della tecnologia Com-
pact Disc nel sellore delle memorie di massa per
personal computer. Di fatto il sistema Compaci
Di.sc cd i giradischi dìgiluli già sviluppati per le
applicazioni alla fedeltà si prestano egregiamen-
te all'utilizzazione nel settore computer poiché
le leemchc di registrazione digitale e correzione
degli errori sviluppalo per il settore audio con-
sentono di immagazzinare su un singolo disco a
lettura ottica SSO Mbyte di dati virlualmenie
La tecnologia dell'audio digitale impone tassi
di errore molto inferiori a quelli normalmente
accettati per la memiiriz.zazioncdi dati per com-
puler c fadozione di sofisticale tecniche di air-
rciumc degli errori: la semplice nwluziimc degli
errori non c infatti acccitubiic nelfaudio digita-
le: nel caso del computer l'errore di Icllura può
essere corretto ripetendo varie volle la lettura; nel
caso dell'audio non si può invece ‘'sospendere" un
adimo l'esecuzione per ripetere la lettura ed é
quindi lassativa l'adozione di iceniche di corrczic-
ne. Quella messa a punto per l'audio digitale di
chiama C1RC' (Cross Inlerlcave Rccd-Solomon
Colle) cd in congiunzione con il metodo di modu-
lazione demodulazione denominalo RFM {Righi
lo Fourteen Modulutlon) dà luogo a probahilità
di errore non corretto dell'ordine di una pane su
l(|i'.
Naturalmente per raggiungere questo risulta-
lo. la "ridondanza" è piul tosto elevala: a fronte
dei 55(1 megabyie utili dopo la correzione abbia-
mo infatti circa 1.5 gigabyte prima della corre-
zione. La CD-ROM è di sola lettura e quindi le
applicazioni previste sono diverse da quelle de-
gli ailuali lìoppy-disc cd hard-disc: si parla di
grandi basi dati enciclopediche, elenchi del icle-
fono c basi dali grarichc. per esempio carte geo-
grafiche.
Il Iciiorc di CD-ROM utilizzerà gran parte
della sofisticatissima tecnologia già messa a
punto per il giradischi digitale ed anzi, in prati-
ca. diIVcrirà da questo essenzialmente solo per la
presenza, al posto del convcrlilore digilalc ana-
logico. deirinierfaccia per il computer e per la
possibilità di comandare dal computer l'accesso
ad un preciso punlo del disco.
At uluriori iii/ormazioni.
.Volli- In, li,,. I i„ Ferri 6 yiOVJ
Onhello Bah„m„ r Mh Tei 02 6ni24l
In Italia le Prism Printer
Una nuova serie di stampanti è ora disponibi-
le in Italia: le Prism della Integrai Data System.
Le caratteristiche comuni a lutti e tre i modelli è
il funzionamenlo a estesa matrice di punti. 24*9.
che consente di avere un'uscita di tipo lelter-
qualiiy; tutte, inoltre, sono dotate di una serie dì
opzioni (giuslincazione nei due lati, scelta del set
di caratteri, tabulazione) che predispongono per
word processor.
La cosa più importante é che accettano sva-
riati moduli di software: con l'aggiunta di un
nastro a vari inchiostri e del programma Prism
Color si ha a disposizione un sistema a colorì
sulla stampante stessa; con il Dot Plot andiamo
in alta risoluzione: con io Sprint Mode ed il
Maisey Mode c’è il WP, e cosi via.
22
MCmicrocompuler 25
FINALMENTE ANCHE IN ITALIA l
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Softsel anche in Europa
La Soflsel Computer Products Ine., dislrìbu-
irìce di software per personal computer operan-
te in tutto il mondo, ha inaugurato il suo primo
posto vendita europeo, vicino all'aeroporto lon-
dinese di Heathrow. Si prevede di iniziare la
distribuzione in Francia e in Germania, ed in
seguilo Italia ed Olanda. A Londra é stato for-
mato un centro telefonico multilingue per poter
seguire l’intero continente. La Softsel offre pro-
grammi per Apple. Alari. Commodore. IBM.
Tandy e Texas, Digital. Victor. Microsoft ed
altri, ed inoltre libri di diverse case.
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design superbo, doppio processore. 128K
RAM. SOFTOiSK'". buffer di stampa, ta-
stiera italiana con doppio e triplo zero,
due minifloppy da 400K (nf), predisposi-
zione per un terminale remoto, nuova
elettronica >Europa>. programmi di con-
tabilità generale e fatturazione ad un fan-
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schi di grande capacità, 256K RAM, con-
trollo di parità, tanto software e tante pe-
riferiche diverse.
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mento di grande soddisfazione, che tì ripa-
ga di tutti gli anni dedicati a costruirla. Ma ti
procura nuovi e complessi problemi di pia-
nificazione. O ggi , perfortuna, c’èun amico
che ti può aiutare ad affrontare il futuro più
serenamente: il Personal Computer IBM.
Perché controlla tutti quei lavori che, in un
momento di crescita, rischierebbero di oc-
cuparti troppo tempo: riceve dati, analizza,
calcola, stampa e, grazie alla sua potente
memoria e ai minidischi, ti consente di ar-
chiviare un’infinità di infoirnarioni.
Vedrai, imparerai a dialogare con lui in po-
che ore.
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Il Personal Computer IBM contiene un inicroproc'essore a 16 bit e una memoria di
utilizzo che raggiunge i 640 Kbyte. e può essere dotato di un video a colori e di un co-
processore matematico. E, grazie ai dischi fissi, la capacità massima di memoria del
sistema è di 2 1 MlDyte in linea. Inoltre, puoi facilmente eollegarti con un altro Perso-
nal Computer IBM. con elaboratori più potenti e con la rete dei Centri Servizi Elabo-
razione Dati della IBM.
Sistemi operativi: DOS 1 - DOS 2 - UCSD - CP/M-86. Supporti per le comunicazio-
ni: Asincrone -SDLC - BSC - Emulazione: 3101 -3270. Linguaggi: lutti i principali e
in pili l'APL. Programmi applicativi per: aziende e servizi - produtiività individuale -
ufficio moderno - calcolo tecnico e sci<‘ntifico - applicazioni professionali - didattica.
Presto due nuovi personal IBM
Dui; nuove macchine di caraltcrisliche molto
iniercssanli saranno immesse a breve scadenza
sul mercato della IBM nel settore deH'homc
computer. Si traila del PC Junior, basalo su un
microprocessore Intel «088 < lA bit con bus dati a
8 bit), che sarà disponibile nelle versioni Entry
Model ed Enhanccd Model. Una singolare ca-
rallenslica è quella della tastiera eolicgala all'u-
nilà centrale scn/ucavu. ma tramite raggi infra-
rossi ed alimentata a ballcriar il tradizionale
cavo è disponibile per l'uso quando più PC Ju-
nior vengono inslatluli nello stesso ambiente. I
lusli sono fì2. tulli ndcrinibili duU'uleme; la ta-
stiera é fornita di un supporto inclinabile e dolu-
ta di "ovcrlays". ossia di fogli di plastica che vi
possono essere sovrapposti c recano le definizio-
ni dei vari tasti. Sono previsti due alloggiamenti
per Cariridgc per software su ROM. soluzione
nella quale la IBM ha mostrato di credere molto
riguardo ai nuovi nati. La ROM è da M K: i due
miKtelli difrcrìscimo per la capacità della RAM
utente (A-l K ncirEnlry. 128 K nell'Enhanced).
per il numero di colonne sullo schermo (rispetti-
vamentc 411 ed KfU e per la memoria di massa,
assente (eartridge a pane) ncH'Enlry (che può
comunque utilizzare un registratore a cassette) c
costituita da un minifloppy slim line a doppia
faccia da .^M K nel modello Enhanc-cd. Per il
modello Eni ry sono disponibili opzioni ohe con-
sentono di passare, in pratica. ull'Enhanced. Al-
tre op/iom comprendono modem intorno, inter-
facce vane, penna unica, valigetta per il traspor-
lo. un Basic esteso su eartridge eccetera. I prezzi
sono mollo inleressanli: M") dollari per TEniry.
1269 per l'Enhunced. Per 1614 dollari viene in-
vece offerta una configurazione con la versione
Enhanced. il Basic Esteso su eartridge. la stam-
parne PC Compaci Pnnter (termica con caria in
rotolo, foglio singolo o modulo continuo. SO
caratteri al secondo o 2400 punii'sec. in modo
grafico, carta da 8 pollici e mezzo; prcz.zo come
parte staccala I7S dollari). Un'ultra stampante
annunciala è la PC Color Printer: 8 colori (otte-
nuti tramite sovrapposizioni di 4). 200 caratteri
al secondo cuti possibilità di stampa a velocità
inferiore! I lfìo45cps|con pas.saggi muliìpti per
la scrillura in lellcr qualily; il prezzo è di 1995
dollari. Altri annunci riguardano il nuovo DOS
2.1 e vari programmi sia per il PC sia per gli
Junior. Queste notizie ci sono state fornite in
anteprima (rispetto alle comunicazioni ufficiali
I BM ) dalla Audisl. che importa in Itulia il sof-
tware prodotto su cartuccia dalla Imagjc ameri-
cana. La Imagic è per ora l'unica casa ad aver
concluso un accordo ufficiale con la IBM per la
produzione di software su eartridge, in maniera
tanto lempcslivu che le prime cartucce saranno
disponibili sul mercato contestualmente alla
comparsa del PC Junior. I titoli, secondo quan-
to ci c stalo anticipato, non saranno circoscritti
al settore dei giochi ma spazieranno in altri cam-
pi. come, ad esempio quello dell'educazionule.
A giudicare dalla velocità con cui si sono mosse
sia la Imagic sia la Audisl (la prima nel conclu-
dere, rendere operativo ed annunciare l'accor-
do: la seconda nel comunicare a noi sia queste
notizie sia, con parecchio anticipo rispetto agli
annunci ufficiali, anche quelle sulle nuove rea-
lizzazioni IBM), c'è da credere che la collabora-
zione IBM-Imagic non potrà che portare risul-
tati positivi per tulli coloro — e sono ormai
numerosis.simi che sono interessali in qualche
modo a questa fella di mercato
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É hiisain sul film ili successo " H argunics ", cil l ' il giin o più arrinccnle c
Kolìsiicaio m circolazione.
ili SORAD. il si.Kieow ili difesa aerea degli Siati Citili, è sialo incideitial-
problema è che il conipuler non eono.sce la dil/erenza ira siniulaziiine e
reallà".
Il gioco si chiama Computer H'ar, ed è . staio realizzalo per U THIV 4 A. per
I Alari dito sm e per il l'IC 20.
Il disastro che ha ucciso Grundy
di lati H hite e Peter Jack son
da Micriiscupc nti l9-2n (tel.-ull. '83)
Orando fcrmonlo in Cìran Brolagnu pur di scoprire la causa del male
oscuro che rischia di eliminare dalla jicografia del computer una Horidu
azienda kxialc. Le indagini di lan While. su Microscope, portano alle
seguenti conclusioni. Due i motivi per cui lu Cjrund>. oltre ad avere un
Ione disavanzo, non trova acquirenti: il primo é susseguente al mancalo
rispetto delle date di immissione del nuovo Newhrain a nopp>. il secondo
non dipende dalla Grundy. ma si tratta della marcia indietro falla da un
rornilore. che dopo aver nfiulalo di proseguire il comune lavoro ha
chiesto in contanti quanto di sua spettanza. Il nocciolo della questione é:
come fa a fallire una compagnia che ha in mano un prodotto lalmono m
GBl di successo. Unto che nessuno offra finanziamenti’’ La situazione è
lalmcnle strana che si pensa ad una speculazione: qualcuno ira i fmunzia-
lori avrebbe fallo finla di mollare l.si parla di ,3(8UX)(I t. olire 750 milioni
di lire). r>cr poter poi nseallure il tutto a cifre pressoché ridicole. Nel
fraltcmpo la dilla è siala messa in liquidazione. Ciò nonostante i dirigenti
non si danno per vinti. Questo le cifre in loro possesso: succcssivumenical
lancio della macchina, avutosi nel luglio '82. da gennaio si era giunti ad un
ritmo di vendila di SODO esemplari al mese, e questo numero continuava a
salire. La situazione c stala mal interpretala dalla soeielà, che pur
avendo annuncialo il nuovo modello migliuralo con C'P M e disco a
meno di IIX)0 sterline — aumentando la produzione del primo, non
pensando che moltissimi avrebbero atteso la nuova nata, il cui lancio
subiva siillumenti nel tempo tali da far spazienlire vecchi e nuovi acqui-
renti. I finanziamenti della Grundy. che è al 70"„del Grundy Group e al
SO",, del British Tech. Group, provengono (secondo farlicolo di P. Jac-
kson) da 285 diversi creditori per complessivi 3.5 milioni di sterline: di
questa cifra 94().(H)0 £ della Thorn-EMI (per il progello) e 1 7S.(KI0 £ della
Peachtree (programmi m CP M): la s(essa Grundy si pone (ra i crcdilori
(cosa legalmente possihilc)nchicdendo II.IHK) £ per servizi di manage-
menl. Pochissime le speranze di riavere indietro qualcosa: nel frattempo
lutti e trenta gli impiegali sono stali licenziali.
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il computer e la sua alimentazione
un problema definitivamente risolto!
A chi non è capitato di perdere ore di lavoro per un improvviso black-out. E quanti supporti magnetici possono
deteriorarsi per simili e banali cadute di tensione?
La M-DATA SYSTEM ha voluto affrontare II problema realizzando un GRUPPO STATICO DI CONTINUITÀ.
U.P.S. 800 V.A.
30
M 6400 quando Pelaborazìone è velocità^
affidabilità^ espandibilità
La serie M 6400 è prodotta dalla M DATA SYSTEM con le tecno-
logie più avanzale consentendo le soluzioni ottimali per qualsiasi
centro di elaborazione dati. ^
Il cuore del computer è realizzato con schede MULTIBUS ed è
quindi possibile l'uso di oltre 100 schede diverse (acquisizione dati
analogici, digitali, espansioni di I/O. schede per comunicazioni
reti di calcololatori ecc.), il che rende possibile
l'uso di tali macchine in applicazioni non solo
gestionali, ma anche scientifiche, industriali,
didattiche.
CARATTERISTICHE: -CPU da 8 Bit con 8080 A-
Z80 A • CPU da 16 Bit con 8086 'Memoria RAM in
banchi da un minimo di 64 K ad un massimo di 256
K per scheda • Memoria di massa su floppy da 8" da
1 a4MB.su HARD-DISKS da 10a96 MB 'Schermo
da 25 righe per 80 colonne a fosfori verdi antirìfiesso
•Tastiera a tasti capacitivi. La serie M 6400. Inoltre, non è legata a
nessun tipo di linguaggio residente su ROM, ma è possibile carica-
re da disco in RAM il linguaggio desiderato (COBOL - FORTAN-
BASIC ecc.). Per rendere la serie 6400 ancora più completa la M
DATA SYSTEM ha scelto come sistema operativo per singolo
utente il CP/M e per multiutente MP/M; questo rende possibile
l'accesso alla più vasta biblioteca di programmi applicativi esistenti.
Questa biblioteca completa la giù consistente disponibilità di
programmi applicativi realizzati dalia M DATA SYSTEM quaìi
contabilità generale, fatturazione, magazzino,
contabilità semplificata, paghe, gestione studi
dentistici, gestione laboratori analisi mediche,
gestione condomìni ecc.
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SSc™:;:::::;::::;:::::;:--;-:
I
I
stampa estera
La fine di Adam Osborne
Ji Ouy Kenty
du Microscnpe nn 19-20 (««l.-alt. ’f»)
Di dimensioni pressoché cdluslrofichc. il tonfo della Osborne ha susci-
tato vasta eco c dirompenti effetti non scio nella nazione madre, la
California tose la cosa era sulle prime pagine dei quotidiani). Qui di
seguilo riportiamo parte dei commenti inglesi, presi da vari articoli c
trardclli il più grosso dei quali firmato da Guy Kcwney. in prima pagina
su Mieroscopc.
La Osborne americana è fallita alla line della scorsa estate, avendo
fatto ricorso al capitolo 1 1 dello statuto societario Ic'è però chi ufferma
trattarsi di più leggera amministrazione controllala). Davanti ai lOO.ODO
esemplari venduti nei soli USA. uno dei maggiori uscr's club si faceva
promotore di un'iniziativa atta a edificare strutture hard-soft per l'assi-
stenza di questo vasto parco macchine.
La situazione c divenuta instabile anche por la Osborne inglese: questa,
por tentare di sopravvivere, chiede di poter produrre in Europa (su licenza
della casa madre di Ilayward) il nuovo Executive, e sta allualmenle
cercando llnunziamcnti per questo scopo.
Ma qual é lusiluazionc'.’ Anche per la Osborne si tratta dì un fallimento
con profonde radici sia tecniche che strategiche. Partiamo con le prime.
L'Osborne 1. inizialmente venduto con lloppy driver poco capaci, era in
via di sostituzione con una versione migliorala proprio nella memoria di
massa: purtroppo gran parte dei nuovi modelli presentavano problemi
che rendevano i dischi inulìli/.zabili. per cui ne era stato predisposto il
ritiro. Lusiluazionc vendi le collasso anche perla presenza sul mercato del
Kaypro. un altro porlalilc. più economico dcll'l: por di più due grosse
catene di negozi. Sears e Xerox, avendo paura di rimanere con grossi
sli>ck di invenduto iniziarono una battaglia dei prez.zi terminala alla cifra
di I.10U dollari, meno di quanto il personal venisse a costare ai piccoli
negozianti!
Un'ullcrìore causa del collasso delle vendile fu la realizzazione di un
altro portatile, il Compaq, che è IBM compatibile, con tutto quel che
comporta in relazione al soft.
A tutte queste cause ne va aggiunta una a livello dirigenziale: fuomo
nuovo della Osborne. mr. Jaunich. recentemente giunto alla presidenza
della società invece del fondatore, avrebbe commes-so molti errori tattici
— diversi dei quali per non aver voluto ascoltare Adam — soprattutto a
riguardo del nuovo Executive e dei progetti ventilati prima del crollo.
l'Executive IBM compatibile e il Vixen, un Osborne I più piccolo ma
integralmente soft-compatibile.
Ma cosa succede in Inghilterra (in Italia si sta organizzando un'assi-
stenza indipendente, ndr)? A parte il tentativo dì mandar avanti la
produzione del nuovo progetto, la vendila del modello preesistente non
può cambiar rotta, anche perchè proprio in questo momento la campa-
gna pubblicitaria è al massimo: niente variazioni di prezzo, allora, ma
aggiunta di altri due programmi applicativi al già consistente package
fornito all'acquisto. D'altronde la situazione europea è totalmente dissi-
mile da quella americana: qui da noi l'IBM non è troppo competitivo, il
Compaq lo si è visto solo nel Regno Unito e con il contagocce, il Kaypro
non si trova e comunque di listino costa più dell'Osbome.
Cosa ne sarà mai deirartcricc della saga, al secolo Adam Osborne?
Possibile che lutto sia cambialo cosi radicalmeme? Pare proprio di no,
che lui c'enirì poco o niente c che le colpe siano da spartirsi tra il tal
Jaunich e il mercato (Kaypro Compaq). Fatto sta che Osborne attual-
mente non ha più nulla a che fare con la compagnia a lui omonima, ma
l'essere stalo direttore esecutivo può chiamarlo in causa anche dopo il
termine del mandato, e quindi esser citato per danni dai creditori. "La
gente lo sa che non sono stato io a portare la compagnia fino a questo
punto?" è il cruccio che, a leggere stralci da interviste di Mieroscopc agli
amici del nostro. Adam si porrebbe, contemporaneamente alla ricerca di
fondi per potersi ricomperare la società econ essa ricostruirsi una fella di
prestigio. La questione non è di semplice risoluzione, dato che l'eventuale
acquirente non troverebbe nè macchine, nè le annunciale novità, né un
circuito di distribuzione, ma solo tanti debiti e per di più alcuni creditori
intenzionali a realizzare subito quanto più possibile.
Tutta la storia ha talmente interessato il grosso pubblico americano, a
suo tempo attento spettatore dell'ascesa, che Jerry Pournelle. scrittore di
libri e autore di una rubrica fissa su BYTE e su ANALOG. ha chiesto i
diritti per poter Iraslare la sua storia in un romanzo: l'autore dell'anicolo,
Guy Kewney. si chiede se alla fine della storia verrà presentato anche il
videogioco CRASH OSBORNE... MC
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laiiiose Melhoiirne House e Inierf'ace. Questo è vero però solo per la patria di ZX HI e Spedrum.
l'Iiighillerra: <itii in luilia le cose sono ben diterse e per io Specirum ad esempio é finora l omparsu
\otoiiienle la traduzione del manuale.
NeHiiile.\ii quindi che anche da noi inizi ad apparire qualcosa abbiamo deciso di pubblicare questa
nuni-reeenmine: lusn nove libri inicramenie dedicali allo Spedrum. scelli ira i migliori pubblicali
ohremumia. Ci rendiamo conio che per molli lettori il fatto che le opere siano in lingua inglese
co.slilui.sce un pnihiemu. però va detto che l'ingle.ie lecnico non è poi difficili.ssimo specie per chi.
ciino.\ceiuhi già il BASIC, si armo di un buon dizionario e di un po' di pazienza.
La reperibilità di quasi lune le opere recensite è buona, se però non riuscite a trovare i libri che ti
uueressano presso il vostro computer .shop potete ordinarli tramile qualche libreria iniernazionale o
■.i rivere direllamcnle alle cu.se ediirici. i cui indirizzi .sono pubblicali in un riquadro a pane.
Exploring Spectrum Basic
Mike Lord
Ed. Tinwdalii
■f.VS sierliiic
Uno dei firobicmi più semiti dagli acquirenti
di un personal computer è quello della docu-
mentazione fornita dalla casa, spesso lacunosa e
insufticienie. Questo non è certo il caso del ma-
nuale dello Specirum. uno dei migliori in arco-
lazione. ma nonostante la sua completezza an-
che lui presenta qualche difetto. Ci riferiamo in
piinicoliirc alla pressoché totale mancanza di
programmi completi, dai quali il principiante
possa apprendere le tecniche usale per scrivere
un programma complesso.
Per colmare questa lacuna ecco quindi questo
eccellente Exploring Specirum Basic, che par-
tendo dui concetti elementari porta il lettore a
padroneggiare il Basic dello Specirum. presen-
tando tutta una serie di programmi mai banali.
Dopo I primi 4 capitoli, dedicali ad analizzare
le vane istruzioni, l'autore passa ad esaminare
alcuni aspetti particolari dello Spcctrum. come
il colore e il suono, che se ben usali possono
produrre effeui spettacolari.
Naturalmente la maggior parte dei program-
mi è costituita da giochi: alle applicazioni serie è
comunque dedicato un intero capitolo, il tredi-
cesimo, che copre argomenti che vanno dalla
programmazione lineare alla soluzione dì siste-
mi di equazioni.
Particolarmente interessante ci è sembralo
poi l'ultimo capitolo, in cui sono riportali, assie-
me a qualche utility, i principali bug della ROM.
Concludono il volume tre appendici assai uti-
li; la prima contiene un elenco delle principali
vanahili di sistema con dei consigli su come
sfruttarle, la seconda spiega come velocizzare i
propri programmi c nella terza vengono infine
esaminatele istruzioni degli altri dialetti del BA-
SIC per permcllcre la conversione di programmi
scruti per altri computer.
I.'ultimo uspello che vogliamo segnalarvi é il
prezzo particolarmente contenuto, il più basso
tra 1 libri esaminati.
Over thè Spectrum
Philip n'illiams
Ed. Melbourne Hou.se
Ben trenta programmi in questa raccolta dal
nome suggestivo.
Anche in questo caso i giochi fanno la pane
del leone: sono ben 16 che comprendono arcade
game, classici come Dama. Scacchi. Blackjack e
un Adveniure game. Completano il lutto una
serie di utility. Ira cui un generatore di caratteri
utilissimo per disegnare rapidamente i propri
"invasori" e un monitor per facilitare lo svilup-
po di pìccole routine in linguaggio macchina, c
tre programmi "seri" (Payroll. Sales analysis e
Possessionevalualion). questi ultimi non troppo
entusiasmanti.
I programmi, ad eccezione della Dama, sono
tulli in Basic: solamente in un paio è stalo fatto
ricorso a qualche parte in linguaggio macchina
per ottenere eH'eltì altrimenti impossìbili come
lo scroll laterale dello sfondo. Questo non vuole
assolutamente dire che i giochi siano lentissimi:
certo non sono fast and furios. come dicono gli
inglesi, ma l'abiiilà dei programmatori riesce a
supplire egregiamente alle limitazioni del Basic,
inoltre studiare le astuzie adottate è fonte di
un'incredibile numero di idee per i propri pro-
grammi.
I listati sono generalmente ben documentali,
anche se qualche parola in più non avrebbe
certo guastato. Ci è piaciuta mollo la presenza
di ben otto pagine a colori conienemi fotografie
dello schermo cosi come si presenta all'atto del-
l'esecuzione dei programmi: certo non é una
cosa indispensabile ma é piacevole vedere in
anticipo il risultato che si otterrà.
In sostanza questo Over thè Specirum è un
ottimo libro indicato soprattutto per chi. aven-
do ormai padroneggialo il manuale in dotazione
voglia imparare (divenendosi!) qualche tecnica
un po' avanzata. A chi invece interessa divertirsi
e basta, senza fare la fatica di digitare i program-
mi. può Interessare sapere che gli stessi sono
disponibili su tre cassette, del costo di S.9S sterli-
ne ciascuna.
Dynamic Games
for thè Spectrum
Tim Harnell
Ed. Sinclair Broitiie
.t.q.? .yierliiie
L'autofedi questo libro. Tim Harnell, è famo-
so in Inghilterra come lo scrittore più prolifico
per quello che riguarda I computer Sinclair, tan-
to da venire definito la Barbara Canland del
mondo dei personal computer. Ciò naturalmen-
te non toglie nulla alla validità delle sue opere,
anzi dobbiamo dire che con questo ultimo lavo-
ro ha fatto nuovamente centro.
II titolo dice chiaramente di cosa si tratti: una
raccolta dì giochi per lo Spectrum. Ciò che lo
rende uno dei migliori libri suH'argomento è la
detlaglialissimu descrizione che accompagna
ogni listato. Harnell non solo si preoccupa di far
comprendere in pieno il funzionamento dei vari
programmi, ma suggerisce modifiche e miglio-
rie. in modo che il lettore sia alla fine in grado di
sviluppare i propri giochi conseguendo gli stessi
brillanti risultati.
Il libro é diviso in tre sezioni, ognuna riguar-
dante un diverso tipo di giochi: arcade game,
board game e adveniure simuluiion. Quella più
ambiziosa é sicuramente la seconda, in cui c
descrìtto un programma di scacchi che certa-
mente non ha un gioco mollo forte, ma é una
valida introduzione alle tecniche usale nello
scrivere questi complicali programmi.
La perfezione purtroppo non è di questo
mondo e anche Dynamic games for thè Spec-
irum ha il suo difetto, e risiede nei listali che
sono olicnuli dìrcllamenlc da una ZX Printer c
quindi non troppo chiari, anche se sempre leggi-
bili. É del resto l'unica peccadi un libro eccellen-
te sotto tutti gli altri punti di vista. Un acquisto
quindi caldamente consigliabile, grazie anche al
prezzo conienulo.
The Working Spectrum
David Lfliircna-
Ed. Sun.shine Book.\
.'‘.93 sterline
Come afferma l'autore nella prefazjone. que-
sto libroé stato scrino per permettere al posses-
sori di uno Spectrum di sfruttarlo non solamen-
te come videogitKO. Di conseguenza The Wor-
king Spectrum (lo Spectrum al lavoro) è una
raccolta di programmi piuttosto sorislìeatì su
argomenti come la finanza, il calcolo, la grafica,
l'economia domestica e l'educazione.
Ogni programma é presentato come una serie
di moduli, ognuno da inserire e verificare sepa-
ratamente. Questo approccio modulare ci sem-
bra particolarmente valido, m quanto oltre a
semplificare non poco la vita al momento della
digitazione dei listali, mette a disposizione del
lettore delle parti standard utilizzabili con estre-
ma facilità nei propri lavori.
11 libro é diviso in sei capiloli. per un totale dì
216 pagine: i primi 4 sono dedicali ad argomenti
specifici. Il quinto contiene una selezione di rou-
tine varice l'ultimo un paio di giochi di ben poco
interesse.
A parte i giochi sopra citati i programmi sono
lutti utilissimi, e olire ad usarli vale la pena
studiarli a fondo, perché le tecniche usate dal-
l'uulorc sono spesso geniali.
Un programma ci ha particoUrmcnie entu-
siasmato: Designer, un'utility grafica che pcr-
mciiedi costruire un disegno delle dimensioni di
65536 • 65536 pixel edi manipolarlo sullo schcr-
La veste tipografica dell'opera é mollo buo-
36
MCmicrocompuler 25
na. e i listati sono stali ollenuli con una stam-
parne a matrice che speriamo sia slam interfac-
ciata liiretiamenic allo Specirum per evitare er-
rori di stampa: in ogni caso la leggibilità é oiii-
A questo punlodal momento che in copertina
compare la dicitura "Volume one" non ci rima-
ne altro che aspettare li seguilo: speriamo non
lardi troppo!
Spectrum Machine Language
for thè absolute beginner
ll il/ùiiii Tang
Eli. Mvthmirne Hoii.w
Merline
Come tulli i possessori di uno Speclrum san-
no li Basic Sinclair non c proprio un fulmine! Se
non altro è ccrtamenle insuflìcienie per poter
ottenere quegli cfreiti che si possono ammirare
nello sale-giochi. Quindi chi vuole scrivere la
propria versione di P.AC-MAN o di SPACE
INVADERS non ha altra scelm che imparare a
programmare in linguaggio macchina. Facile a
dirsi ma non tanto a farsi, perché il linguaggio
macchina c difTicile da maneggiare tsc non lo
fosse non esisterebbero prohabilmenie i lin-
guaggi ad allo livello). Fino a questo momento
poi i libri suirargomenlti erano pochi e diflìcil-
mcnie adatti ad un principiante. La Melbourne
ha però cambialo radicalmenic la siluarione
con questo libro che già nel lilolo si rivolge
espressamente ai meno bravi.
Partendo dai concelli elementari di numera-
zione binaria cd esadecimalc William Tang por-
ta gradualmente il Icltore ad acquisire tutte le
conoscenze necessarie per poter programmare
direttamente la CPU dello Speclrum. Ogni capi-
tolo cricco di esempi e contiene degli esercizi che
permellono di verificare il proprio livello di ap-
prcndimenlci.
.Alla fine de! libro tulle le nozioni apprese
sono messe insieme nella costruzione di un lun-
go programma interamente in linguaggio mac-
china, Frogger
Un'opera, in conclusione, che raggiunge pie-
namenie i! suo scopo, anche se ci sarebbe piaciu-
to un esame più dettaglialo dello caraltenslichc
dello Speclrum con rifcrimcnlo appunto alla
sua programmazione in L M
40 Best Machine code routines
for thè ZX Spectrum
Jnliii Hiirilmiin - Aiulreit Hvwsiin
Eli. //rii w-H Consulliiiin
S V.s Merline
Dubbiamo ammettere che l'idea alla base di
questo libro ci c piaciuta mollissimo: si traila di
una raccolta di quaraniu routine in linguaggio
macchina per tulli i gusti pronte per l'uso. Come
se non bastasse la prima parte del libro contiene
un'eccellenle anche se necessariamenie incom-
plcla introduzione ai linguaggio macchina delio
ZSO e un'esame di alcune imcressanii c poco
note curalterisliche dello Spectrum.
Per poter inserire facirmcnie le vane rouiine
m memoria è riportato un utile caricatore esade-
cimalc che può essere utilizzalo anche in altre
Il funzionamcnlo di ogni routine viene spie-
galo mollo chiaramente e il testo riporla anche
qualche suggerimento per l'uso. Abbiamo ap-
prez.zalo molto che di tutte le routine venga
riportalo il check sum. cioè la somma dei valori
decimali delle istruzioni che la compongono:
confrontando questo valore con quello fornito
dal caricatore all'auo deirinserimenio è facile
rilevare la presenza di eventuali errori di baililu-
Le rouiinesi dividono in due grosse categorie,
quelle grafiche e quelle di ulilily. Nella prima,
oltre alle classifiche dì scroll ve ne é una partico-
larmente "ghiotta" che permeile di creare delle
shapc lable e di spostarle pixel per pixel sullo
schermo. Fra le ulilily invece troviamo un re-
number completo, e tutta una serie di aiuti per il
programmatore troppo numerosi da elencare
Un libro davvero entusiasmante, uno dei mi-
gliori che ci sia mai capitato tra le mani.
Super charge your Spectrum
OarUÌ Wehh
Ed. Slelhournc Hiaae
5.9.S sterline
Questo recentissimo libro della Melbourne
House (cc ne é stata data una delle prime copie al
P-C.W. Show a Londra) si propone di mettere a
disposizione del programmatore dello Spectrum
una collezione di routine in linguaggio macchi-
na per ottenere i risultali dei programmi com-
merciali senza dover faticare eccessivamente.
L'idea è ottima cd è simile a quella che ha ispira-
lofopera sopra recensita. Nei primi dueca|:tiu>li
sono riportale tutte le informazioni necessarie
per poter usare con successo il resto del libro
compreso ovviamente il listalo di un caricatore
csadecimalc. Oltre alla libreria di routine, del
resto più scarsa di quella del libro di Hardman e
Hewson. David Webb riporla numerose altre
notizie utili, come una meticolosa analisi delle
variabili dì sistema e dei loro possibili usi.
L'ultimo capitolo contiene poi una nutrita
serie di suggenmenu su come migliorare i propri
programmi dal punto di vista degli "elTetii spe-
ciali '':é presente tra l'altro una breve routine che
permeile allo Speclrum di riprodurre la voce
umana sfruttando il beeper incorporalo!
Il libro c pienamente utilizzabile, come il pre-
cedente, anehe da chi non sa programmare in
linguaggio macchina: per chi invece ha familia-
rità con lo Z80 sono riportati I disasscmblaiì
delle varierominealloscopodipermcllere even-
tuali modifiche.
The complete
Spectrum Rom Dìsassembly
Imi Liigim - Frimk O'Hnra
Ed. .Melhaurne House
9.9.^ Merline
Il titolo dice pralicamente tutto: si traila del
disassemblaio del contenuto della ROM dello
Spretrum. cute dì ben 16 Kbyle di linguaggio
È facile capire lo sforzo che deve aver richie-
sto la preparazione di questa opera, che non
viene dalla Sinclair ma é frutui del lavoro di due
professionisti del settore.
Ogni routine della ROM è discussa in della-
glio e una particolare cura è siala usala dagli
autori )ier fare comprendere come le varie fun-
zioni inieragiscuno ira loro.
I! libro è diviso in tre grandi blocchi che esa-
minano rispeltivamenic il funzionamento delle
routine di Input Output, dell'inicrprcic BASIC
e delle routine animeliche: a loro volta questi
sono divisi in sezioni più piccole per un totale di
dieci capiloli. Quattro utili appendici riportano
alcuni programmi in Basic il cui scopo é di aiuta-
re a far comprendere come sono oltenuie alcune
funzioni particolarmente interessanti (SIN X.
EXPX.CIRCLF....).
In sostanza si traila di un'opera allamonlo
specializzala, di enorme utilità per chi intende
dedicarsi alla programmazione dello Speclrum
in linguaggio macchina e praticamente indi-
spensabile per chiunque voglia produrre pro-
grammi a scopo commerciale. Da questo punto
di vista il prezzo, circa 2.^. 000 lire in Inghilterra,
anche se allo in assoluto ci pare pienamente
giustificato.
Spectrum hardware manuai
.■Idrìiin Dicken.\
Ed. Melhoiirne Hou-ie
5.95 sterline
Dopo lami libri esclusivamente dedicali al
software ecco fTnulmen le un'opera che si occupa
dell'hardware dello Speclrum. di sicuro l'aspci-
lomcno nolo di questo personal. Il libro é diviso
in due parli. Nella prima vengono analizzale
altcntamcmc le varie sezioni che compongono
lo Speclrum. dairalìmenialore alla circuilcna
video, mentre nella seconda, dopo aver spiegalo
quali segnali sono presemi sul connettore poste-
riore dello Speclrum c a cosa servono, l'autore
propone una sene di esperimenti di imerfaccia-
memo. I! Icuore può quindi imparare a collega-
re un joystick, una tastiera esterna, un converii-
lore analogico digitale e ad imcrfacciarein gene-
rale il suo computer con il mondo esterno.
Adrian Dickens si occupa molto imclligemc-
meme sia dell'ISSUE ONE che dell'ISSUE
TWO. cioè di entrambe le versioni hardware
dello Spectrum. mettendo in risalto le eventuali
differenze. Il libro termina con quattro appendi-
ci: un glossario dei termini usati, una bibliogra-
fia c addirittura lo schema elettrico dello Spcc-
irum con l'elenco compiei© dei componenii e la
diposizionc degli stessi sul circuito stampalo
Una delle cose che più ci sono piaciute leggendo
questo voi urne è il lenlativo dell'autore di rende-
re il libro utile anche a chii non abbia grosse
conoscenze nel campo dcireleilronica. quindi
cercando sempre di esptirrc le cose in modo
estremamente chiaro cd evitando per quanto
possibile un linguaggio da addelti ai lavori.
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Digital e Hcior che non possono certo esser
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Que.siii volta, però, .damo nella situazione
opposta: il Personal della Triumph-.Adler è
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na gralica 160*72 - non si presta ad allie-
tare le ore della prole in funzione di video-
gioco. peraltro, viste le interfacce RS 232C
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l'altro t con i mini Triumph P.ì e P4 te il
riversaggio di tutti i programmi compatibi-
li j. nonché il CP M e lo schermo da RO
colonne, pare fatto appasta per semplificare
la vita di gestori, profe.s.sionisti . piccole e
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L'esterno
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individuare la fìlosoria progettuale del PC:
si tratta di una linea classica e curata, senza
incredìbili soluzioni estetiche ma pratica e
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to ospita una tastiera standard (nelle foto
vedete la versione tedesca poiché l’esem-
plare è uno dei primi visti in Italia), com-
pletata dal Paddle numerico e da 6 tasti
funzione (di color ocra); la parte posterio-
re. in tinta più scura e con opportune sca-
nalature che ravvivano l'estetica, nasconde
lo zoccolo per le espansioni in cartuccia (a
sinistra).
Sul lato destro c’é l'inierrrutlore di rete;
a sinistra, invece, una presa standard per
monitor BN (per uso con un TV bisogna
interporre un modulatore) e due DIN a 8
poli per monitor a colorì e registratore a
cassette. Sul retro — da sinistra a destra, a
pane la presa per l'alimenlazione — tro-
viamo un comodo tasto di reset generale,
la Centronics, un bus di comunicazione
con (per esempio) i computer P3 e P4 e la
RS 232C standard: fin d'ora possiamo ri-
conoscerei connotati della macchina adat-
ta ad usi gestionali.
L'interno
Rimuovendo la parte superiore del mo-
bile si rimane un attimo sorpresi dal nume-
ro degli integrati, tanto da contarli; si trat-
ta di circa centodieci elementi, la gran par-
ie MSI (media scala d'integrazione) e LSI
(larga scala d'integrazione), evidenziando
un'architettura navigala — presumibil-
mente sulle impervie acque dei mini della
42
MCmicrocomputer 25
casa ma adattala alle nuove esigenze
con opportuni VLSI; lo ZKO con i suoi chip
d‘l O. il controllore del video 4650 con le
RAM statiche, le ROM del Basic, del mo-
nitor per LM e le 8 RAM dinamiche 4 164.
Due scritte, una sulla piastra madre e una
sul circuito deH'aiimentatore. denunciano
la regione d’assemblaggio, il Giappone.
Ma procediamo con ordine.
I chip d’interfaccia dello Z80 sono tre;
un 8251. un 8257 e un 8259. e nell’esempla-
re affidatoci son tutti della NEC. Lo Z80.
siglato D780. è del tipo B. con clock a 4
MHz ricavato da un quarzo a frequenza
quadrupla (in ha.sso a sinistra nella foto
generale dello stampato). Il primo integra-
to periferico é un USART (il nome viene
dalle iniziali di Universa! Sjnchronous-
Asyncronous Receiver-Transmiiter = ri-
cevitore-trasmettitore universale sincro-
no-asincrono) che si occupa delle comuni-
cazioni seriali RS-232C e per registratore a
cassette; questo é realizjsato secondo lo
standard Kansas City, che codifica gli stati
Oed I logici con segnali sinusoidali di 1200
0 2400 Hz. L’8257 gestisce il citato bus pa-
rallelo di comunicazione (usato principal-
mente per il Ira.sfcrimenio diretto in DMA di
programmi da altre unità Triumph); l’8259
è il controllore delle interruzioni- Potete
vedere questi quattro componenti sia sullo
stampalo, nelle foto in allo a pagina 44
ineU’insieme della foto a .sinistra c in detta-
glio nella foto a destra), che nello schema
funzionale riprodotto altrove nell’anicolo.
II video è affidato all'HD 46505 (di pro-
duzione Hitachi) basato su un quarzo da
17.734 MHz per il colore (poieie veder-
lo in basso ai centro, sempre nella foto ge-
nerale) coadiuvalo da 2 RAM statiche
4016 (NEC) da 16 Kbii usale entrambe
come 2 Kbyte • 8; una è per la memoria
video, l’altra per gli attributi dei colori (6
quelli disponìbili, più l'eventuale lampeg-
gio sul settimo hit; l’ultimo è sempre riser-
vato).
Il sLstema operativo, il BASIC e il moni-
tor per linguaggio macchina .sono tenuti,
anziché su ROM. su EPROM; la scelta è
presumibilmente dettata dalla praticità ed
economicità delle seconde rispetto aile pri-
me. Dei cinque integrali, quattro sono di
tipo 2764 NEC da 64 Kbil in contenitori da
14«2piedini - siglale da 0 a 3 più una
827.^2 Hitachi da 32 Kbil su 12 « 2 piedini
siglala con un4suirelicheita. Di questi,
tre alloggiano il BASIC, un prodotto Mi-
crosoft standard che in conseguenza della
scelta progettuale non implementa istru-
zioni grafiche nòdi gestione dischi (alTidati
invece al lavoro in CP M) andando ad oc-
cupare un toialedi24Kbyiea partire dalla
locazione 0000. come si può vedere dalla
mappa di memoria mostrala nella figura di
pagina 45; il quarto contiene il monitor per
I-M-
La RAM èefTetiivamenle una 64 Kbyte,
realizzata tramite 8 chip da 64 Kbit model-
lo 4164 (qui NEC) secondo una consuetu-
dine che sta diventando uno standard, al-
meno ad un certo livello; ovviamente non
tutti e 64 sono accessibili da BASIC. Fa-
cendo due conti, tolti i 36K di EPROM
varie rimangono 32K grosso modo dispo-
nibili (se non é caricala nessuna cartuccia
ROM ). uno spazio certamente ampio an-
che per applicazioni commerciali di picco-
lo cabotaggio.
Ancora ire cose suirinterno di questo
PC. Sulla sinistra al centro notiamo il cica-
lino. contenuto in un robusto cilindretto di
plastica nera: sulla sua destra leggermente
inailo, troviamo i 6 contatti perla velocità
di trasmissione seriale, che da sinistra a
destra danno 300. 600. 1200. 2400. 48(H1 e
9600 haud; infine i 6 DlPswiich iDual Ia-
line Package: indica che il contenitore del
disptisitivo ha una delle dimensioni stabili-
te per gli integrali) posti al centro della
piastra, dei quali da sinistra a destra I
primi tre scelgono il tipo di tastiera tra
tedesca (OFF-ON-ON) ed internazionale
(ON-ON-ON). il quarto è per l'uscita
stampante (seriale = OFF. Parallela =
IaI” I M M I Ii1ìlI_lI ° I
I A S J) F I G H J I K I L ^1 A I ;
; I ; I ; I c I ; I B I N I M I ' I ; t ; I ».
i:aj i^iT
7
8
9
5
6
1
2
3
0
IL
MCmicrocomputer 25
43
ON). il quinlo sceglie il sistema TV ira
PAL(ON) e NTSC(OFF). mentre l'ultimo
è inutilizzato,
li Basic
Le istruzioni disponibili sono molle, ol-
tre 120, tutte riservate e da scriversi spazia-
te per eviiareche l'interprete non le ricono-
sca. Oltre alle usuali esigenze di program-
mazione troviamo un po' di grafica in me-
dia risoluzione (ISO ■ 96). una gestione
stringhe migliore del solito, una serie di
facilitazioni che rendono il programma più
dinamico ma soprattutto un'aritmetica ec-
cellente che rende il Triumph adattissimo
per lavori non solo gestionali ma anche
scientifici.
I 6 tasti funzione, se si adopera il sistema
nella configurazione di base, realizzano un
BASIC che evita di digitare l'intero co-
mando: altre 6 possibilità vengono date
usando lo SHIFT. per un totale di 12 co-
mandi a punta di dito. Queste possibilità
vengono visualizzate nell'ultima riga della
pagina lesto del PC in versione di base -
quindi non con il CP ’M - rendendo quel-
la inaccessibile, e quella sopra scomoda:
della schermata 40 • 5 restano allora piena-
mente disponibili solo 2.^ righe, comunque
piùchesulTicienti. IICP M abilita lo scher-
mo standard 80 • 24. c su questa griglia si
basa la grafica: poiché ogni carattere di
questa pagina può esser scomposto in una
mutricetia 2 • 3. si ottiene una risoluzione
di 160 • 72. utile per lavori semigrafici ma
non certo per topografie o studi specifici.
Le istruzioni che maneggiano questi 11520
punti sono sostanzialmente le solile: PSET
(X.Y). C accende il punto di ascissa X.
ordinata Y e colore C. mentre PRESET
(X.Y,), C lo spegna (in entrambi i casi il
colore é opzionale); POI NT (X.Y) restitui-
sce 255 se il punto di coordinate date é
acceso. 0 in caso contrario.
Le stringhe, oltre che con le solite LEF-
TS.M1D5.RIGHTS. STRSe VAL. posso-
no, nei Basic Microsoft, essere manipolate
con diverse istruzioni dirette e non: la pri-
ma distinzione riguarda, ad esempio.
INSTR. SPACES e STRINGS. mentre la
seconda trova l'INKEYS. INSTR (n.XS.
sS). con n opzionale, dà la posizione di SS.
in X$. 0 0 se non c'è contatto; SPACES (n)
restituisce una stringa composta da n spa-
zi: STRINGS (n. param.) accetta come pa-
rametro o un numero di codice ASCII o
una stringa, restituendo una stringa com-
posta da n volte il carattere corrispondente
al codice fornitogli, ovvero dall'iniziale
della stringa.
La INKEYSsostituisceiiciciodi ingres-
so del tipo
100 GET A$. IF A$ - THEN 100
con un più agevole
100 A$ = INKEYS.
Per concludere con le stringhe citiamo lo
SWAP <str, 1 >. <str. 2> che scambia i
contenuti delle due variabili di tipo carat-
tere.
Un notevole aiuto alla programmazione
viene fornito tramile diverse istruzioni per
lo più sconosciute ai tanti piccoli utenti
dell'accoppiata Commodore-Sinclair ma
caratteristiche del Basic Microsoft: vedia-
mone alcune. Nella generica programma-
zione slrullurala troviamo ad esempio
l'opzione ELSE per l'IF-THEN -olire a!
WHILE ed al WEND (While-END). L'E-
RASE <nome var. dimensionala > an-
nulla gli effetti di un precedente dimensio-
namento; il DEF <lipo>, <elenco> ha
una gamma molto estesa di usi. non limi-
tandosi solo alle funzioni, ma andando a
corrispondere ad una generica dichiarazione
di variabile scelta tra ciascuno dei tipi previ-
sti dal BASIC del PC; interi numeri a preci-
sione semplice (SGN) o doppia (DBL). ca-
ratteri (STR) o funzioni (FN). A proposito
delle funzioni va fallo notare che queste
'I I n~n rr
I I M I I irm
=3:
,1“
7
1 r
1 ìfliinT|‘To|^ioinM
k
- "T
'
□
-lE-r
DihM
/
TZ’:zz‘±7:::;z,^Jo
lumph stiraiia
ìio wtt
rl- T^
ÌBiaiBisiaiiÌ!ijiBlnlriÌ Hln — '
□
44
MCmicrocomputer 25
accettano dipendenza da più d'un parame-
tro. rendendo possibile realizzare in modo
semplice e simbolicamente agevole tante
espressioni matematiche altrimenti di
macchinosa impostazione. Come utile tool
c presente la gestione deH’errore. con due
istruzioni: ERRor per il tipo (sono 32) ed
ERror Line per il numero della linea in cui
quello avviene; inoltre ERROR <n>
chiama l'n-esimo messaggio d’errore. Tut-
te queste istruzioni sono, ripetiamo, tipi-
che del Basic Microsoft; abbiamo ritenuto
utile spendervi qualche parola soprattutto
perché presumibilmente poco nota agli
utenti di personal sotto il milione.
La rormallazione del video e della stam-
pa c anche assai curata. Nel primo set di
istruzioni troviamo ruiili.ssima CONSO-
LE <riga iniz.>, <lungh.>. <abililaz.
tasti funz. > . <scroll> che ci consente di
aprire sul video una finestra indipendente
dal resto dello schermo. USINO formatta
Tuscita (preceduto da PRINT sullo scher-
mo, preceduto da LPRINT la stampante),
mentre WIDTH (utilizzabile anche con
LPRINT) sceglie tra le 40 e le 80 colonne.
Per piazzare il cursore sullo schermo (ad
es. in condizioni di gestione tabelle) risulta
molto utile il comando LOCATE.
L'aritmetica
A rischio d'insistere troppo, ripetiamo
ancora che il modo in cui questo personal
tratta I dati numerici é il suo vero punto di
forza. Prendiamo il tipico problema della
precisione dei decimali, tanto sentito in
qualsiasi calcolo che implichi una soluzio-
ne numerica (approssimata); il Triumph
ha ben tre (diconsi tre!) tipi di precisione,
che (dopo il punto) può avere 5 cifre -
modo normale — oppure 9 cifre in sin-
gola precisione — o addirittura 15 cifre
in doppia precisione, che per quel che ne
sappiamo è il massimo nella categoria dei
Personal sotto il milione. Le parole riserva-
te che definiscono i due tipi migliorati di
decimali sono SGN per le 9 cifre e DBL per
la doppia, e possono essere usale anche con
la dichiarazione DEE. CINT arrotonda
una variabile. FIX toglie le cifre dopo il
decimale (un'operazione utile quanto l'INT
nel caso si maneggino numeri negativi): un
esempio è fornito dalla tabella sottostante,
che per valori di X esemplifica il risultato
degli operatori citali.
KM 0-MH
CP/n V*tslon
UCIC
Mtswureii
KM
iti, ■ Byt**)
....
CCP BDOS
1m mappu iti
KM (4 1 Bytcsl
Video RM
Attributo
8<inh SCKcI
ROM (4 C Byt»s)
X tNT
-0.7 -1.0
•0.4 -t.O
-0 1 -1.0
0.2 0.0
FIX CINT
0.0 -1 0
0.0 0.0
0.0 0.0
0.0 0.0
0.8 0.0 0.0 1.0
Un ulteriore valore è aggiunto dalla pos-
sibilità di effettuare conversioni dirette in
decimale sia dall’esadecimale. che richiede
la parola HEXS. che daH'otlale. tramile la
OCTS: quesfullima opzione risulta parti-
colarmente utile per lavori di preparazione
a programmi in LM. visto che lo Z80 adot-
ta una rappresentazione proprio in base
otto. Per inciso va detto che il monitor per
LM viene chiamalo tramite il comando
MON.
Sempre sull'arilmclica consideriamo al-
cune istruzioni proprie delle quantità logi-
che. All'usuale set di operatori (AND. OR.
MCmicrocomputet 25
45
Iriumph -Ir/AT Alpluilr.mH PC
NOT) e al meno usuale ma spesso presente
XOR (OR esclusivo). suH'Alphaironic iro-
viamo un EQV ( =equivalenza) e un IMP
(= implicazione) che si comportano nel
seguente modo:
A 0 0 11
B 0 10 1
EQV 10 0 1
IMP 110 1
Documenlazione e programmi
Quanto detto nel resto dell'articolo si
inquadra benissimo nella filosofia del pro-
dotto. non trattandosi di un computer
hobbistico non c'è da attendersi particolari
de.scrizioni del sistema, anche consideran-
do che mancano sia l'alta risoluzione che
gli o.scillatori audio, il manuale messo a
nostra disposizione è composto da circa
130 pagine in Formalo tascabile, ma è
sfruttato senza dubbio meglio dei solili li-
bri a fumetti forniti spesso in dotazione. Si
divide in due parti: la prima è una guida al
BASIC del Triumph. molto rigorosa e con
opportuni esempietli pratici; la seconda fa
le veci di una user's guide, e comprende
una dettagliata panoramica dell'intero si-
stema. con descrizione di lutti i componen-
ti hardware e di quelli manipolabili (tipo il
DIP switch c il controllore di velocità di
trasmissione seriale). Va precisalo che la
nostra copia, cosi come la tastiera (verifi-
cate la posizione del primo interruttore dei
DIP switch) era ancora nella lingua madre.
46
MCmicrocomputer 25
Inuinph AilU’r Alphairmm- PC
l niiiU'imoruiiir Triumph- si IrullaJelmoJt'llomessoau
il tedesco, mentre è in corso la traduzione
in italiano.
I programmi disponìbili su questa mac-
china sono attualmente diversi, tutti in am-
biente CP/M: a parte un ovvio MBASIC.
Ira i linguaggi abbiamo il Forth (che però
necessita del secondo lettore di dischetti),
un logicale tipo tabellone, un Taslweri.
diverso materiale gestionale ed un pro-
tipo di problema. Più interessante, almeno
per chi inizia a conoscere la programma-
zione con l'Alphatronic. l'esistenza di un
registratore a cassette dedicato.
Conclusioni
Non ci ricordiamo di aver avuto tra le
mani, prima di questo PC. nessun prodoi-
gramma di aiuto airapprendimenio delle
lingue attualmente orientato sul tedesco e
sull'inglese. Il problema dei programmi è
comunque momentaneo, poiché — come
già accennato - - la comunicazione diretta
in DMA tra il PC e (tra l'altro) i computer
maggiori P3 e P4 mette a disposizione una
quantità dì programmi molto elevata, e
tutti altamente alUdabili in quanto lunga-
mente provati; per molti di questi pro-
grammi é in corso la traduzione delle
schermate dal tedesco airitaliano. per po-
ter offrire un servizio completo, mentre per
la situazione del PC inversione base (quin-
di senza CP M) ci si sta muovendo per
poter supportare chi inizi a programmare
con questo computer.
Le periferiche
A nostra disposizione per la prova, oltre
all'unità centrale, erano anche un lettore dì
dischetti FI e un monitor a fosfori verdi. Il
primo, che costa circa quanto il personal,
ha il controllore per sé e per un altro letto-
re: in entrambi i casi la capacità é di 320
Kbyte: molto pratica — oltre che gradevo-
le — l'estetica a linea sottile, che consente
tra l'altro di sovrapporre ledue unità senza
che da ciò derivino problemi di spazio.
Sono disponibili varie stampanti della
casa, anche se la grande versatilità d'inter-
facciamento non lascia all'utente nessun
lo per applicazioni contabili o comunque
professionali, specie nel settore gestionale
o comunque deU'automazìone deirufficio.
che desse affidamento.
Lo stesso Commodore 64. che pure va
considerato prodotto di alla classe tenen-
do conto del prezzo, ha alcuni problemi
derivanti da scelte progettuali che ne mina-
no l'applicazione in campi lavorativi (es-
senzialmente le 40 colonne e le interfacce
non standard).
II Triumph viene quindi a colmare una
lacuna del mercato, collocandosi subito
prima di professionali ben più costosi, ma
offrendone in molti casi le stesse prestazio-
ni. ed escludendo la grafica: per questa
pare in arrivo una scheda che porterebbe la
risoluzione a SI2 • ?5& per un totale di
oltre 260.000 punti, ma di costo addirittura
superiore a quello dell'unità ccntrale.
Vaancora fatto notare che il CP Meon-
senie l'adozione di programmi in continuo
rinnovamento, e quindi sempre competiti-
vi. mentre il bus generico di connessione
con l'esterno consente di prevedere l'uso di
più PC come terminali intelligenti di un
sistema che abbia come cuore un P3 o me-
glio un P4 con hard-disk della stessa casa.
Per finire va fatto rimarcare che vostro
figlio non potrà giocarci, ma questo é un
problema solo per coloro i quali, volendo
curiosare su un computer, tirano fuori che
lo comprano per i bambini... ne
MCmicrocomputer 25
47
CALCOMP M84
di Francesco Petroni
Dkiitmo siibiiu clw il personal ploiier
MH4 è prodoiio dulia CALCOMP. una dil-
la amerk'tma leader ne! campo della compu-
ter grafica, che produce non .solo una vasta
gamma di apparecchiature specifiche, ma
anche propri package software soprailuiio
per mainframe e quindi per grossi centri
EDP e grosse società di progettazione che
uiilizzano produiiivamenie la Computer
Quest'origine "nobile" risulta evidente
sla dalla prima impressione epidermica che
si lui quando si lira fuori la macchina dalla
sua scatola, "uinericanamcnie" imbottita, e
la si comincia a toccare, sia quando se ne
studiano, sul pratico e generoso manuale, le
caratteristiche tecniche e soprultuilo quan-
do la si usa.
L'a.speilo é di estrema eleganza, nella
cura del design dei vari particolari, nella
sobrietà dei colori nella eccezionale rifini-
tura di ogni elemento. Tutto questo mal-
grado la forma risulti un po' tozza a causa
del formato (é un A4, come vedremo poi) e
dal fatto che i comandi di movimento sono
superprutetti da voluminose guide conte-
nitrici metalliche. Le dimensioni sono 40
cm di larghezza, per 37 cm di lunghezza per
15 cm di altezza.
La parte superiore comprende le due
guide, lungo i due lati lunghi, entro le quali
lavorano i cavetti metallici che trascinano,
da ambedue le estremità, il braccio con la
penna e il portapenne lungo lo stesso brac-
cio. i cavetti sono avvolti e svolti da due
motori passo passo (uno per la direzione X
e uno per la direzione Y ) che sono del tutto
nascosti sia dall'alto che dal basso, cioè
duirinierno del ploltcr accessibile aspor-
tando il coperchio inferiore che protegge la
pane elettronica.
L'eletlromagnete miniaturizzato che
esegue il PEN-UP PEN-DOWN é invece
solidale con l'equipaggiamento mobile, ed
è alimentato tramite spazzole dalle guide
metalliche su cui scorre e non da un cavetto
che risulterebbe d'intralcio ai movimenti,
Interessante è il sistema a molle dell'hol-
der. comune a quello fìsso, che contiene
otto penne, e a quello mobile. Il meccani-
smo della presa della penna è del tutto
meccanico, cioè se l'holder mobile ha la
penna, spingendolo verso quello fìsso glie-
la cede. Se invece l'holder mobile è scarico
preleva la penna dal fìsso. In pratica la
penna passa dall'holder carico a quello
scarico del tutto meccanicamente, succede
cioè anche a macchina spenta eseguendo
l'operazione a mano. Il pannello di coman-
do è obliquo verso la parte anteriore e
presenta numerosi comandi e spie le cui
funzioni saranno descritte dopo. Il pannel-
lo esterno deirinterfaccia è sulla faccia po-
steriore econiiene ovviamente la presa a 35
pin della RS 232 e la batteria di switch per
il settaggio del protocollo di comunicazio-
ne. C'è anche uno swiich per passare dal
formato europeo ISO A4, che è di 287 per
200 mm (cioè con 5 mm di margine rispetto
al classico 29.7 per 21) a quello americano
di tipo A che è di 270 mm p>er 205 mm.
Dno sguardo aH'interno
L'interno dell'apparecchio è facilmente
accessibile tramite un coperchio fissato sul
fondo con tre viti. L'accessibilità è però
limitata alla parte elettronica separala dal-
la parte meccanica ed elettromeccanica da
un doppio fondo metallico. Questo dà. an-
che all'interno. un aspetto ordinato, razio-
nale e rifinito.
La pane elettronica comprende tre sche-
de. La prima più chiara, destinata alla ge-
stione dei motori, la seconda destinata alla
MCmicrocompuler 25
^ 0 ^
gestione dei comandi software, con la
ROM contenente il potente firmware e ben
tre microprocessori Z80. che fanno bella
mostra di sé. e alla gestione dei comandi di
tastiera.
La scheda interfaccia è sollevata rispetto
alla precedente e mostra all'osservatore la
sua faccia posteriore. Tutti i collegamenti
da e per le schede sono realizzati con prati-
ci connettori multicavi.
I modi del plotter
Il plotter Calcomp M84 possiede cinque
modi di operare:
il PLOT MODE, con il quale l’appa-
recchio lavora comandalo dal software del
computer cui è collegato:
— il PRINT MODE, con il quale il
plotter viene visto dal computer come una
stampante seriale, che scrive 44 righe di 80
colonne. Scrìtte le 44 righe il plotter si fer-
ma e permette il cambio della carta. Per
continuare la stampa basterà premere di
nuovo PRINT;
— il MONITOR MODE, che ha una
funzione diagnostica. Il plotter trascrìve i
comandi ricevuti e i comandi che invia al
computer (diversificandoli con una sottoli-
neatura). senza eseguirli. Lavorando in
questo modo sono accesi ì led PRINT e
PLOT:
— ilVlEWMODE. La carta è fissata ai
piano, tutte le penne sono parcheggiate e
l'asse scorrevole con la penna si trova tutto
rtJSr/t PESNE MOBILE. Leleiiromatne(r che co-
manda il PEN-VP PEN-DOWN è solidale con II porla-
penne slesso Iholderl. L'alimeniasione artiene Iramiie
Cottrmotf.
California Compuier Products. Ine.
mi IV. La Palma Arenile - P.O. Box J230
Anaheim. CA 92803 ■ USA
Dtnribnlofc per l’Iiilia:
Calcomp S.p.A.
Palano FI • 20090 MilanoJìorI Assago (Milanol
Preso (IVA cscIiMh
Plaiier M84 <8 penne. A4! 2.8SO.OOO
a destra, per permettere di vedere il dise-
gno;
— lo WAIT MODE, che é simile al
VIEW MODE, solo a carta sbloccata. Pri-
ma di ripartire con un altro modo occorre
premere il CHART. Quindi le successive
posizioni assunte dopo l'accensione sono:
WAIT. per posizionare la carta. VIEW
quando, posizionala la carta, si preme
CHART per le fasi successive.
Se poi si preme PLOT l'holder con la
penna si posiziona in 0,0 (cioè in basso a
sinistra), se invece si preme PRINT l'hol-
der si posiziona in alto a sinistra.
Se durante il lavoro viene premuto il
tasto PLOT, il disegno si interrompe e si
entra in VIEW MODE, il braccio si "toglie
di mezzo”. Si possono eseguire operazioni
tipo il cambio della penna e se si preme di
nuovo PLOT il plottaggio riprende da do-
ve sì era interrotto.
11 pannello di comando
Il pannello di comando comprende, ol-
tre airinlerruttore di accensione, sei pul-
santi di controllo, quattro pulsanti per il
posizionamento dell'equipaggio mobile e
sette led.
E)escriviamo velocemente le principali
funzioni svolte da questi comandi:
— il tasto CHART. dotato di un led di
controllo che si accende se CHART è di-
sinserito. serve per trattenere elettrostati-
camente la carta sul piano del disegno;
— il tasto PEN. anche questo dotato di
un suo led dì controllo, fa sollevare la pen-
na in qualsiasi stato sì trovi, senza inter-
rompere il movimento, a meno che il plot-
ter non stia lavorando in PLOT MODE:
— il tasto PLOT, con il suo led. attiva il
PLOT MODE: una seconda pressione
manda la macchina in VIEW MODE:
— il tasto PRINT. con led. attiva il
PRINT MODE:
— il tasto ZERO, premuto assieme al
suo "collega" SELECT. permette di fissare
l'orìgine del riferimento scelto daU'utiliz-
zalore. Invece, premuto da solo, permette
la verìfica di tale posizione:
— il tasto SELECT va usato assieme ad
un altro tasto. Con il CHART provoca un
reset della macchina (del tutto equivalente
a spegnerla e riaccenderla). Usato con il
PRINT 0 PLOT fa eseguire (come visto) i
TEST di funzionamento. Usalo insieme a
uno 0 due delle CURSOR KEY seleziona
manualmente le penne;
— i CURSOR KEY. in italiano pulsan-
MCmicrocompuler 25
Il di posizionamento, provtxrano appunto
il movimento del PEN-HOLDER in otto
direzioni. Premendo uno di questi tasti il
movimento c dapprima lento e poi più ve-
loce rendendo cosi possibile il posiziona-
mento fine dell'equipaggio. E questo serve
soprattutto quando si usa il ploiter come
digitizer, e in questo caso si deve applicare
un puntatore ottico all'holder;
- inollrec'él'OFFSCALELED.chesi
accende quando si tenta di plottarc oltre il
formato massimo del piano o oltre la fine-
stra prefissala daH’utilizzatore con l'appo-
sito comando. Infine c'é il DIGITIZER
LEDdie SI illumina quando l'apparecchio
è u.sato come Digitizer. ovvero quando si
lavora con i cursor key.
Il software di base
Come lutti i ploiter deiruilima genera-
zione il CALCOMP M84 possiede un sei
di comandi in grado di risolvere qualsiasi
problema di disegno. Questo sia in am-
biente BASIC, dove il plotter lavora prati-
camente come una stampante, in quanto ì
comandi gli arrivano con l'istruzione Basic
LPRINT.chein ambiente Fortran. Dell'u-
so deH'M84 in ambiente Fortran parlere-
mo in seguito.
Tutti i comandi sono riassunti nella car-
tolina plastificata inserita nel Manuale "a-
mericano”. Americano come lingua, come
stile e contenuto (esauriente e comprensi-
bile) e come aspetto in quanto é un conte-
nitore di fogli mobili di formato quasi ta-
scabile (quasi, perché l’altezza è di ben 7
cm). Per i più pigri, molto apprezzabilmen-
te. é disponibile la traduzione in italiano
(in fase di bozza al momento della nostra
prova) e quindi l'approccio con la macchi-
na é facilitato al massimo.
I comandi sono sinteticamente composti
da un codice (in genere un carattere alfanu-
merico) e da una serie di parametri che. se
omessi, assumono il valore di default o
l'ultimo valore assunto.
I valori vanno forniti in decimi di milli-
metro per quanto riguarda le coordinale e
le lunghezze in gradi per gli angoli.
I comandi possono essere suddivisi in
gruppi logici; i comandi di penna: selezione
tra le otto penne, con lutti gli automatismi
di ricerca, di selezione, dì default, di ricerca
sostitutiva in casi di holder vuoto, ecc. I
comandi di velocità che può essere settata
a 32 cm sec (niente male!) o a I6cm/sec in
caso di penna e/o carta dilficili. Comando
di penna SU e penna GIÙ inattivo nei
confronti di certe altre istruzioni di plot-
taggio.
Interessanti sono i comandi definiti, sul-
la cartolina, COORDINATES.
In pratica il plotter accetta dal software
del computer valori di coordinale (interi o
reali) compresi tra -32768 e -1-32767.
Se tali valori sono interni a quelli che in
quel momento definiscono la finestra di
output vengono tracciati. Altrimenti sono
comunque elaborali dal plotter dal firm-
ware del plotter ma non vengono disegnali
e si accende la spia OFFSCALE.
il comando DEHNE CLIPPINO A-
REA permette di definire un'area parziale
entro la quale lavorare, mentre il VERIFY
CI.IPPING AREA permette di tracciare il
rettangolo corrispondente airarea parzia-
le. QueMi comandi non risentono di even-
tuali modifiche del punto di origine utente,
che come vedremo si può impostare, né dei
formati di scala. È infuni possibile fornire
nuove coordinate utente per l'origine (DE-
FiNF USER ORIGIN) nonché fissare i
fallori di scala SX c SY (SCALE FAC-
TOR). Poiché tali fattori possono assume-
re valori differenti tra loro è possibile otte-
nere lo schiacciamento o l'ullurgamenlo di
disegni c o scrillc.
Il gruppo logico di comandi VECTOR
MOVE PLOT permette il movimento a
penna sollevala o abbassata verso la posi-
IMJ
zione definita dal precedente comando
NEW COORDINATE.
I tipi di lìnea possibili sono sei. e vanno
definiti con l'apposito comando che pro-
duce sei differenti tipi di tratteggiale.
C'é poi un gruppo di istruzioni per il
disegno di cerchi, archi e settori circolari
che necessitano di parametri raggio e an-
goli iniziate e finale. Se l'angolo è negativo
il movimento avverrà in senso antiorario.
Da notare che le istruzioni di cerchio, archi
e settori sono tre e nessuna ha come para-
metri le coordinate del centro.
La MOVE.'PLOT CIRCLE traccia il
cerchio partendo dalla posizione che ha in
quel momento la penna. La PLOT CIR-
CLE CENTERED invece considera la po-
sizione della penna come centro della figu-
Infine la PLOT SECTOR CENTERED
disegna settori circolari, cioè “fette" di cer-
chio. Anche in questo caso va specificato il
raggio, l'angolo iniziale e l'angolo finale.
La possibilità di iniziare un cerchio, il
disegno di un arco partendo dalla posizio-
ne corrente delia penna é utilissima nel
caso si debbano eseguire raccordi curvili-
nei tra i segmenti che altrimenti richiede-
rebbero una gravosa routine di ricerca del
centro e del raggio.
I comandi di PRINT. Si può definire la
direzione e le due dimensioni dei caratteri,
si può utilizzare il corsivo (in pratica é
possibile inclinare di 15 gradi i singoli ca-
ratteri). Esìstono comodi comandi di tabu-
lazione orizzontale e verticale. La tabula-
zione è automaticamente riferita alle di-
mensioni correnti scelte per i caratteri.
L’alfabeto é un ASCII potenzialo con
qualche carattere in più c con la possibilità
di selezionare caratteri differenziati per il
tipo di alfabeto scelto (inglese, francese,
tresco, ecc.).
Sono infine disponibili dei POINT
MARK simboli speciali di riferimento, ge-
stibili come caratteri qualsiasi.
Interessanti sono i due comandi di digi-
talizzazione.
II DIGITIZE AUTOMATICALLYche
comporta l'invio da parte del plotter al
computer del valore delle coordinate uten-
te in queU'isiance.
Il DIGITIZE INTERACTIVELY inve-
ce é la funzione di Digitizer vera e propia.
L'operatore posiziona la penna (o il mirino
disponibile come accessorio) e preme SE-
LECT per l'invio delle coordinale al com-
puter in forma X.Y. C'è inoltre un coman-
do di RESET software che è equivalente a
quello disponibile da pulsante.
Infine sono presenti una serie di coman-
di che servono a definire via software il
timing, i protocolli e ì caratteri di controllo
della comunicazione. Sono plotter PLOT-
TER ON. PLOTTER OFF. REQUEST
BUFFER STATUS, REQUEST BUF-
FER SPACE. SET I/O PARAMETERS.
Tutti questi comandi denotano l'origine
“nobile" deU’M84. Può infatti essere del
tutto gestito come terminale grafico dì un
grosso computer e quindi deve poter essere
50
MCmicrocomputer 25
i ilh.mil> \m
del tutto gestito via software (anche acceso
e spento). Al limite ogni programma che lo
utilizza in uscita lo accenderà e ne sellerà le
caratteristiche di comunicazione.
Questo fatto incide anche sulla valuta-
zione del software di base che può apparire
inferiore rispetto ad altri plotter di pari
classe. Mancano istruzioni per il disegno di
poligoni regolari, linee di raccordo tra
punti, tratteggi interni a figure, ecc.
A proposito quando avremo nei SW di
base anche istruzioni di fili con tratteggio
di un'area qualsiasi?
Ma usando il CALCOMP M«4 in am-
biente Fortran si può disporre dì una biblio-
teca di software grafico potentissimo spe-
cializzato per singolo problema.
Per lavorare in Fortran
Per lavorare in Fortran occorre utilizza-
re dei package di routine richiamabili dai
Fortran con delle CALL.
Come noto il Fortran utilizza delle sub-
routine. di libreria o realizzate dall'utente,
che si richiamano con delle CALL o con il
passaggio dei parametri necessari.
Il package fondamentale è l'HCBS {Host
Computer Basic Software) che é composto
dalle subrouiìne grafiche elementari (di
inizìulìzzazìone. di scaling. di window, di
tracciamento di assi di riferimento, dì prìnt
alfanumerico, di tracciamento di segmenti,
cerchi, archi, linee curve di raccordo, ecc.).
in quanto presentano soluzioni per tutti i
comuni problemi di Computer Grafica e
inoltre sono compatibili e quindi utilizza-
bili con tutti i fratelli maggiori della famì-
glia Calcomp.
Prova pratica
Il plotter Calcomp M84 ha in dotazione
un cavetto, con le spine a 2S pin. per il
collegamento al computer. È probabileche
dovrete rivedere un po' lo schema dei sin-
goli collegamenti per adattarlo alla vostra
macchina, e poi dovrete settare la porta RS
232. prima di poter lavorare. Abbiamo re-
io degli elementi da ploitare dal loro suc-
cessivo plottaggio. Le istruzioni fonda-
mentali sono quindi raggruppate nelle sub-
routine di righe 250-290.
La 250 scrive una stringa A$ secondo le
specifiche di larghezza e altezza indicate
nella riga 20.
La 260 è il DRAW fino al punto X.Y. È
cioè il movimento a penna abbassata. La
270 è il movimento a penna alzata.
La 280 é la generica NEW COORDI-
NATES,
Con la routine 290 viene invece settata la
finestra massima, in quanto se viene setta-
ta una finestra minore, un tentativo di
Oltre a questo software, che in pratica
contiene gli stessi comandi (anzi qualcuno
in più) gestibili dal BASIC, esiste una vasta
biblioteca di software applicativo che con-
tiene per esempio:
TRIDIMENSIONALE, per il dise-
gno di figure nello spazio;
GENERAL PURPOSE CONTOUR-
NING PROGRAM, per il disegno delie
mappe topografiche;
f-'LOWGEN. per il disegno automa-
tico. direttamente dal SOURCE del pro-
gramma. del Floweharr;
AUTONET. per il dise^o di dia-
grammi di programmazione reticolare tipo
PERT; ecc,
Tali package applicativi sono destinati a
chi fa un uso professionale della macchina.
aiizzato un programma DEMO che utiliz-
za una minima parte dei comandi disponi-
bili e lo abbiamo listato sul plotter stesso,
iililiz/alo come prinlor
Si apprezzano subito la qualità di scrit-
tura e la velocità, rilevabilc soprattutto
nelle situazioni, tipo stampa dei caratteri,
dove i movimenti sono molti e ravvicinati.
Per quanto riguarda il programma DE-
MO. il listato pubblicalo in questa pagina,
produce esattamente l'output pubblicato
a sinistra del listato stesso.
Ricordiamo innanzitutto che un pro-
gramma che utilizza un plotter come out-
put è opportuno che raccolga tutte le routi-
ne di plottaggio insieme, specie se é previ-
sta anche un'uscita su video grafico, que-
sto perché è bene che siano distinti il caico-
plotlare al di fuori, produce un OFFSCA-
LE. E cosi via.
Conclusioni
Un plotter facile da usare, con ottime
prestazioni in termini di velocità e qualità.
Le sue caratteristiche, anche in termini
di solidità e razionalità costruttiva ne fan-
no un plotter più professionale che perso-
nale e questo vale anche per quanto con-
cerne il software, più sviluppato in For-
tran che non in BASIC.
E questo vale anche per il prezzo, supe-
riore a quello di plotter di analoghe presta-
zioni, ma costruttivamente meno robusti.
T Ulto consideralo ci sembra un oggetto
più da centro di calcolo che per personal
computing ... MC
MCmicrocomputer 25
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JUKI 6100
Il men ino delle siumptinii per i personal
compiner offre oramai ima possihiliià di
sceitu cosi ampia da poter soddisfare te esi-
genze di ogni urente. Le caratteristiche
maggiormente richieste ad una stampante si
riducono, alla fin fine, a due solamente: alta
velocità di stampa o ulta qualità de! segno.
Alla prima caratteristica. sono interessatigli
utenti "gestionali", .sempre alle prese con
stampe molto lunghe: alla seconda invece
sono interessali gli utenti di ivord-proces.sor
0 comunque chi produce col calcolatore te-
.sti. lettere, circolari, che nece.ssariamente
abbisognano di un 'ottima qualità di stampa.
In e/ìetti l'ima e l'altra sono caratteristiche
antitetiche, nel senso che le tecnologie di
.stampa ad alta qualità (margherita) sono
generalmente molto più lente delle altre
1 matrice di punti): ed è questo il motivo per
cui si distinguono le stampanti in due cate-
gorie. a seconda del /atto che favoriscano
maggiormente l una o l'altra esigenza.
La Jiikió 100 in prova questo me.se appar-
tiene alla prima categoria: interamente ge-
stita da un mieroproce.ssorc. stampa in mo-
do bidirezionale ottimizzato con tecnologia
a margherita, u.sa cartucce di nastra in stan-
dard IBM. ha la possibilità di montare fogli
singoli o moduli continui ed è dotata di inter-
facce Centronics e RS-232 con buffer d'in-
gre.s.so. Come .se non basta.sse vanta un costo
alquanta contenuto.
Descrizione
LiiJuki 6100 si presenta in una carrozze*
ria di robusta plastica in due toni di beige
dal design semplice e moderno, senz'altro
molto riuscito: nell'angolo destro del lato
anteriore trova posto una finestra con i
comandi essenziali, cui fa riscontro nella
parte sinistra un evidente marchio Juki.
Nella parte superiore risaltano il coperchio
mobile ribaltabile in perspex trasparente
fumé (con stampate le linee tipometriche in
funzione della densità di stampa) e le due
levette dello sblocco dei pressori e della
barra che tiene abbassato il foglio sul rullo.
Ai lati le manopole di avanzamento ma-
nuale del foglio, analoghe a quelle di una
macchina da scrivere. Il coperchio traspa-
rente. incernierato sul lato verso l'operato-
re. consente l'accesso al foglio e alla mar-
gherita di stampa per permettere le norma-
li operazioni di sostituzione, mentre abbas-
sato svolge la funzionedi limitare il rumore
della stampa.
Sul retro sono presenti il connettore
Centronics (opzionalmente anche quello
RS-232). l'interruttore di accensione e la
vaschetta per il cavo di alimentazione a
norme lEC. L'ingombro è limitato, ed il
peso si aggira sui 13 chili.
1 comandi posti nella finestrella anterio-
re consistono in un tasto Pause che pone la
ma«:hina in Locai, un tasto Reset che ri-
porta la macchina On-line o cancella una
condizione di errore, un tasto Form Feed
che esegue l'avanzamento al nuovo foglio,
ed un'interruttore a slitta che imposta la
densità dì stampa: IO. l2o 15 caratteri per
54
MCmicrocomputer 25
pollice o proporzionale. 1 tasti, a membra-
na a bassa forza di azionamento, hanno
una notevole superficie; i vivaci colori che
li contraddistinguono servono sia per per-
metterne un immediato riconoscimento i-
slintivo che come motivo estetico, essendo
anche ripresi nel logo Juki posto sul lato
sinistro del frontale. Completano il tutto
tre led: Power (accensione, verde). Ready
(stalo di On-line, verde) Check (stato di
pausa 0 condizione di errore, rosso).
L'inlerno
La parte supcriore della 6100, in colore
più scuro del resto, è amovibile per permet-
terne l'accesso airinierno. Ciò serve per
sostituire la cartuccia di nastro o per confi-
gurare secondo le proprie esigenze alcune
caratteristiche della macchina, agendo su-
gli appositi microswilch.
L'interno della Juki è decisamente.... un
bello spettacolo. La costruzioneè impecca-
bile e ordinatissima; Io spazio di manovra
mollo ampio. Tutto è rivestito di materiale
fonoassorbente, dalle pareti interne della
carrozzeria, al fondo, alla parte inferiore
del coperchio. La lesta di stampa, di otti-
ma fattura, scorre su una robusta barra
parallelepipeda di acciaio. Non vi sono fili
in giro, e l'unico collegamento in vista è
uno stampalo flessibile che va dalla lesta di
stampa all'elettronica di governo.
Per proseguire nel... denudamento della
Juki occorre togliere il rullo; l'operazione è
peraltro assai facile grazie agli attacchi ad
incastro con cui è fermato, che ne permet-
tono l'estrazione manuale. Fallo ciò basta
svitare due vili per poter separare dal fon-
do la fascia di carrozzeria che forma le
fiancate; a patto però di capire il micidiale
sistema di incastri segreti (di stampo tipi-
camente giapponese) che continua a man-
tenere il tutto ancora unito anche senza
vili.,. Risolto anche quest'ultimo puzzle
possiamo approfondire l'esame dell'inter-
no delia Juki. Come si vede dalle foto, tutta
l'elettronica é posta su schede alloggiale
verticalmente sul fondo, schermate da un
involucro metallico. Troviamo l'elettroni-
ca di governo, le schede di interfaccia (il
modello in prova è dotato anche della RS-
232 opzionale) e l'alimentatore.
La costruzione ed il cablaggio sono mul-
to curati, sia per la parte elettronica che per
quella meccanica; indubbiamente siamo di
fronte ad un prodotto di alta qualità.
Utilizzazione
Connessi i due cavi di rito, rete e inter-
faccia computer, possiamo dare corrente;
subito la testa di stampa sì porla all'estre-
mità sinistra del carrello e la margherita
comincia a girare velocemente, fino a tro-
vare la posizione di riferimento. A questo
punto si può caricare la carta, esattamente
nello stesso modo in cui sì farebbe con una
normale macchina da scrivere. Un utile
accorgimento permette comunque di effet-
tuare un impeccabile posizionamento au-
tomatico del foglio; tirando indietro la leva
del pressore del foglio oltre il suo punto di
arresto sì aziona un microswitch che attiva
il motore di avanzamento della carta per
quel tanto che basta a caricare il foglio
posizionandolo verticalmente in modo che
la scrittura cominci esattamente ad un pol-
lice di distanza dal bordo superiore. Dia-
voli di giapponesi!
Per modificare la configurazione della
macchina bisogna avere l'accortezza di
spegnerla, in quanto lo staio dei vari inter-
ruttori viene Ietto solo durante l'accensio-
ne. Dall'esterno è possibile selezionare so-
lo la densità di stampa (proporzionale o
fissa a IO. 12 o 1 5 cpi). mentre agendo sugli
appositi microswitch interni è possibile in-
tervenire sulle varie funzioni "di base",
quali l'esecuzione automatica del Line Fe-
ed alla ricezione di un Carrìage Return, la
forza di stampa, il tipo di trattamento dei
dati contenuti nel buffer d'ingresso, le di-
mensioni dei moduli continui in uso. la
densità verticale di stampa, l'uso dì foglio
sìngolo 0 di modulo continuo e la scelta del
set di caratteri nazionale. La maggior parte
di queste funzioni può comunque essere
ridefinita da software mediante opportune
sequenze di Escape (invio di codici prece-
duti dal carattere ASCII-27 o ESC. Esca-
pe). Molte altre funzioni speciali possono
poi essere eseguile tramite comandi ESC.
alcune delle quali veramente interessanti.
Citiamo a caso l'impostazione dei margini
e delle tabulazioni, la mezza interlineatura
in alto o in basso (per scrivere indici e
pedici), la ribattitura dei caratteri lieve-
mente spostati (per ottenere il grassetto), la
sottolineatura.
Tornando alla carta, ricordiamo che é
possibile utilizzare anche i moduli conti-
nui. grazie all'upposilo (e opzionale) tra-
scinatore a cingoli. Questo si applica in un
istante alla parte superiore della stampante
grazie ad un intelligente sistema di incastri;
assieme ad esso vengono forniti un nuovo
coperchio antirumore in perspex. (il prece-
dente non può più chiudersi col trascinato-
MCmicrocomputer 25
55
remoncato). eunmicroswitch da installare
in un alloggiamenio già predisposto, per
fungere da sensore di fine carta (di cui la
macchina a foglio singolo non ha ovvia-
mente bisogno). È importante notare che il
trascinatore non accetta (per poco) i mo-
duli standard da 40 x 1 1": ciò non ci sem-
bra comunque pariicoiarmenie grave, in
quanto alle densità di stampa maggiori è
possibile produrre tabulali a 132 colonne e
oltre con una leggibilità ancora ollimu.
Passando infine alle note di utilizzazione
non possiamo non sottolineare Tesirema
utilità deH'adozione della cartuccia di na-
stro in standard IBM: a parte il fatto che
ciò permette di usare sia il nastro inchio-
strato che quello plastico (di qualità assai
migliore), questa scelta fa si che i ricambi
possano essere reperiti praticamente ovun-
que. senza costringere l'utente ad affanno-
se ricerche di ricambi introvabili. Lo stesso
dicasi per la margherita, compatibile
Triumph-Adler e quindi altrettanto facil-
mente reperibile. La sostituzione di en-
trambi gli oggetti è semplicissima. La mar-
gherita. poi. è del tipo "drop-in" per cui
basta lasciarla cadere nel suo alloggiamen-
to senza nessuna preoccupazione di errata
installazione; ci pensa la macchina a posi-
zionarla automaticamente nel modo giu-
sto.
La velocità di stampa è. per quanto dice-
vamo all'inizio, abbastanza bassa: la casa
dichiara I7caratteri alsecondo(a lOcpi).
il che equivale a circa 1 3 linee (di 80 carat-
teri) al minuto. La hidirezionalilà c l'oitì-
mizzazione dei percorsi aiutano ma non
possono certo far miracoli. Comunque se
qualcuno ritenesse ancora eccessiva questa
velocità non si preoccupi: può sempre—
diminuirla da software, aumentando il
tempo di stabilizzazione del carrello prima
della stampa di ogni carattere. Non é uno
scherzo né una cosa inutile; é vero che ciò
fa perdere ancora più tempo però migliora
la precisione del segno. Il che. alle volte,
può essere più importante.
Comunque la semplice velocità in carat-
teri al secondo non é una misura corretta
deireffidenza di una stampante: è molto
più significativo tenere conto anche del
tempo di trasferimento dei dati dal calcola-
tore alla periferica, compresi i tempi di
attesa (throughtput): la Juki ha ottimizza-
to questo aspetto dotando la 6100 di un
buffer d'ingresso di grande capacità (non
dichiarala, ma valutala empiricamente sul
migliaio di caratteri), che permette di eli-
minare i tempi morti della stampa, quelli in
cui computer e stampante “si aspettano" a
vicenda. L'uso del buffer permette un'am-
pia sovrapposizione fra tempi di elabora-
zione e di sltimpaequindì migliora grande-
mente l'efficienza globale de! sistema.
La rumorosità della stampa, grande
problema della stampa a margherita, non
può propriamente definirsi contenutissi-
ma; il fastidio maggiore comunque provie-
ne daH'immancabile amplillcazione delle
vibrazioni da parte del tavolo. Consiglia-
mo quindi agli utenti di porre fra stampan-
te e piano di appoggio uno spesso strato dì
feltro o un tappetino in gomma morbida.
56
MCmicrocomputer 25
Il mercato delle stampanti per i p<
di scelta cosi' ampia da poter se
caratteristiche ma gg iormente richieste i
due solamente: alta velocita' di sta
caratteristica sono interessati gli utet ucp,. '
Un parlii uhrr Mio lesiino .ti rf <Jr chiarumenir il mur-
Irllflio rAr colpisca i carotieri Mia margherilii.
come usualmene si fa con le macchine da
scrivere- Certo, nonostante tutto non con-
viene mettersi a stampare con la Juki alle
due di notte... ma in un normale ambiente
di lavoro il problema del rumore di questa
stampante non è certamente troppo dram-
matico.
Il manuale d'uso, in inglese, è fallo ab-
bastanza bene: a fronte di una mancanza di
dettagli sull'hardware riporla in dettaglio i
vari codici ESC utilizzabili: assieme al tra-
scinatore per i moduli continui viene forni-
to un altro manualeito d'installazione.
Conclusioni
Dunque, cerchiamo di tirare le somme
su questa Juki 6100. Possiamo senz'altro
dire che si tratta di una macchina di quali-
tà. a partire dalla costruzione per finire alle
prestazioni. È indubbiamente da tenere
presente per installazioni che richiedono
stampe "lelter qualily"; unita ad un buon
word-processor che ne utilizzi al meglio le
numerose caratteristiche permette senz'al-
tro di ottenere stampe di livello elevatissi-
mo. Certo, comprarsela solo per listare i
propri programmi è sprecato, ed c altret-
tanto sbaglialo acquistarla sapendo di ave-
re necessità di lunghe stampe periodiche
(contabilità, magazzino ecc.).
Passando al punto dolente dei prezzi,
dobbiamo ammettere con piacere che...
non è tanto dolente. La stampante da sola
costa meno di un milione e mezzo: l'inter-
faccia seriale circa 150.000 lire, e il trasci-
natore circa 250.(X)0- Prezzi se non popola-
ri certamente abbastanza bassi, specie se
raffrontati alle effettive prestazioni della
macchina e soprattutto a quelli di altre
realizzazioni di caratteristiche simili. C'é
da scommettere che il nome Juky diverrà
presto famoso anche da noi. liC
MCmicrocomputer 25
57
TEXAS INSTRUMENTS
TI-66
di Pierluigi Panunzi
Per avere un'idea delle caraiierisliche di
questa nuova calcolatrice della Texas !n~
struments. supportiamo di prendere una vec-
chia T15H C e di "vivisezionarla".
Innanzitutto eliminiamo qiielTammasso
di l'crraglia mutile I alias trentina di integra-
ti), huttiamo a mare quel display a l^d
consuma-pile, nonché il voluminoso accu-
mulatore e con un certo dispiacere togliamo
anche il modulino Solid State Software. Ag-
giungiamo invece un tocco di modernità, due
pilette al mercurio e l'ormai onnipresente
display a cristalli liquidi, una manciata di
RA M. qualche miglioria qua e là. ed ecco la
TI66.
Caratteristiche esteriori
Ancora una volta la Texas Instruments
immette sul mercato una calcolatrice di
elevate prestazioni e molto economica.
La TI 66 ricalca lo stile slanciato e mo-
derno delle ultime calcolatrici della casa
americana: la TI 57 LCD. la TI 55 etc. A
difTerenza di questi modelli però pesenta il
cosiddetto "sviluppo orizzontale", mante-
nendo l'ormai alTermata inclinazione del
display a cristalli liquidi.
Continuando nel paragone con la TI 58
C possiamo innanzitutto dire che l'occhio
ci guadagna per quanto riguarda il design.
Ma le varie tonalità di grigio, che compor-
tano piccoli problemi di leggibilità, sono
56
meglio 0 peggio del lugubre aspetto delle
gloriose 58 e 59?
Lasciamo ai lettori decidere secondo i
propri gusti. A noi piace di più cosi.
Parlavamo di design, sobrio e slanciato;
fa senza dubbio impressione prendere in
mano ia 66 e constatarne la leggerezza,
abituati come siamo ai massicci predeces-
II tocco dei tasti è molto leggero e manca
completamente il t5en nolo "click"; per
questo motivo e soprattutto per Tinlrinse-
ca lentezza (purtroppo) è da escludersi la
possibilità di una digitazione veloce.
Ma di questo parleremo più avanti.
Una notevole difTerenza é, come detto,
lo sviluppo orizzontale della tastiera con la
presenza di 47 tasti dei quali l'" = " di di-
mensioni maggiori; per l'accensione e lo
spegnimento sono altresì presenti due tasti
protetti da pressioni accidentali, una nota
di colore é data dal tasto di OFF colore
“aragosta".
Sul iato destro è presente una piccola
apertura che consente l'inserimento del
connettore per una mini stampante porta-
tile. ia PC 200. della quale parleremo in un
prossimo numero: finalmente tale connes-
sione é realizzata con un connettore ad
appena due poli e non più 11.
Saranno contenti i patiti dello "smanei-
tamento" che probabilmente potranno
collegare alla 66 una stampante più grande
o qualcos'altro...
Rovesciando la calcolatrice troviamo il
vano porta pile contenente 2 pile a bolto-
MCmicrocompuier 25
Caratteristiche interne
Vediamo quali sono le differenze appor-
tale rispetto ai modelli SRe 59. Innanzitut-
to si hanno a disposizione 512 byte di
RAM liberamente partizionabili. Ira passi
di programma e memorie. Accanto ai ben
noti blocchi di 10 registri selezionabili con
la funzione OP 17 vi é la possibilità di
ottenere il numero esalto di registri richie-
sti: se ad esempio vogliamo 25 registri di
memoria, impostiamo ■‘2nd Pari 25” e ot-
terremo sul display 3 1 1 .24 e cioè 3 1 2 passi
(da 000 a 31 1) e 25 memorie da 00 a 25.
È possibile anche lasciare solo passi di
programma con "2nd Pari 00” (sul display
avremo 5 1 1 e cioè 5 1 2 passi a disposizione)
come pure soltanto registri di memoria con
■■2nd Pari f>4" (sul display si avrà 0.63).
È inutile direchec'é un vantaggio in fase
di programmazione non essendo più co-
stretti a ragionare in termini di "blocchi di
IO”.
Altre novità sono le funzioni OP e Lbl
non più come "seconde funzioni", la fun-
zione CSR che permette la cancellazione
dei registri statistici e la funzione TRACE,
non più presente nella piccola stampante,
per mancanza di tasti.
Veniamo invece alle caratteristiche, più
o meno già presenti nei modelli più vecchi
(di data).
Per i calcoli, viene usalo il Sistema Ope-
rativo Algebrico (SOA). come era lecito
aspettarsi, arricchito da 6 livelli di subrou-
tine. 9 livelli di parentesi e 8 di operazioni
in sospeso. Sono utilizzabili 10 Flag, 10
eiicheiie accessibili dall'utente ed altre 72
definibili da programma.
Non mancano le consuete funzioni tri-
gonometriche. statistiche, le conversioni.
mentre ancora una volta non sono previsti
i tasti di percentuale ed il fattoriale, que-
st’ultimo presente invece sulla TI 57 LCD.
Non è tuttavia una grave mancanza in
quanto bastano pochi passi di programma
per implementare tali funzioni.
Per quanto riguarda la precisione dei
calcoli si hanno ancora (sempre prose-
guendo nel paragone con la TI 58 C) 13
cifre delle quali 10 visibili sul display e 3 di
“scorta".
Come era facile intuire la TI 66 possiede
la memoria costante sia per i passi di pro-
gramma che per i dati, il tutto grazie all'u-
so dei circuiti CMOS a bassissimo consu-
mo. secondo una tendenza ormai divenuta
universale.
La prograroroazioiie
Sono passali parecchi anni daM'uscita
sul mercato delle TI 58 e 59 ed era final-
mente lecito aspettarsi dei miglioramenti,
se non altro nella leggibilità dei passi di
programma che l’utente imposta.
Niente più codici numerici, peraltro fa-
cili da ricordare con l’abitudine, ma...
LETTERE! Ai nostri occhi ormai affatica-
li da tante cifre, ai più incomprensibili, il
poter leggere sul display “DSZ” invece di
96. pare quasi un miracolo)
Il trucco è presto svelato: invece dì essere
a “7 segmenti”, i tre caratteri centrali del
display sono a ” 14 segmenti”, consentendo
la visualizzazione di caratteri alfanumeri-
ci: le lettere deH’alfabeto. i numeri, i segni
delle operazioni, le parentesi, la radice
quadrata, eie.
Alla luce delle conoscenze attuali, tali
display alfanumerici si “accendono" solo
in fase di programmazione (LRN),... é au-
spicabile che qualche lettore trovi il meto-
do per l'accensione da programma...
Fin qui tutto bene; ma le note dolenti si
hanno quando si vuole impostare un pro-
gramma: fatalmente ci si scontra con un’
incomprensibile lentezza dell’impostazio-
ne stessa dei passi. Ci spieghiamo meglio:
premuto LRN. e ad esempio RCL, la TI 66
“dà segni di vita" solo dopo circa 2 secondi
(II), una vera enormità rispetto alla rispo-
MCmicrocomputer 25
59
sta istantanea dei "vecchi modelli".
Ciò esclude totalmente una digitazione
veloce di un programma (stiamo pensando
che stavolta abbiamo a disposizione fino a
512 passi!!); inoltre alcune volte può capi-
tare di "credere” di aver premuto un tasto,
per la già citata mancanza del noto “click"
marcato, a cui tanto eravamo abituati.
Va bene che i CMOS per la loro natura
non ptermettono alle frequenze di funzio-
namento. ma ci sembra veramente eccessi-
vo questo ritardo neH'imposiazione dei
passi di programma.
Ancora peggio se andiamo a valutare le
caratteristiche di "velocità" di esecuzione:
lo stesso programma"! + RST". che sulla
TI S8C dopo IS sec dà un valore di 158,
sulla TI 66 dà 73.
Conclusioni
Con la TI 66 la Texas Instruments ha
senza dubbio realizzato un altro passo
avanti alla luce delle innovazioni tecnolo-
giche e delle "mode" degli ultimi anni, pri-
ma delle quali la tendenza air"alfanumerì-
co". campo nel quale la concorrente HP
regna sovrana con la 4IC.
Dal punto di vista economico, senza
dubbio il più considerato dai potenziali
utenti, la TI 66 risulta veramente "allettan-
te”. senza contare che il suo aspetto este-
riore consente una collocazione più che
degna sulla propria scrivania, magari a
fianco di un più potente personal compu-
ter.
Ripensando alla connessione seriale con
la piccola stampante, non é escluso che la
calcolatrice possa essere collegata diretta-
mente al personal, come mini-terminale in-
telligente...
Se fosse stata un pochino più veloce, non
avrebbe certo fatto rimpiangere i 5000 pas-
si di programma del modulo Solid Stale
Software. Rimane il fallo deircslctica pia-
cevole. della facile programmabilità. della
memoria costante. E. soprattutto, dell'e-
conomia: la TI-66 è senza dubbio la mac-
china più "potente" nella sua fascia di
prezzo. MC
lal
n
n
m
iU
p
MCmicrocomputer 25
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SIMONS' BASIC
per Commodore 64
di Leo Sorge
L'iui dei personal più interessami degli
ultimi anni à senza dubbio il Commodore 64.
Ai tanti pregi ifuesio computer economico
sposa però alcuni grossi difelli di base: la
lutale muncanza di una scheda grafica isia
in ulta che in bassa risoluzione! e di un aiuto
alla programmazione, ad esempio per la
Il Simons' B.4SIC è questo, e mollo altro:
un tool da BK raddoppia la potenza del ro-
.siro computer. Della cosi sembra la panacea
a tulli i mali, ovvero "come avere a mezzo
milione una macchina da uno": allenzìone.
non è tulio oro quello che luccica: un tool è
un tool, e questo rallenta l'esecuzione dei
programmi I neU'ordine de! 20" „ in ceni ca-
si) e presenta alcune anomalie che non es-
.sendo manifesie possono provocare confu-
sione. Comunque il .Simons' ò un accessorio
iniere.ssaniissimo e vale ceriamenie la pena
di parlarne.
I comandi
Dato il carattere di questa presentazione
non ci sarà spazio sufficiente per descrivere
il funzionamento di tutti i 114 (in lettere
centoqualtordici!) comandi che andate ad
aggiungere al vostro linguaggio, cd allora
delìniremo le categorie principali e di que-
ste i punti più salienti. Ecco le 8 categorie:
aiuto alla programmazione, accettazione
dati, utilità del disco, alta risoluzione, bas-
sa risoluzione, caratteri personali e spritc.
programmazione strutturata e suono.
.^iuto alla programmazione
Sotto questo nome si trovano insieme i
comandi di generico ausilio, quelli dì cor-
rezione c le conversioni da altre basi nume-
riche. per un totale di 14 comandi fonda-
mentali.
La prima sezione comprende:
KEY. numero, "istruzioni'', che consen-
te di assegnare dei comandi (lino a 10 ca-
ratteri) ad ognuna delle 16 funzioni specia-
li ottenibili combinando i quattro tasti gri-
gi con lo SHIFT e il logo Commodore.
L'istruzione DISPL.AY provvede a mo-
strare tutte e 16 le scelte.
AUTO linea iniz., passo assegna da .solo
il numero di linea dopo il RETURN, men-
tre MERCE "nome progr.". n. periferica
congiunge il programma residente in me-
moria con quello di nome "nome program-
ma"; FINO "stringa" cerca tra i REM o
tra virgolette la sequenza indicata; COLO
esegue una nuova inizializzazione (tipo
spegnimento e riaccensione del 64). mentre
DUMP mostra nome e contenuto di tutte
le variabili non dimensionate.
I.a TRACE IO. in un riquadro che appa-
re in allo a sinistra del monitor, mostra i
numeri di linea delle ultime istruzioni ese-
guite (cosa questa che ovviamente rallenta
l'esecuzione): per disabilitarla basta fare
un TRACE XXX con XXX compreso tra
0 e 255. IO escluso.
Il CGOTO espress. ariim. è un GOTO
calcolalo, notoriamente non consentilo
nel CBM BASIC non esteso, e consente il
salto non condizionato alla linea di pro-
gramma il cui numero è il risultalo ddl’e-
spress. aritm. Ancora da citare l'ulilissimo
ON ERROR: in caso di imprevisti indesi-
derali consente il rientro nel programma, o
la chiamata di una personale routine d'er-
Una nota a parte merita il RENUM-
BER. Con grande meraviglia abbiamo no-
talo che si limila ad aggiornare i numeri di
linea! Si trutta di una scelta in fase di pro-
getto: come detto in una sezione successiva
(sia del manuale che di questo articolo) la
possibilità di assegnare alle routine dei no-
mi e non dei numeri dovrebbe motivare la
cosa, ma un uso ~ magari non troppo
approfondilo - ci ha fatto sorgere foni
perplessità suiraffcrmazìone. quindi sulla
Citiamo infine la possibilità dì converti-
re un numero binario o esadecìmale in base
10. semplicemente scrivendo (o assegnando
questo valore)
PRINT °o <numero binario
ovvero;
PRINT S <numero esadec.>.
Acquisizion e ^ati
Sotto questa nomenclatura abbiamo
raggruppato la gestione delle porte giochi e
della tastiera, per un totale di 5 comandi
principali più almeno altri due dello stesso
tipo.
Possiamo avere direttamente i valori
delle coordinale X.Y della penna fotosen-
sìbile (Ughi pen) tramite le espressioni
PENX e PENY (il manuale fornisce un
semplice programma dimostrativo per di-
segnare sullo schermo); POT restituisce il
valore di resistenza della paddle. espresso
con un numero da Oa 255; JOY infine ci fa
conoscere la posizione del joystick, che è I
se la leva viene orientala a nord. 2 se NE. 3
seE.4seSE.5se S. 6seSO. 7 seO, 8se NO
c 128 nel caso venga premuto il tasto di
fuoco.
Per l'ingresso controllalo da tastiera ab-
biamo la noia INKEY. che coadiuvala
dall'ON KEY ' stringa"; GOTO <n. li-
nea > e dalla FETCH (che accetta un nu-
mero limitato di caratteri, sempre da ta-
stiera) consentono dì realizzare un filtro
veramente versatile.
Utilità del disco
Il Simons' mene a disposizione due co-
mandi molto potenti: DISK e DIR. Il pri-
MCmicrocomputer 25
\tove
mo acceila un qualsiasi comando sotto la
forma; DISK "comando", e realizza le se-
guenti funzioni: apre il file, esegue quanto
richiestogli e quindi chiude il file stesso,
semplificando assai la vita al programma-
tore. Sempre utilissimo, il DIR" $ serve a
mostrare sullo schermo il contenuto del
direttorio relativo al disco correntemente
inserito nel lettore, evitando di dover can-
cellare il programma già residente in me-
moria: si tratta in pratica della stessa op-
zione contenuta nel dischetto fornito dalla
Commodore all'acquisto deH'unità 1541.
Andiamo adesso ad interessarci di uno
dei punti di forza dell'accoppiata CBM 64-
Simons' BASIC; la grafica in alta risolu-
zione su video e su carta.
.Alla risoluzione
Abbiamo a disposizione 1 1 comandi
fondamentali, che spesso consentono di rea-
lizzare più d'una funzione, più diversi altri
(magari d'inizializzazìone. come HIRES o
MULTI).
Tipico esempio del primo set è il
PLOT x.y tipo.
che funziona in alta risoluzione a due colo-
ri: per tipo si intende I se il punto di coordi-
nate x.y va settato (quindi un PSET); 9 se
va comunque cancellato (un PRESET); 2
se va invertito (un INVERSE punto per
punto). A completare la manipolazione dei
320»200 punti a disposizione troviamo un
TEST (x.y). che ci restituisce il tipo del
punto (I 0 2) se questo è stato usato. 0 se
invece quello non è acceso.
Per tracciare forme più o meno comples-
se abbiamo la LINE <coord. iniz.>.
<coord. fin.>, tipo: la ARC che traccia
un arco di cerchio e richiede ben 8 parame-
tri, e la CIRCLE che disegna oltre che
cerchi anche ellissi, e quindi la ANCL che
ha come output il raggio di un cerchio.
ROT angolo, formato, data una forma
di qualunque tipo la ruota di r*45 gradi
(perrtra0e7)cia ingrandisce di s volte (s è
un intero minore di 256. ma valori adegua-
li sono3-5). Analogamente il
DRAW <stringa>, x.y. tipo
consente di creare sullo schermo forme a
piacimento come sul foglio di un plotter:
<stringa> deve contenere meno di 255
elementi.
Per riempire un'area determinata ab-
biamo due sistemi: o la coloriamo con
PAINT, ma questo vale per aree già circo-
scrìtte da una linea chiusa e può servire in
situazioni in cui non conosciamo i confini
della zona, ma solo uno o più punti interni,
oppure possiamo usare BLOCK, che colo-
ra un'area da specificargli.
Se poi, fatto un disegno in alta risoluzio-
ne. avete bisogno di una didascalia o di un
commento di qualsiasi genere, il vostro co-
mando è
TEXT x.y. "<car.conlr.> <stringa>“.
tipo. dim., disi.; x e y sono le coordinate del
punto di partenza della scritta. <car.
contr> è CTRL .A (viene mostrata una A
in campo inverso) se <stringa> va stam-
pata in uppercase.che per l'alfabeto ripor-
ta in maiuscolo, mentre è CTRL B (B in-
versa) se si necessita del lower case (alfabe-
to minuscolo); <stringa> covviamenieil
messaggio. La dim. specifica la dimensione
della scritta (normale = I). mentre dist. è
la distanza in pixel tra un carattere e il
successivo: questo vi permette di accorcia-
re o diminuire la lunghezza del testo da
inserire sui disegno, in modo da ottenere
un effetto grafico ordinato.
Data l'importanza di questa possibilità
grafica -(-testo, vista l'esistenza di un co-
mando COPY che duplica su carta lo
schermo in alta risoluzione (ne parleremo
più tardi) abbiamo pensato di riportare
nell'anicolo un esempio pratico, compreso
il semplice programmino che lo ha genera-
Quanto detto finora è relativo alla pagi-
na 320*200 con due soli colori (peraltro
iniercambiabili con l'apposito COLOR): il
Simons' BASIC consente anche un modo
multicolore (abilitato dal comando MUL-
TI). con 4 colori su una pagina dimezzata
in orizzontale, un 1 60*200. e tutti i coman-
di citati funzionano come prima e meglio
di prima, dato che si può specificare più di
una tonalità (pensate solo ad un PAINT
ad arcobaleno, o cose del genere).
Una delle possibilità più interessanti di
questo tool è la opzione COPY, che —
come accennalo — esegue con stampante
la copia su carta del video, magnificando
ognicoordinatadi un faitoredue per evita-
re che un'intera schermata si riduca a di-
mensioni del tipo di un francobollo: pur-
troppo questo comando non funziona con
i caratteri definiti dall'ulente. rendendo
impossibile la stampa diretta di schermate
1 00f1
HIRES 0.1
1020
REC 60. .40
• 120. 80.. 1
1030
REC 66.44
• 48. 2S.1
1 040
REC 120. 44
. 50 . 70.1
1050
REC 66,. S0
. 48. 35,1
. IU0
LIME 114,.
64,. l'20> 64.il
1120
LINE 114.
54. 120.. -54.1
1130
LINE 114.
34.120. 94,. 1
1140
LINE 114,.
.04,120.104..!
1150
LINE 114.
.10il20..110.1
1 1^:0
LINE 114.
84,120, 84,1
1170
LINE 114.
89,120. 89.1
1210
LINE 60.
96,113, 96,1
1220
LINE 122.
96. 170. 96.1
1230
LINE 120,.
70. 170. 70. 1
1300
TE>T .30.
50. "13^10.1 ■ HI~RES'‘,1,1.6
1310
lEr.T 60.
10."SEPPOM 2732 BLOCK BIROPRM'M
1,5
08.30
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9000
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MCmicrocompuier 25
63
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130 9BBB.I
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720 9,
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750 9B.B
760 9B. .
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990 e..
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1020 POR T=0 TO 19 PRINTBt NEXT
1040 COPV
Il software del 64
Già diversi programmi sono stai
realizzati su questo personal: vediamone la
parte più interessante, escludendo
i giochi.
1 prezzi son
3 IVA compresa
programma
note
reperibilità
lire
Easy Script
wordprocesso
media
Easy Stock
magazzino
non dislrib.
Fui- Finance
pianificaz.
non dislrib.
Cale Result
pianificaz.
buona
175.000
Cale Result
(versione estesa)
350.000
Superbase
database
175.000
Petspeed
compilatore
bassa
115.000
Simons' B.
tool
bassa
150.000
Forlh 64
linguaggio
sufT.
115.000
CP/M
scheda Z80
rada
150.000
realizzate su 80 colonne (W.P. o spread-
sheet), cosa che con il Simons' viene assai
più agevole che non senza.
Bassa risoluzione
Per bassa risoluzione si intende la sem-
plice schermata M)*25. Anche per questa
situazione abbiamo a disposizione svariati
comandi, ma ci limiteremo ad osservare
alcuni dei più signincativi.
Una eccellente idea dei progettisti dal 64
è stata il rendere possibile lo scroti punto
per punto in ogni direzione: purtroppo la
cosa (come purtroppo molte altre) é mac-
chinosa, quindi impossibile da determina-
re con la scarsa documentazione disponi-
bile da queste pani: a questo proposito
segnaliamo l'uscita della traduzione in ita-
liano della Programmer’s ReFerence Guide
(ma finora a Roma ne abbiamo visto un
solo esemplare). Comunque il nostro BA-
SIC esteso gestisce la cosa con un'istruzio-
ne particolare:
<DIREZ->D. riga in., col. in., col. fin.,
riga fin. ove:
— <DIREZ.> può essere LEFT o
RIGHT:
— D può es.sere W (da wrap bound) se la
parte di disegno non toccala va lasciata
intatta. B (da blanking) se va cancellata.
Per chi lavora su schermate in bassa ri-
soluzione sarà particolarmente utile la
possibilità di gestirle su memoria di massa
direttamente in linguaggio ad allo livello,
con la SCRSV (screen save) e la SCRLD
(screen Ioad). La prima applicazione pro-
fessionale che ci viene in mente investe i
lavori su singolo foglio, come i moduli per
le tasse, i documenti, le bollette e le lettere:
se ai due precedenti comandi aggiungiamo
un HRDCPY (hardcopy) che copia su car-
ta l'intero schermo, capite come possa es-
sere immediata la soluzione di certi proble-
mi altrimenti quasi insormontabili per i
programmatori non professionisti.
MOB editor
E adesso cos'é un MOB? Si tratta di un
oggetto mobile, ovvero o un carattere defi-
nito dall'ulenteo una sprite. il modo in cui
è concepito è assai più semplice a dirsi che
a farsi, sicché vi rimandiamo a quello dei
listati pubblicati che realizza un esempio di
scritte su 80 colonne per tabelloni tipo Vi-
sicalc. tra l'altro assolutamente indistin-
guibili senza un monitor di qualità: le frasi
chiave sono la DESIGN, la chiocciolelta
((a), la MEM (che modifica in modo op-
portuno la configurazione ROM-RAM) c
la MMOB (move MOB).
Programmazione strutturata
L'evoluzione de! BASIC indotta da lin-
guaggi più recenti come il Pascal, il PL. I e
il Forth c passata anche per l'arricchimcn-
to delle strutture di ciclo e diramazione: nel
paragrafo dedicato all'aiuto alla program-
mazione abbiamo citalo il GOTO calcola-
lo, di grande utilità su programmi in fase di
sviluppo. Oltre alla variante ELSE aggiun-
ta airiF-THEN. il Simon's ci offre il RE-
PEAT <istruzioni>UNTIL <condizione>
ben più leggibile del ciclo infinito limitato
da <condizione> corri.spondente:
20 l = 0
30 IF <condizione> THEN GOTO 70
40 < istruzioni >
60 I = I -I- 1 : GOTO 20
70 REM — si continua —
64
MCmicrocomputer 25
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I PPINT"E CLASSIFICA PTI D/R"
} PRTNT'’HINUTQ PER MINUTO" PRINTLEFT»<L». 20J
i FOR I =4T022 • PRINTAT <20 , 1 > " I" ; : NEXT
ì PfiINTAT(0,l8>LEFT*<L*.20>j
) REM*ROUTIUE SCRITTURA INCONTRI"
i F0RI=1TÙM
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i PRINTTAB<10)IH*<I,2>.TAB<19-LEN<STR*CINX<I-2)»>INX<I/2)
) NEXT TI*="eBe00O"
i REt1*R0UTINE PRINCIPALE»
) GOSUB360
) c-osuBseo
i GOTO320
) REMtPOI.lTINE CLASSIFICA E GOL FXS»
> FORI = !TON CO*''r'«CL*<l> NEXT
> FQPI»1TÙM:J=I*2-1 L=I*2
) FOX(J>«OFX<J)+lNXa . 1 > :$0X< J)=GSX< J>+INX<I .E' :rOX(J>»FOX< J>-SOX< J>
) FOX<L)»GF>:(L>+INX<I .2) SOX<L)»GSX<U+INXCI, D •DC«<L>“F0XCL:)-S0X<L)
) IFINX< 1 . 1>=IN?:(I .2>THENC0X< J>=CL:<^ J'»*! CCCÌ<L)"CLX(L)*1 :GOTO440
) IFINX<I. l»INX<I.2>THENCOXCJ)=CL?!<J)+2:COJi(L>®CLX(U^GOTO440
) IFINX<I.1><INX<I.2>THENC0X<J>=CUX<-J>:C0X<L>=CLX<L)*2
) NEXT
i PEH «ORDINAMENTO CLASSIFICA*
« FORI=1TOH-1:FORL»I+1TON
t IFCOXa-»»COX<L)THEN510
i COJi«CO?i<D POJ<=DOX<I>:CO$=CO»<IJ
) COX<I>=CO:«L5 DC«a>=DOX<L) C0*<I)»C0S(L)
) COX<L>»COJ!-DOX<LJ=DOX:CO*<L>=CO*
i NEXTL-I
I REM «SCRITTURA CLASSIFICA*
I FOPI»lTONSt="+"IFDOX<I)<0THENSt="-"
) IFBOXlIiseTHENS*»" "
) Z*=STR»<DOX<I>> Z=LEN(Z»)-1 D0X<n»‘/flL<RIGHT*<2*,r))
) PPINTRT<21 . I+6>B2»
) PPINTAT<21. 1+6JC0»<I)TRB<32-LEN<STR*<C0X<lP)>>C0XCn.
) PRINTTAB<33>3*TAB<34-LEN<STR*<D0X< 1 1 )nD05i< I )
i NEXT PETURN
) PEM*1MHISSI0NE GOL»
) PRINTAT(0.20>"lnnETTI CODICE"
I PR1NTAT<0.21>"DI CHI HA SEGNATO"
I GOSUB770 PR1HTAT<0.235" 7* IKPUTSS*
) IFSS*»"END"THEN HRDCPV- PRIMT"7" END
» REH4INDIVID. PARTITA DEL GOL*
i FORI=lTOe
) IFLEFT*''SS*.3)=LEFT*- IN*< I . l > . 3)THENINXa . n=INX< 1 . 1 >+r OOTO710
i IFLEFTt<SS*.31=LEFT*<INJ<I.2).3>THENINX<1.2>=INXa,2)*l GOTO710
< NEXT
‘•FORT=0TO999:N
‘=I
IFX=9THENPRINTAT<l,20:i "CODICE ERRRTO"RI
REM 4SCRITTUPA K-SIMO RISULTATO*
PRINT AT<0,K*8)IM»(K. nTAB<10-LEN<STR*<INX'K,l >>')INX<K. n.
PPINTTAB'Il >IN*<K,2>,TAB<20-LEN<STR»<ItRCK.2)>>>INX(K,2>
RETURN
REM «OROLOGIO*
PRINTTl*
RETURN
STOP
DATR"AVELL.
DATA"SAMP .
5.12
2 DATACRTRNIR-5
J DATA"JUV£
» DATA"GENOA
5 DATA“INTER
; DATA"MILAN
7 DATAFIOREN.
5 DATA"PISA
9 DATRUDINESE.9
3 BATA"ROMA
1 DATA"ASCOLI
2 DATA"T0R1H0
3 DATB-LAZIO
4 DRTR"VEROMA
5 DRTR“NRPOLI
13.7
12.16.6
7.8.14
10.6.4
5.9.14
11.17.12
6.5. 13
Di grande utilità, soprattutto in pro-
grammi lunghi, è la possibilità di chiamare
le subroutine per nome anziché per nume-
ro: ciò i realizzato aprendo il soltopro-
gramma con la frase PROC <nome>,
chiudendolo con END PROC e chiaman-
dolo in esecuzione con un CALL <no-
me>,
II suono
Anche se ci sembra estremamente ridut-
tivo chiamare 'suono' una struttura com-
plessa come quella disponibile sul 64. sla dì
fatto che il nostro BASIC esteso ce ne con-
sente una piena manipolazione.
Oltre alle ovvie procedure di inizializza-
zione (VOL seleziona il volume. WAVE
l'oscillatore e il tipo di forma d'onda), tra-
mite il comando ENVELOPE abbiamo la
possibilità di sagomare l'inviluppo musica-
le tramite ì quattro parametri Attacco. De-
cadimento, S (da sustain) = tenuta e Relea-
se. la qual cosaci consente sia di riprodurre
la gran parte degli strumenti esistenti, sia
di sintetizzare suoni elettronici ad ampio
spettro e di buona qualità d'uscita.
Inoltre MUSIC ci consente di immagaz-
zinare in una o più stringhe la melodia,
potendo specificare sìa la nota che la dura-
ta. PLAY manderà il tutto in esecuzione.
Considerazioni e conclu.sioni
La cosa da far rimarcare più di tutte è
che si tratta dì un tool, con tutti i suoi pregi
ma anche con i suoi difetti: poiché deve
modificare la struttura iniziale del sistema
si creerà qualche scompenso (ad es. prova-
te a selezionare da tastiera il color rosso.
(TTRL 4-3), ed inoltre andando a manipo-
lare cose troppo articolate non può mante-
nere tutte le sue promesse contemporanea-
mente. quindi 0 suona o va in alla risolu-
zione, o usa i MOBo va in COPY e cose del
genere.
D'altronde la gran quantità di istruzioni
apre molte nuove porte, per tutti coloro
che desiderano la vita semplice ma produt-
tiva e possono tollerare un generale allun-
gamento dei tempi di esecuzione: fatto sta
che ora si può provare ad adattare al 64 la
gran quantità di programmi che viene pub-
blicala per altri personal, soprattutto per
Apple, cosa lutto sommato agevole che
dimostriamo riportando la nostra versione
(in effetlì poco più della digitazione) del
programma Apple pubblicato da Maurizio
Peironi su MC 14. pag. 78 e seguenti.
In conclusione vorremmo spendere due
parole sulla distribuzione di questo pro-
dotto: il prezzo, fissato in 125.000 lire +
IVA é senz'altro competitivo c paragona-
bile a quello del mercato inglese (ove viene
50 £ = 125.000 lire, ma VAT inclusa).
Purtroppo questa cosa si vede solo sui
listini, poiché i negozi indipendenti non
hanno neanche una cartuccia, e anche mol-
li altri prodotti — sia hard che soft —
presenti sul listino Commodore distribuito
all'ultimo SMAU sono in giro con il conta-
gocce. MC
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di Francesco Pe troni
Sìmuliano gli strumenti di lavoro
di un disegnatore
Seconda parte
Coniimiianiii e amcltidiuma il discorso,
iiu:iuio nel numero precedenie. sul disegna-
tore tecnico e i suoi strumenti di lavoro.
Scopo della nostra trattazione è quello di
realizzare .urumenii so/nvare che simulino
gli strumenti utilizzati dal disegnatore. Ov-
vero vogliamo costruire una serie, più estesa
po.ssibiie. di suhroutine gralìche. richiama-
hile da qualsiasi programma: e nel program-
ma vogliamo conseguire la separazione tra
"l'idea" del disegno (sarà il .MAIS pro-
gram) e gli strumenti per realizzarlo Ile
no.stre .suhroutine).
l 'a detto .subito che molli dei computer e
dei plotter più recenti contengono nei propri
5M’ di ba.se polenti istruzioni gra/ìche e
quindi alcune delle subroutine che .suggeria-
mo. per i posse.s.sori di tali macchine, saran-
no del tutto inutili ai fini pratici. Saranno
utili invece a coloro che vogliono conoscere
meglio le problematiche connes.se a certe
istruzioni e quindi capire meglio U funziona-
mento della propria macchina.
Il nostro obiettivo è quindi quello di rea-
lizzare un pacchetto di suhroutine grafiche
che persegua i .seguenti .scopi:
- sia il più potente po.s.sibile I incorpori
cioè il maggior numero di funzioni):
- .sia il più completo possibile, in quanto
ce lo "porteremo appresso" nei nostri pro-
grammi grafici <■ quindi deve occupare poco
Per raggiungere questi obiettivi cosi ge-
nerici e contraddittori, dovremo .stabilire
delle regole comuni alle varie suhroutine e
alle interrelazioni tra le .sie.s.se. Inoltre un
tale obiettivo non ha un limite superiore in
quanto non e.siste limite a quello che .si può
fare combinando tra loro le varie funzioni.
Facciamo un esempio: la parallela ad una
retta è un problema che può avere numero.se ■
varianti. La retta, io abbiamo visto .sul nu-
mero .scorso, può essere data in almeno
quattro modi differenti (per esempio dando
due punti, oppure dando la .sua equazione
ridotta. ecc.J. Un punto a sua volta può
e.s.sere individuato semplicemente tramite lè
coordinate, oppure in quanto intersezione di
due linee, ecc. Evitiamo la proliferazione di
queste .soluzioni differenti dello stes.so pro-
blema. risolvendo a livello MAIS, cioè pri-
ma di entrare nella .suhroutine. le incompati-
bilità formali. Cosi .se abbiamo una routine
di retta parallela ad una retta che accetta.
REM CERCHIO TPWGENTC R
REM DISTfiMZft PUNTO RETTR
REM CERCHIO
B1 » (W B1 - BO REM PERPENOICOLftRE
R2 • PO B3 - ee REM PARPLLCLB
B1 Q0SU8 2040.0 > R2 B ■ B2 QOSUB 204
MCmicrocompuler 25
conie (Imi (li ingresso . i coellìcienii A . B della
rena e le i oordinate X. Y di un punto ester-
no. e invece la nostra retta è fornita tramile
due suoi punti, chiameremo prima la routine
"retta per due punti" che ci fornirà i coef/ì-
I ietti i di cui abbiamo bisogno e dopo la routi-
ne che calcola la retta parallela.
Il programma BASE
Il nostro programma nel suo aspetto fi-
nale avrà quattro settori ben distinti. Tre di
questi sono fissi e rappresentano gli "stru-
menti" da utilizzare per realizzare il dise-
La quarta parte é quella che comprende!
dati e che quindi varia a seconda di quello
che si vuol disegnare.
Nel programma BASE (listato in fig. l)
sono riportate le tre parti fisse. Le parti
variabili relative ai disegni pubblicate ncl-
farticolo sono descritte in seguilo; é evi-
dente che le quattro parti vanno riunite in
un unico programma.
La prima parte (righe 100 - 140) com-
prende la fase di inizializzazioneche consi-
ste nella determinazione della tabella di
seni e coseni e nel fissare i valori delle
costanti relative ai dati angolari e ai margi-
I margini settati sono quelli relativi al
massimo formato output dell'Apple II. In
caso di altre modalità di output o di forma-
lo la scelta minore sul video Apple II. van-
no cambiali.
La seconda parte, intitolata Routine di
plottaggio, comprende tutte quelle routine
che servono per disegnare sul video.
È stata conseguita la totale separazione
tra le routine analitiche che valgono in as-
soluto e le routine di plottaggio che dipen-
dono dalla macchina scelta come output.
Le routine sono dunque: plottaggio di
un punto, plottaggio di un segmento (righe
2010 - 2020). plottaggio di una retta che
aitraversa la finestra limitata dai margini
prefissati, e fornita tramile i coefficienti
A.B (riga 2040). Infine una routine di cer-
chio (riga 2120) con controllo del formato
dì uscita che viene eseguita passando le
coordinate del centro e del raggio.
Dulcìs in fundo le routine analitiche.
Sono tulle mollo corte. Nei REM sono
indicali i parametri in entrata e quelli in
uscita. Il programma è semplice da usare,
l'unica difficoltà sta nell'uso dei parametri.
Le routine utilizzano in genere sempre le
stesse variabili e quindi l'uso successivo di
più routine richiede necessariamente il tra-
sferimento dei valori da conservare in altre
variabili. Cioè le nostre routine utilizzano
le variabili X. Y. X0. Yfl... X3. Y3 per i
punti A. B, AO. BO. Al. Bl. C per gli
angoli. R per le distanze. Per lavorare e per
conservare i valori delle variabili per gli usi
successivi basta "battezzare" i parametri
con altri nomi.
Prova di questa necessità di passaggio di
variabili édata dalla routine cerchio per tre
punti, che utilizza ben 8 volle altre subrou-
line.
Le routine sono dunque;
- retta individuata tramite due punti
(3010)
— retta individuala tramite un punto e
un angolo (3020)
— punto di intersezione di due rette
(3030)
— retta perpendicolare da un punto ad
un'altra retta (3040)
— punto medio di un segmento (3050)
- distanza tra due punti (3060)
— bisettrice ira due rette (3070)
— retta da un punto parallela che for-
ma un dato angolo con un'altra retta
(3080)
— angolo Ira due rette (.3CW0)
— distanza di un punto da una retta
(3100)
— retta da un punto ad un'altra retta
(3110)
— cerchio per tre punti (3120)
Non descriveremo le routine, che si tro-
vano in un qualsiasi libro di geometria, le
illustreremo praticamente utilizzandole
per fare qualche disegno.
Oltre al problema dcll'utilizzo dei para-
metri di cui abbiamo parlato prima è bene
ricordare gli altri due problemi che sorgo-
no in programmi di questo genere.
Il primo è la trattazione degli angoli, che
Fifiioi 3 - Oiilpi.l ,M prognmnm CERCHIO. I iliugm
il computer calcola in radianti e non in
gradi. La faccenda è complicala dal fatto
che il coelficiente angolare della retta non é
dato né in gradi né in radianti, ma è la
tangente dell'angolo che la retta forma con
l'asse X.
Non abbiamo specializzato la trattazio-
ne deH'argomento in quanto l'abbiamo già
affrontato più volte e in definitiva prescin-
de un po' dal fine che ora ci proponiamo.
In termini di programma questo vuol
dire che già sappiamo che in alcuni ca.si
particolari il calcolo dell'angolo sarà sba-
gliato.
L'ultimo problema da ricordare è quello
del formato di u.scita. Noi abbiamo settato
ì margini della finestra secondo i valori
tipici Apple IL Cosi pure i valori degli
elementi della figura andranno dati nello
stesso riferimento Apple II. Anche questo
per non introdurre il discorso scaling che
appesantirebbe inutilmente, rispetto all'ar-
gomenio di cui trattiamo, il programma.
Cerchio tangente ad una retta
II listato in figura 2 produce l'output di
figura 3. Ricordiamo che tale listato, per
"funzionare", deve essere inserito nel pro-
gramma BASE. Se lavora da solo deve
essere dotalo della istruzione END.
Seguiamo passo passo il listato:
riga 610: A.B sono i parametri della ret-
ta. che viene disegnata con la routine
2040. Ricordiamo che tale routine non di-
segna il segmento per i due punti ma la
retta nella pane che aiiraver.sa la finestra
di output. E questo avviene tramite il cal-
colo con delle intersezioni con i margini
settati in fase dì inizializzazione;
riga 620: X.Y sono le coordinate del
punto che viene disegnalo;
riga 630: viene richiamata la routine
3 100 che fornisce R (distanza punto-retta);
riga 640: viene richiamata semplicemen-
te la routine di disegno cerchio, che ha
bisogno dei tre parametri X.Y.R;
riga 650-660: vengono calcolate le due
rette, parallela e perpendicolare, dal punto
P alla retta data.
In tale caso i coefficienti delle due rette
sono parcheggiali nelle variabili ALBI e
A2. B2 poiché sono riutilizzati in seguito
per il loro disegno ( riga 670 con il richiamo
per due volte della routine 2040).
Fóuiru.s ■ Oiilpui •h t pr„eriomm, R.WCIF.RA Esule il
Programma RAGGIERA
Il programma il cui listalo parziale é in
figura 4 e il cui output è in figura 5. disegna
una raggiera di rette uscenti da un punto.
Tra i vari modi di svolgere questo tema,
noi abbiamo utiliz.zalo quello più difficile,
cioè la retta uscente dal punto deve forma-
re un dato angolo con un'altra retta. Ap-
plicazione di questo tema è per esempio la
costruzione di un triangolo noli lato e due
angoli. Con questo programma affrontia-
mo il discorso sugli angoli, che come ab-
biamo detto è un po' complicato:
riga 420: la retta fuori dal fascio è indivi-
duala come retta per due punti (routine
3010) e poi disegnata (routine 2040):
riga 440: viene definito il punto esterno.
In questo programma particolare dobbia-
mo duplicare una routine, utilizzando altri
parametri (la 3080 nella 3081) in quanto,
poiché eseguiamo un loop, siamo impossi-
bilitali a riutilizzare i parametri che nel
singolo ciclo del loop vengono perduti.
MCmicrocomputer 25
Il loop è su C, angolo che la retta che
esce dal punto esterno P forina con la retta
data inizialmente (R).
La routine di riga 308 1 è quella che cal-
cola la retta R. uscendo da P. che forma
con la R un dato angolo.
Si noti come i coefficienti angolari delle
rette vanno tradotti in angoli (tramite la
funzione pericolosissima ATN), lavorati
come angoli e ritradotti in tangente.
Cerchio per tre punti
Un caso tipico di utilizzazione di più
routine incrociale è quello relativo alla in-
dividuazione del centro e del raggio dati tre
punti di una circonferenza. Ricordiamo la
trattazione fatta di questo argomento sul
numero 9 di MC. a pagina 47.
Dovremo utilizzare:
la routine retta per i due punti PI P2.
Ih routine di individuazione del punto
intermedio di un segmento.
la routine retta perpendicolare a PI
P2 passante per il punto medio;
ripetendo il tutto per il segmento P2 P3 si
trova un'altra retta (perpendicolare a P2
P3), Le due perpendicolari si intersecano
nel centro della circonferenza. La distanza
di tale centro da uno qualsiasi dei tre punti
dà il raggio.
Tale routine ad esempio è indispensabile
quando occorre tracciare la circonferenza
circoscritta di un triangolo.
Per individuare invece la circonferenza
inscritta basta trovarne il centro, come in-
tersezione dì due bisettrici, nonché il rag-
gio come distanza punto retta.
Nel listalo parziale (in quanto occorre
collegarlo al listato del programma BASE)
di figura 6 (pug. 68) sono riportati i dati
necessari per il disegno di un triangolo e
per l'individuazione e il disegno delle due
circonferenze. circoscritta (peri tre vertici)
e inscritta (tangente ai tre lati).
Ricordiamo che il calcolo del coseno e
del seno richiede parecchio tempo, quindi è
sempre consigliabile utilizzare tabelle di se-
me coseni. Infatti é più veloce l'accesso ad
una tabella che non il singolo calcolo di
una funzione trigonometrica. Noi usiamo
una tabella con 91 elementi in modo tale
che se lavoriamo in gradi, dividendo per
quattro il valore in gradi, ricaviamo il nu-
mero dell'elemento della tabella corrispon-
dente. Per disegni di maggiore definizione,
ad esempio se l'uscita è su plotter, occorre
infittire il passo di calcolo. Il problema del
passaggio da radianti a gradi sessagesimali
viene in questo modo risolto una volta per
tutte con la formazione della tabella.
Triangolo
II programma, listato parziale in figura 6
e output in figura 7. traccia le circonferen-
ze circoscrìtta e inscritta di un triangolo,
dati i tre suoi vertici.
Non abbiamo ottimizzato il passaggio
di variabili, che é un po' ridondante, per-
ché abbiamo preferito facilitare la com-
prensione.
Righe 210-240: vengono dati ì tre punti
XI. Yl. X2. Y2. X3. Y3 c disegnati i tre
segmenti che li uniscono, cioè i tre lati del
triangolo.
Riga 250; vengono richiamate, dappri-
ma la routine 3120 (cerchio per tre punti
già descritta prima), che ha come ingresso
le coordinate dei tre punti che già abbiamo
e la 2120 che disegna il cerchio.
Del cerchio inscritto invece non abbia-
mo ancora nessun elemento. Troviamo
dapprima il centro XI, YI. Questo si può
trovare come intersezione delle bisettrici di
due dei tre angoli del triangolo.
Righe 270-290; vengono trovati i coeffi-
cienti A,B delle rette cui appartengono i tre
lati, e vengono parcheggiati in A7. B7. A8.
B8. A9. B9;
Riga 330; l'intersezione delle due biset-
trici fornisce il centro XI. Yl del cerchio
che stiamo cercando;
Righe 340-350: dal centro vengono trac-
ciati i segmenti di bisettrice;
Riga 360: dato il centro e uno quai.siasi
dei lati si calcola il raggio e poi. noti centro
e raggio, si disegna la circonferenza.
Il programma cerchio generalizzato
Un'altra routine la abbiamo copiata dal
software di base dei plotter Waianabe WP-
1000. la cui prova è stala pubblicala recen-
temente da MC. È l'isiruzione CIRCLE
generalizzalo.
Permette di disegnare con una unica
routine circonferenze, spirali, ellissi, poli-
goni regolari, ecc.
Poiché tale comando ci pare molto inic-
re.ssante ne abbiamo ricavato un program-
ma DEMO a sé stame (lisi fig. 8 e oul fig.
9). I parametri che vanno passali alla routi-
ne sono XC. YC centro della figura; RI.
R2 raggio iniziale e raggio finale. Nel caso
di circonferenza o poligoni regolari o archi
di circonferenza sarà R I = R2. nel caso dì
spirali RI # R2. Inoltre bisognerà passare
Al . A2 angoli iniziale e finale della figura.
Poiché gli angoli vanno dati in gradi, per
una circonferenza può essere Al = 0. A2
= 360.
Variando l'angolo iniziale in pratica si
varia il punto iniziale del disegno, quindi,
in caso di poligono regolare, si ottiene una
rotazione della figura rispetto al suo cen-
tro. Nel caso di A2 - Al <360 viene trac-
ciato un arco di circonferenza o di spirale.
Il caso A2-AI > 360 ha senso solamente
nella spirale.
L'ultimo parametro S é utilizzato quan-
do si vogliano tracciare spezzate; come nel
caso del poligono. Il valore S indica in
quante parti si vuol spezzare la figura.
Il programma ha anche un controllo del
formato di uscita settato sul formato mas-
simo Apple II, che però non è del tutto
efficace in caso di spezzale.
La routine inizia da riga 200 e compren-
de una prima parte nella quale 1 7 parame-
tri in entrata sono rìeiaborali in forma op-
portuna e una parte con il loop principale
con il quale viene disegnala la figura. MC
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Io oggi ho scelto MPF I
E sono soddisfatto.
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MPF n Futilizzo dappertutto. È
leggero, compatto, grande come
una agenda. Con lui oggi muovo
i primi passi nell’affasoinante
mondo dell’informatica. Sono si-
curo che insieme a me crescerà
e sarà capace di aiutarmi do-
mani nel mio lavoro. Un sempli-
ce video-gioco, un valido home
computer, un indispensabile
personal? Lo decido io! E questo
mi soddisfa.
MPF II ha una struttura molto com-
patta e si avvale di solumoni hard-
ware originah ed espandibili. La più
immediata è la tastiera esterna la
cui connessione all'unità centrale è
molto semplice.
Inoltre una serie di opzionali (disk
drive, stampanti termiche, stampan-
ti su carta normale, sintetizzatore
vocale, monitor di formati diversi e con diversi tipi di fosfori, interfaccia seriale RS232C,
joy-stick, generatore di suoni ed altro ancora) con i quali trasformi il tuo home computer
in un personal professionale. Vuoi potenziare il tuo sistema informativo? Non devi rico-
minciare da capo. Sono tanti i connettori sui lati dell’MPF n che permettono di espanderlo
fmo a configurazioni estremamente potenti e già tutte attuabili.
Scegli tu!
Così hai la possibilità di divertirti, di studiare, di imparare il linguaggio Basic, sempre più
importante. MPF n è accompagnato dai manuali d’uso e dal manuale di programmazione
Basic tutti in lingua italiana. Un comodo ausilio dì lavoro.
11 software è ampio e completo nelle tante cassette, nei dischi, nelle cartucce che vengono
fornite insieme ad MPF E. È inoltre possibile accedere alla vasta bibliografia di program-
mi esistenti per la sua compatibilità dì Basic...! MPF E. non scordiamolo, è dotato della ta-
stiera incorporata e della scheda colore già installata. Tutto viene soddisfatto, 1 tuoi desi-
deri. i tuoi gio;^, le tue necessità, i tuoi lavori, la tua creatività. Pensa a qualcosa di
grande per te. senza credere di sognare, MPF E è piccolo, leggero, ma ha grandi capacità
di memoria e d’uso. Noi lo chiamiamo ‘Tinvestimento espandibile". E tu? Sceglilo e sarai
al centro dell'attenzione di tutti.
Nella sua simpatica e morbida borsa da viaggio, insieme con tutti i componenti del siste-
ma. viene sul lavoro, torna a casa, ti aiuta nello studio. Insomma MPF E è una scelta che
ti dà soddisfazione, un sicuro investimento produttivo.
CPU
R6S08
ROM
16K Bytes
[. Il mio primo ed unico computer.
9i
9-j
Jpi
Caratteristiche
L'unità centrale ha una tastiera al-
fanumerica di 49 tasti multif unzi o-
ne con i quali c'è la possibilità di ge-
nerare 153 codici ASCII.
È possibile il completo controllo del
cursore tramite 4 appositi tasti, Lo
schermo visualizza 24 righe per 40
colonne. Lavora con un set di carat-
teri ASCH maiuscolo e caratteri gra-
fici speciali (50) raggiungibili dalla
^tiera tramite il CTRL-B.
È disponibile una grafica contempo-
ranea in 2 risoluzioni, high con
280x192 punti e low con 40x48 pun-
ti, a colori. È possibile miscelare te-
sto e grafica.
n microprocessore è il 6502. Sulla
ROM è disponibile l'interprete Basic
ed un monitor con disassembla-
tore per programmare anche in Unguag^o macchina. L’altoparlante è presente.
L’unità centrale ha ben 64 K di memoria RAM dinamica e 16 K ROM. L’apposito slot porta
all'esterno il BUS dati e indirizzi oltre ai segnali di controllo dì tutto il computer. È possibi-
le collegare interfacce e periferiche di tipo più svariato. L’unità centrale viene già fornita
con un interfaccia parallela per stampanti entro contenuta.
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64K Bytes
interprete Basic
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e MPP II vicino
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a cura di Maurizio Berf>ami
48K
per tutti
RUIVI
Come vi ubbiamn annuncialo nel numero
prcceitenic iniziamo questo mese una rubri-
ca dedicata allo Spectrum.
Sulla scia dello strepitoso successo ripor-
tato in Inghilterra, anche qui in Italia il
piccolo ma potente Sinclair sta vendendo
henissinw; nonostante il sempre maggior
numero di utenti la circolazione di notizie é
p<’ró ancora un po ' scarsa, tutto il contrario
di quello che invece avviene oltremanica.
Con queste pagine cercheremo allora di
ovviare, nei limili delle nostre possihililà. a
questa vituazione. e di aiutarvi a conoscere e
ad usure al meglio il vostro computer.
Per partire abbiamo scelto un argomento
d'interesse generale: l'espansione di memo-
ria. Sulla prova dello Spectrum pubblicata
sul numero 20 sono riportate te sigle degli
integrati necessari per aumentare la memo-
ria a 4SK. ma abbiamo potuto veripcarc che
questa indicazione da sola è su/'lìcienle solo
agli esperti.
.4 beneficio quindi di chi non è un "iraffi-
comanc" inveterato presentiamo queste no-
te ispirale dalla nostra e.%perienza pratica in
C ome tutti sanno lo Spectrum viene ven-
duto in due configurazioni di memoria,
rispettivamente da 16 e da 4)i Kbyte (in
realtà esiste anche una versione 80 Kbyte,
ottenuti pagìnando gli ultimi 64K in 2
blocchi da 32K che è possibile selezionare
da BASIC con una istruzione OUT).
Chi ha optato per la versione I6K. gene-
ralmente p»er motivi finanziari, si sente pe-
rò ben presto attratto dall'altra, data la
grande quantità c qualità dei programmi
che girano solamente col massimo di
RAM.
Vi mostreremo ora come provvedere da
soli ad espandere la memoria, cosa che.
oltre a permettere un risparmio notevole,
vi consentirà di non dovervi privare nean-
che per un attimo del vostro prezioso com-
puter.
Prima è tuttavia necessaria una importan-
tissima precisazione; esistono già due versio-
ni hardware dello Spectrum. l'ISSUEONEe
riSSUE TWO. che hanno per i nostri scopi
Elenco circuiti integrati:
2 74LS157
1 74LS00
1 74LS32
8 4184 |meinor4e Oa 64 KbiI dinamichel
una sostanziale diversità. Nella prima infat-
ti l'espansione è ottenuta con l'inserzione
in due zoccoli appositi di un circuitine
stampalo con gli integrati di controllo e le
memorie, mentre nella seconda, alla quale
ci riferiremo, sono già presenti sulla pia-
stra del computer gli zoccoleiti dei singoli
integrali. Per quello che ne sappiamo gli
Spectrum importali in Italia sono degli IS-
SUE TWO. quindi il discorso che faremo
dovrebbe essere valido per lutti; chi però
non volendo aspettare l'importazione re-
golare si è comprato il suo Sinclair in In-
ghilterra aspetti a disperarsi; nel caso che
abbia un ISSUEONE (se non sapete qual è
la versione in vostro possesso confrontate-
la con le foto dell'articolo) c'é qualcosa
anche per lui.
Bene, a questo punto non rimane che
armarsi di coraggio e incominciare.
La prima cosa da fare é di procurarsi il
materiale dell'elenco di figura I : si tratta di
I2circuili integrati reperibili nei negozi che
vendono componenti elettronici.
Abbiamo potuto constatare di persona
chei 74LS157sonoun po' critici, nel senso
che non lutti vanno bene. Vi consigliamo
di usare quelli prodotti dalia Texas Instru-
ments: se anche questi dovessero darvi dei
problemi allora sostituiteli con dei 74F 1 57.
74
MCmicrocomputer 25
che hanno l'unico difetto di essere un po'
più costosi.
Per quello che riguarda le memorie 41 64
noterete che vi verranno consegnate in una
confezione particolare, che ha lo scopo di
proteggerle dalle scariche elettrostatiche.
Quando le toccherete prendete quindi pri-
ma la precauzione di "scaricarvi" metten-
dovi a contatto con una superficie metalli-
ca (termosifoni ad esempio); in ogni caso
non abbiate eccessivo timore di rovinarle,
noi le abbiamo inserite ed estratte dagli
zoccoli numerose volte con ben poca cura
senza mai danneggiarle.
A proposito di queste memorie va nota-
to che basterebbero le 4132. da 32 Kbit
ciascuna, ma dal momento che sono prati-
camente irreperibili (e più costose) bisogna
adattarsi a sciupare un po' di K.byte.
A questo punto bisogna aprire lo Spec-
trum; sappiamo che molti utenti di perso-
nal si sentono quasi male al jKnsiero di
aprire la loro macchina, immaginando co-
me minimo di non essere capaci di rimette-
re tutto insieme. ma vi possiamo assicurare
che se agirete con calma la cosa vi riuscirà
facilissima.
Rigirate dunque il computer e svitate le
cinque viti che si trovano sul fondo; anche
se potranno sembrare cose banali vi racco-
mandiamo dì riporle in qualche posto sicu-
ro. perché perderle non é difficile. Poi. sen-
za separare le due parti che formano il
contenitore, rimettetelo in posizione nor-
male.
La parte superiore delio Spectrum. che
ospita solo la tastiera, è unita a quella infe-
riore da due conduttori piatti multipli che
terminano in due connettori saldati al cir-
cuito stampato. Per lavorare comodamen-
te sarebbe opportuno sfilare questi con-
duttori in modo da accedere senza impedi-
menti alla parte elettronica; infilarli di
nuovo al loro posto a lavoro finito però
non é facile, ed é per questo che seguiremo
un'altra strada.
Sollevate allora con delicatezza la tastie-
ra e portatela indietro fino a raggiungere la
posizione di foto 2; fate molta attenzione a
non esercitare sforzi eccessivi sui due con-
duttori.
Tra rULA Ferranti sulla sinistra e la
CPU Z80 sulla destra troverete quattro
zoccoli vuoti, in essi vengono inseriti gli
integrati di controllo in questo ordine:
nella fila inferiore da sinistra a destra, un
74LSIS7. un 74LS00 e un 74LS32; in
quella superiore un 74LS157 che andrà
ovviamente nell'ultimo zoccoletto rima-
sto libero.
Naturalmente gli integrati non vanno
inseriti a casaccio ma con una precisa
orientazione: nel nostro caso il piedino I di
tutti i circuiti integrati si deve e trovare
rivolto verso il connettore d’uscita.
All'atto dell'inserzione (foto 3) fate mol-
ta attenzione a fare entrare bene i piedini
nello zoccoletto. in modo che facciano tutti
contatto.
Dopo aver terminato questa prima fase
prendete la tastiera e ribaltatela delicata-
mente fino a farle a.ssumere la posizione di
foto 4; cosi facendo avrete scoperto gli otto
zoccoli in cui vanno alloggiate le memorie.
Ora prelevate una alla volta le memorie
dalla loro confezione ed inseritele al loro
posto, curando che anche loro abbiano il
piedino l rivolto verso l'alto; come vi ab-
biamo giù accennato questi integrati sono
sensibili alle scariche elettrostatiche, quin-
di meno toccate i piedini meglio è.
A questo punto teoricamente il lavoro é
finito, in pratica invece rimane una cosa
importantissima, cioè un accurato con trul-
lo di quanto é stato fatto. Verificate dun-
1) i circuiti integrali siano al posto giusto
2) i piedini facciano bene contatto con gli
zoccoli
3) i conduttori di collegamento con la ta-
stiera non sì siano sfilati.
Se malauguratamente vi accorgeste di
aver inserito un integrato al contrario pre-
state molta attenzione a non danneggiare i
piedini mentre lo rimuovete dallo zoccolo
(foto 5, pag. 76).
A costo di sembrare pedanti insistiamo
sull’importanza di questa fase. Ricordatevi
che commettere un errore è molto facile,
mentre é al contrario molto difficile accor-
MCmicrocompuler 25
75
gcrsene: Il nosiro consiglio è quindi di non
lavorare in frena c di farsi magari aiutare
da un amico.
Terminalo il controllo rimettete la ta-
stiera al suo posto e rìavviiaie le cinque viti
sul fondo (se non le trovate più non pren-
detevela con noi perché vi avevamo avver-
tito!).
Siamo giunti alla prova della verità: ri-
collegale lo Spccirum allo schermo televi-
sivo e uiralimentaztone. se tutto va bene
dovrebbe apparire come al solito il mes-
saggio di copyright della Sinclair. Nel caso
che il computer rimanga ''mulo” accertate-
vi che alimentatore e TV siano collegati
correttamente: se é cosi vuole dire che
qualcosa è andato storto e dovrete ricon-
trollare da capo il vostro lavoro.
Supponendo che invece appaia la fatidi-
ca scritta non rimane che verificare che lo
Specirum "veda" elTettivameme i nuovi
32K: digitate PRINT PEEK 23732 + 256
• PEEK 23733. il computer vi dovrebbe
FORSE NON TUTTI SANNO
CHE...
DOPO IL DUE VIENE IL TRE!
Il tre a cui ci riferiamo é il nuovo
ISSUE delio Spccirum: é infatti
recentissima tu notizia che l'hardware
dcirullimo Sinclair è stato modificato per
la terza volta. Oggetto della modifica è
PULA, che nella versione precedente dava
problemi di sintonia con alcuni televisori
fabbricali in Giappone. Da parte della
Sinclair Research è stato sottolinealo che
questo cambiamento non dovrebbe
causare alcun problema di compatibilità
software còn i vecchi modelli.
A questo punto non rimane altro che
attendere l'ISSUE FOUR. il quale avrà
presumibilmente una nuova ROM: quella
attuale ha infatti un discreto numero di
bug. Se non ci credete provate a fare
PRINT 1NT-6S536 per vedere che viene
rispondere con il numero 65536. Se invece
compare il numero 32768 allora significa
che lo Speclrum crede di avere ancora solo
I6K e dovrete anche in questo caso ricon-
trollare tutto.
Se. come ci auguriamo, lutto é filalo
liscio, allora buon divertimento con i vostri
nuovi 48 Kbyle.
Per chi ha un Issue One
Se il vostro Speclrum é un ISSUE ONE
la cosa migliore che potete fare è quella di
procurarvi il circuito stampato con l'e-
spansione già montato e di provvedere da
soli a montarlo, cosa questa mollo facile
perché i due zoccoli alfinierno dello Spoc-
irum non .sono uguali e quindi non c'è il
rischio di inserire il lutto a rovescio.
Più difficile é invece entrare effettiva-
mente in possesso dcU'espansione, che non
crediamo sia facilmente reperibile in Italia.
Qui di seguilo riponiamo quindi gli indi-
rizzi di alcune dille inglesi che ve la potran-
no fornire ad un prezzo di circa 35 sterline,
spese postali escluse:
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Gale 11 Royal Albert DiH'k
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Chi proprio non ne vuole sapere di
smontare il suo adorato computer (la cosa
vale anche per chi ha un ISSUETWO)può
invece rivolgersi alla:
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Depl. YC 9. 359 The Slrand
London WC2R OMS
la cui espansione di memoria si attacca a
connettore sul retro (come quelle per lo ZX
8 1 ) c costa sempre 35 sterline.
Infine i più avventurosi potranno dise-
gnarsi da soli il circuito stampato approfit-
tando dello schema elettrico che pubbli-
chiamo in figura 6. unitamente al disegno
degli zoccoli.
Buona fortuna' MC
76
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Battaglia navale
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Speli. MC
quella che vi invio è una versione semplifi-
cala del gioco della Ballagliu Navale, nolo
d tulli gii scolari come passatempo nelle
lunghe ore scolastiche, dove però l'avver-
sanu è quel mostro della nostra HP 41.
Niente paura però: le probabilità di vitto-
ria sono esattamente le stesse, dato che
tutto si basa su delle routine di casualità.
Ma veniamo ora alla descrizione del
funzionamento dei programma, che richie-
de la HP41CV(oQuad RAM) ed il modu-
lo XKUNCTION. Per non appesantire il
programma ho scelto un "oceano” di
lOx IO caselle solcato da S navi (da due
quadretti) e da ben 4 sommergibili (vi ac-
corgerete quanto sia difdcile scovarli).
Inoltre ho scelto la soluzione che le navi si
possano "toccare”, cioè che vi possano es-
sere quadrelli adiacenti appartenenti a na-
vi diverse.
La l' fase del programma consiste nel
caricare le navi del calcolatore e di posizio-
narle nei registri 20-33; questo viene svolto
dalla routine IN che funziona cosi: 'Tocea-
no” viene scomposto in un vettore lungo
100 elementi c ad ogni casella corrisponde
un numero (vedi figura I). Attraverso la
routine "NCNR" (Numeri Casuali Non
Ripetitivi, apparsa sul numero 12 di MC)
vengono scelti a caso dei numeri (delle ca-
selle) che corrisponderanno alle posizioni
delle navi del calcolatore. Mentre per la
costruzione dei sommergibili non vi sono
problemi, per le navi si procede cosi: una
volta determinala la prima casella si gene-
ra un numero casuale; a seconda che que-
sto sia pari o dLspari si prenderà per secon-
da casella quella a destra o a sinistra, quel-
la in alto 0 in basso; quindi le navi possono
essere orientate in qualsiasi modo. Poiché
non avrebbe senso la nave composta, ad
esempio, dalle caselle 50e 51 (cioè ElO, FI)
questa funzione di controllo é svolta dalla
routine "CO”, che rimanda alla routine di
input in caso di errore. Dato che la routine
NCNR usa i primi 100 registri, ho usato
l'Estensione dì Memoria come registri di
parcheggio.
Terminata la prima fase di caricamento
I si accende il flag I ) entra in gioco la secon-
da che consiste nel caricare quelle che sa-
ranno le chiamate del calcolatore che ven-
gono immesse in un vettore nell'Estensio-
ne di Memoria e richiamale una alla volta;
dopodiché inizia il gioco con la label "IO".
Dato che nei calcolatore le posizioni del-
le navi sono codificate come numeri da 1 a
IflO mentre noi usiamo un riferimento for-
mato da lettere e numeri, vi sono i due
(I cura di Paolo Oalasselli
decodificatori "LEN” (Lettere-Numeri) e
"NL" (Numeri-Lettere) che mi fanno pas-
.sitre, ad esempio, dalla F5 al numero 55 e
viceversa. Entrambi usano le funzioni
ATOX e XTOA del modulo XFUNC-
TION ed il loro funzionamento c banale.
La nostra HP deve riconoscere quando
una sua nave é stata colpita e questo viene
fatto dalla routine "CA” (Colpito-Affon-
dato) che confronta il valore della casella
immessa con quella dei registri 20 • 33; la
differenza tra colpito ed affondato viene
ottenuta guardando se anche la seconda
casella della nave é stata colpita oppure no.
Dopo essere comparso il messaggio (AC-
QUA. COLPITO. AFFONDATO) di ri-
sposta alla casella immessa compare la ca-
sella chiamala dal calcolatore e. dopo circa
due secondi, la richiesta del risultato. Se è
acqua si risponde "A", se affondalo
"AFF” e se colpito “C”. Nel caso in cui si
risponda "C" si accende il flag 3 ed il calco-
latore non chiederà più. come é ovvio, una
casella casualmente ma "girerà” intorno
alla casella colpita per alTondare la nave:
questa funzione è svolta nelle linee 300-
350. Questa fase dura fino a che non si
risponderà “AFF". poi si riprenderà la
chiamala casuale. Dato che le caselle chia-
male provengono dall'Estensione di Me-
moria e quelle che "girano" attorno alla
nave colpita sono indipendenti da queste
può capitare che riprendendo la chiamala
casuale si richieda una casella già chiama-
ta. In questo caso si risponde ”GC" fino ad
ottenere una casella non ancora chiamala.
Nel caso si risponda con un messaggio non
permesso il calcolatore richiede l'input.
Quando tutte le navi, dell'uno o dell'al-
tro. sono state alTondate la partita finisce,
compare il messaggio di vittoria o di scon-
fitta e viene automaticamente pulita la
Estensione di Memoria.
N.B.
Alla richiesta "CASELLA?” bisogna in-
trodurre la posizione iniziando dalla lette-
ra seguita dal numero, cioè, ad esempio.
G8 e non 8G: ricordarsi che. essendo in
modo ALPHA, per battere il numero è
necessario prima premere il tasto SHIFT.
Questo programma ripropone pari pari
il gioco tanto praticato sui banchi di scuo-
la. con una caratteristica però; uno dei due
scolari distratti é la 41C.
Il programma gira bene e la calcolatrice
lotta praticamehie ad armi pari con lo sfi-
dante. dato che sia l'uno che l'altra "spara-
no" casualmente fino a trovare un som-
mergibile o metà nave: in quest'ultimo ca-
so é sufficiente sparare intorno a quella
casella fino a colpire l'altra metà.
Un difetto di questo programma é quel-
lo di visualizzare la casella chiamala per
pochi istanti, prima di passare a chiedere
■■RISULTATO?"; in tal modo é sufiicien-
te una piccola distrazione per non accor-
gersi della mossa del calcolatore c quindi
non sapere cosa rispondere. Un modo per
evitare tale inconveniente é quello di met-
tere un TONE 8. o qualsivoglia altro se-
gnale acustieo. tra t passi 416 e 417; addi-
rittura si posssono sostituire i passi 417
AVIEW,418PSEe419PSEcon una unica
istruzione PROMPT che provvederà a fer-
mare completamente relaborazione finché
si vorrà, in modo da avere tutto il tempo
necessario a leggere la casella chiamata dal
calcolatore. Le stesse considerazioni fatte
poc'anzi, valgono per gli output ai passi
200. 242 e 253.
Infine un avvertimento: se decidete di
sospendere una partita per cominciarne
un'altra, ricordatevi di cancellare prima i
files "NAVI'' e "NUCANR” eseguendo
XEQ 99 (passi 476 e seguenti), altrimenti il
tentativo di iniziare una nuova partita ri-
sulterebbe in un messaggio di errore "DUP
FL". ^
78
MCmicrocomputer 25
SoftHdre RPN
MCmicrocomputef 25
79
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Ecco a voi lexasiwii nonché calciojìti un simpatico programma
clic vi permetterà di avere sottomano risultati e classifica de!
campionato di calcio, giornata per giornata, ma. soprattutto "minu-
to per minuto"...
Partite di calcio
di Giuseppino Alieiti I BZi
Il programmu penncitc di aggiornare istante per istante (o quasi) la
elassinea del eampionato di caleiu e mi è venuto in mente guardando il
programma pubblicalo su MC n. 14 rubrica "MC Software Basic" pag.
7K. u spinto dall'invidia per i personal l'ho voluto realiuare su una
“piccola" TI 59. con il difetto che però non è altrettanto veloce.
Le difficoltà incontrale sono stale sopraltutlo nel contenere i passi di
programma entro il lìmite fissalo dalia ripartirJone. che mi ha costretto a
ricorrere a trucchi vari cd a veri c propri salti mortali pur di limare anche
un sol passo: un'altra difficoltà é stala nel preparare il SORT e a tal scopo
mi c stalo mollo utile il listato del sort pubblicalo su MC n. 4. rubrica
“MC Software Basic". Unica cosa che non mi c riuscita è quella di
introdurre una Lbl che aggiorni la classìfica quando si verifica il cambia-
mento di un .solo risultalo senza ricalcolare i punteggi anche per le
squadre il cui risultato non c cambiato: forse con dei passi in più si arriva
anche a quello.
Descrizione generale programma
La partizione deve essere 7 OP 17. Il programma stampa le parlile in
calendario con il relativo risultalo aggiornato, quindi calcola il punteggio
acquisito da ogni squadra e lo somma a quello della giornata precedente
(conlcnulo nei registri da R38 a RS3|c forma la classifica (nei registri da
R54 a Rb9) che viene ordinala c stampata. Alla fine della giornata si
registrano le schedine, salvando cosi il punteggio acquisito e i dati che
verranno adoperati alla giornata successiva.
Struttura memorie
MIR5 I
HIR S usale per i calcoli
R0-R5 1
in particolare:
R4 R5 contengono i codici numerici delle squadre
R7 contatore dei risultati
R.5 contutore delle partite
R6-R2! contengono i codici alfanumerici in ordine alfabetico delle 16
squadre
R22-R29 ccxlici delle parlile in calendario
R.MI-R.37 risultali parziali delle partite in ealcndurìo
R.3K-R.V3 punteggio definitivo acquisito dalle squadre aggiornato alla
giornata precedente, in ordine airabeiicu ( R38 é il punteggio
della l' squadra, R.79cil punteggio della 2' squadra ecosi via)
R54-R69 classifica ordinala aggiornala all'uUima variazione di punteg-
gio considerala
Struttura schedine
lato I blocco I: I parte programma
lato 2 bliKco 2: Il pane programma
lato .1 blocco .3: regista dati
lato 4 blocco 4: registri dati
Descrizione passo passo del programma
passi 0-25 efrcllua il trasferimento de! punteggio definitivo
dalle memorie R54-R69 alle memorie R38-R53;
que.sii dati saranno utilizzali alla giornata sueces-
MCmicrocomputer 25
passi
,\ore
26-32 Lbl A'
33-39 Lbl A
40-51 Lbl B
52-71 Lbl E
72-154 Lbl C
inizializzii il registro RI. usalo come coniatore
delle panile
elTeLiua il caricamento in memoria delle partile in
calendario
carica in memoria il punteggio relativo ad una
panila. Come contatore si adopera il registro R2
inirializza. cancellandoli, i registri R22-R37
stampa l'elenco di tutte le panile in calendario con
il relativo risultato aggiornalo all'ultima variazio-
ne apponata
155-399 Lbl D
1 55-282 calcola il punteggio per ogni squada irelalivo al pun-
teggio acquisito), sistemandolo nei registri R38-R53
28.3-368 crTcltua il Son.con il metodo Shcll-Metzner. dei pun-
teggi contenuti nei registri R54-R69 preparando cosi
la classifica ordinala
.369-399 stampa la classifica aggiornata all'ultima variazione
apportata
passo 399
la sequenza INVSBRciI primo passo da impostare, perché altrimenti
dopo aver caricalo lutto il programma e arrivali al passo 399 premen-
do INV si esce dal L.R.N.-modc. Si operi quindi così: CT0398 LRN
INVSBR BST Ins LRN RST e si cominci a caricare il programma; si
può anche fare a meno di impostare INVSBR in quanto il Loop é
finito, il pgm trova uno zero e poi non ci sono più passi a disposizione,
pertanto si ferma segnalando condizione di errore,
passi 0-25
servono a tenere memorizzati i punteggi derinitivi dì ogni squadra che
verranno poi utilizzati la giornata successiva. Si Flg8 serve a far
fermiiro l'elaborazione quando si crea la condizione di errore, voluta,
dovuta a RCL Ind I che richiama il registro R70 fuori ripartizione,
passi 8-10
Le istruzioni DMs HIR 18 servono a isolare la pane decimale del
numero e molliplicarla per 100 come descritto su MC n. 7 "l'angolo
delle TI" punto 4. Ho usato questa sequenza per risparmiare passi di
programma. L'ho adoperala solo in questa pane del programma e
non da altre parli (ad esempio ai passi 177-181) perché il tempo di
elaborazione aumenta, ma in questa fase il tempo non é più indispen-
sabile c non porta ad elevali ritardi,
passo 78
Ho inserito qui il valore di i da testare ai passi 152 e segg. e non la
sequenza 30 x -fi ai passi 150 perchè il test viene sempre elTcItuato
per 1=30 per cui basta predisporlo una volta sola, risparmiando così
in tempo e in passi,
passi 220-223 247-250
Ho usato questa strana sequenza per incrementare il valore di RO
durame lo svolgimento dell' operazione in corso senza alterarla,
passi 287-288
Ho inserito qui la sequenza I6STOI chcpermeltedierfelluareil Loop
dei passi 369-399 per risparmiare un paio di passi (pochi ma preziosi).
Istruzioni per l'operatore
I) Istruzioni da eseguire alPinizio dell'annata calcistica
A) Preparare le squadre in ordine alfabetico, numerandole da I a 16.
resta cosi associato ad ogni squadra un codice numerico che ne
permetterà l'identificazione (vedi tabella riportala qui a seguire).
Codice Noma Ragltlro Codico
numarleo squadra mamorla allanumarleo
t ASCOLI
2 AVELLINO
a CATANIA
4 FIORENTINA
5 QENOA
6 INTER
7 JUVENTUS
B LAZIO
9 MILAN
10 NAPOLI
11 PISA
12 ROMA
13 SAMPOORIA
14 TORINO
15 UDINESE
16 VERONA
6 1336153227
7 1342172727
8 1513371331
9 2124323517
10 2217313213
11 2431371736
12 25414217
13 2713462432
14 3024271331
15 3113333227
16 33243613
17 35323013
1S 36133033
19 37323S2431
20 4116243117
21 4235323113
Bi Preparare i codici alfanumerici delle squade sistemandoli nei regi-
stri di memoria R6-R2 1 .
2) Istruzioni da eseguire ad ogni giornata
Fissare la ripartizione 7 OP 17 - leggere le schedine.
C) Premere E per inizializzare il programma.
D) Numerare il calendario delle partite da ! a 8. per es.
RSCOL IHTER
0 . 1
CflTHH PIORE
1 . 1
GENDH LAZIO
0 . 0
JUVE >5VELL
0 . 0
niLAH SAtlF
3. 0
NFIPOL "ORIN
0 . 0
PISA ROMA
0 . 0
VROHA IJDIHE
0 . 2
ClasalllcE
LIBINE
MILAN
INTER
TORIN
ROMA
PISA
NRPOL
LAZIO
JUVE
GENOA
FIORE
CATAN
A'/ELL
VRONA
SBMR
R<;CQL
1) ASCOLI • ÌNTER 1.06- 2) CATANIA - FIORENTINA 3.04
.7) GENOA - LAZIO 5.08 - 4) JUVENTUS • AVELLINO 7.02
5) MILAN -SAMPOORIA 9.13-6) NAPOLI - TORINO 10.14
7) PISA - ROMA 1 1.12 - 8) VERONA - UDINESE 16.15
E) Premere A' per inizializzare RI
F) Cambiare i nomi delle squadre con il codice numerico e impostare
premendo A;
Prima partila Prima squadra codice MM
seconda squadra codice NN
imposlarc MM.NN premere A
seconda punita prima squadra codice OO
seconda squadra codice PP
impostare CK3-PP premere A
continuare in sequenza per tutte le 8 parlile. Se si sbaglia rìcomin-
AscoU-Inlcr impostare premere
11) (6) A'
Cdiania-Fiorenlina
13) (4) 1.06 A
G) Man mano che variano i risultali impostare il numro della panila
variata (numero definito in D) e premere B. impostare il risultatone!
formalo n.n e premere R S. Eseguire in qualsiasi ordine tante volle
quanto necessario. Se si sbaglia reimpostare il numero della panila,
premere B impostare il risultato, premere R S.
Esempio:
variazione: Caiania-Fioreniìna 0-0
0-1
impostare premere
2 B
0.1 RS
H) Premere C per ottenere la stampa di tutte le partite con i relativi
risultali
t ) Premere D per avere la classifica aggiornala solo dopo aver premuto
almeno una volta il tasto C. Ogni volta che si preme il tasto D bisogna
aver premuto precedentemente il tasto C. dopo il quale si può
eseguire quante volle è necessario il passo C.
Eseguire i passi G) H) I) tante volle quante è necessario.
L) A giornata finita premere RST R/S.
M) Registrare le schedine dopo aver memorizzato i risultati (inali (punto
L),
Come ad esempio del programma, abbiamo impostalo a caso alcuni
risultali (non ce ne vogliano i rispettivi tifosi!), facendo poi stampare la
tabella, completa della giornata e la classifica aggiornata.
Probabilmente, per una migliore presentazione, visiva, conviene elimi-
nare le istruzioni "Adv" presenti nel programma, sostituendole con delle
Buon campionato! Ricordatevi che ì risultati sono del tutto casuali: in
realtà potrebbe andare anche peggio!!! MC
MCmicrocomputer 2S
Crescete e moltiplicatevi
MicroSystem 6, DPS 6.
Una perfetta compatibilità segue gli utenti di
questi elaboratori in tutta la loro evoluzione.
Il cliente può acquistare un sistema minimo (ta-
gliato per le sue esigenze di oggi), formare su di
esso le sue persone e far funzionare i programmi
che gli sono oggi necessari con la certezza di poter
far crescere il proprio sistema
informativo anche di 100 volte
senza soluzione di continuità.
Utilizzando sempre lo stesso software, che
funziona su! più piccolo dei microSystem 6 come
sul più grande dei DPS 6, e potendo contare sulla
formazione data inizialmente al proprio personale.
Compatibilltà quindi che significa protezione
degli investimenti, ma significa anche possibilità di
introdurre gradualmente il calcolatore in azienda,
con un costo commisurato al reale utilizzo. Chi
vuole crescere, oggi non può fare scelta migliore.
Conoscere e risolvere insieme.
Honeywell
Honeywell Information Systems Italia
Conoscere Hono^ell
Più grafica
• 160.000 punti
(640x250)
• istruzioni come
AXES, RANGE,
CENTRE
Più espandibiiità
• memoria RAM fino
a 2 Mbytes
• unità a floppy
e CP/M®
Più
• compilatore
dinamico
BASIC ANSI
• screen editor
completo
(40/80 colonne)
• matematica in
virgola mobile fino
a 10 cifre
significative
Scheda tecnica
• Memoria RAM di 32 K Bytes
• Memoria ROM di 29 K Bytes (sistema
operativo, compilatore Basic, package
matemaUco. package grafico,
screen editor)
• Display a 16 posizioni Incorporalo
• Alimentatore stabilizzato
• Tastiera professionale completa
• Attacchi per:
- doppio registratore a cassette
- televisore domestico
- monitor standard
- stampante RS232
- RS232/V24 bidirezionale
- espansioni
MICROSTAR
• configurazioni
multiple
*CP/M è marchio registrato della
Digital Research.
Via Caglierò 17 Showroom
20125 Milano ViaSirtori13
t. 02/6887604 20129 Milano
t. 02/202543
a cura di Fabio Marzocco
Volendo dare un Idolo a questa puntala
mensile della rubrica, dovremmo chiamarla
"La saga dei linguaggio macchina"; le in-
formazioni pubblicate da MC nei mesi scor-
si hanno infatti stimolato numerosi lettori ad
un intenso impiego del linguaggio operativo
del microprocessore LH5801.
i lavori presentati su questo numero sono
solo un piccolo esempio di ciò che si può
ottenere operando con i codici esadecimati:
un programma di utility per il .sistema ope-
rativo I Aulaimmher > . un gioco (Troni ed
un'applicazione de! PC-1500 interfacciato
con il mondo esterno ( combinatore telefoni-
co).
Non ce ne vogliano i meno esperti per
questa puntata dai listati poco facilmente
inicrpretahili. ma riteniamo che un'analisi
dei programmi presentati questo mese possa
efficacemente aiutare aita comprensione
delle tecniche di programmazione in lin-
guaggio macchina.
AUTONUMBER
di Igor Rathey - Arbedo (Svizzera)
Analizzando la ROM dei PC- 1 500 il no-
stro amico ticinese ha scoperto tre nuovi
puntatori che permettono di agganciare
una nuova tastiera (es. CE 153). oppure di
creare nuove istruzioni, come del resto ha
fatto. La routine Aulonumber (numera-
zione automatica delle linee in immissione)
è inoltre dotala di alcuni accessori quali
l'aulorepeal. raulo-powcr-ofT, beep al-
lapprossimarsi della fine del buffer d’in-
gresso. ed infine un beep ad ogni pressione
di tasto (disinseribile).
Vediamo i tre puntatori: &785B.
&785C, &79D4. I primi due contengono
un indirizzo al quale si porta l'elaborazio-
ne ad ogni pressione di lasto.sein&79D4è
contenuto il byte &55. Dopo aver intro-
dotto il programma di autonumerazione,
ad esempio a partire da &40C5 (è comun-
que rilocabile). digitando POKE &785B,
&40. &C5 e POKE &79D4, &55. la routine
viene richiamala semplicemente alla pres-
sione di un tasto. Si potrà cosi notare l'au-
torepeat. l'OFF parziale della calcolatrice
alla pressione di OFF. ed un beep segnala-
tore per ogni tasto, escludibile da BEEP
OFF.
La routine Autonumber ha lo scopo di
semplificare l'immissione di programmi
lun^i in memoria, numerando automati-
camente le linee. Una volta lanciato il pro-
gramma nel modo appena indicato, digita-
re dapprima il numero della linea con cui si
vuole iniziare il programma ed in seguito,
dopo una l'incremento., seguito da
SHIFT “®o"- A questo punto appena viene
premuto un tasto, il numero di linea appa-
rirà nel buffer (ovviamente bisognerà tro-
varsi in modo PRO).
Vediamocon alcuni esempi le possibilità
di abbreviazioni consentile dal program-
ma autonumber:
1000 shift numerazione a partire dalia
linea lOOO. incremento 10
.255 shift numerazione a partire dalla
linea 10. incremento 255
shift numerazione a partire dalla
linea 10. incremento 10
Per disattivare la routine Aulonumber è
sufficiente digitare DEF C. equivalente ad
un CONTROL C su altri sistemi.
All'intemo della routine in linguaggio
macchina, vengono richiamate alcune rou-
tine di sistema residenti nella ROM dei PC-
1500, i cui indirizzi sono contenuti nella
Base Page. Qui di seguito ne viene descritto
t'impiego.
BCALL &CA: BYTE XX:
immette il contenuto dei registri HL nei
puntatori della System RAM (&78XX). Il
byte XX deve quindi seguire immediata-
mente la chiamala a Base Page.
BCALL &CC; BYTE XX:
preleva un valore da 16 bit contenuto nei
due puntatori della System RAM (&78XX)
e lo trasferisce nei registri HL.
BCALL &DE; BYTE XX:
routine di conversione ASCII-BCD. Il nu-
mero in ASCII è puntato dal registro BC.
quindi il valore convertito in BCD é trasfe-
rito nel buffer matematico. In caso di erro-
re. il program counter trasferirà l'elabora-
zione a PC = PC-(-XX.
BCALL &D9; BYTE XX;
BYTE YY; conversione BCD-ESA. Il ri-
sultalo verrà immesso nel registro DE. Il
byte XX, sevale 0 permette la conversione
di lutti i valori da 0 a FFFF senza generare
errori. Il secondo byte ha lo stesso signifi-
cato di XX per la precedente routine.
BCALL &I9; BYTE XX:
conversione ESA -(BCD o ASCII). Il nu-
mero da convertire deve essere contenuto
in DE. Se XX = &40 la conversione verrà
effettuaiain ASCII ed il risultalo si troverà
nella locazione puntata da BC. Se XX =0
la conversione avverrà in BCD ed il risulta-
lo si troverà nel buffer matematico.
Se durante queste ultime tre routine do-
vesse occorrere un errore, il codice corri-
spondente sarà posto nel registro D e tra-
mite la routine BCALL &EO esso verrà
visualizzato.
Autorepeal: sellando a I il bit numero 6
contenuto in &7B0E si ottiene l’aulorepeal
su tutti i tasti.
Aulo Power Off: si ottiene utilizzando la
routine &E33F.
MICRO-TRON
Il Motolabirinto
di Ernesto De Bernardis - Trappeto (CT)
Si tratta di pilotare due puntini (motoci-
clette per chi ha fantasia ed ha visto il film
Tron) su e giù. a destra e a sinistra nello
spazio del display, lasciando dietro di sé
una scia. L'incauto che per errore o per
calcolala strategia deiravversarìo vada ad
urtare contro le impenetrabili scie, non po-
trà sfuggire ad un disonorevole messaggio
di errore. Il giocatore di sinistra controlla il
suo puntino con i quattro tasti W A S Z ed
il giocatore di destra con O K ( L. Le
direzioni corrispondenti ad ogni tasto le
potrà intuire facilmente chi abbia un tanti-
no di pratica con i computer-game.
Da notare che pilotando il proprio pun-
tino verso il margine destro o sinistro, il
puntino riapparirà, viaggiando nella stessa
direzione, sul margine opposto: tanto per
MCmicrocomputer 25
I0:»OKE t?lF6. 15:
7:PDKE
0:SE£P 1
RETURN
2:S=B;=0B fi»&42D
ero i44eE:
INPUT XiPOKE ft
,X:S=S*X;SE£P
li 6, 20:NExr a;
IF S=S5523B£EP
,':EN0
<|:BEEP 5, 100:
PRINT "SSaGLin
TQ:RlPErER£":
Il programma in linguaggio macchina
non é rilocabile. per cui deve essere inserito
secondo le modalità che verranno spiegate
più avanti. Le seguenti subroutine sono
poste prima del programma vero e pro-
prio:
&42D0-&42FF; funzione POINT in lin-
guaggio macchina- Vi si accede ponendo
nell'accumulatore il numero della colonna
da testare ed eseguendo una CALL
&42DD; fornisce, sempre nell’accumula-
lore il POINT della colonna prescelta.
&4.100-&4362; scansione dell'estremità
sinistra e dell'eslremità destra della parte
alfabetica della tastiera. In pratica è un
INKEYS che accetta la pressione di un
solo gruppo di tasti e consente di giocare in
MKiar,- Sharp PC-nm
0 Spegnere i 2 relè collegati alle uscite RMT
0 e RMT I montale sul pannello destro
della CE- 150. Lo staio dei due relè è con-
trollato dal contenuto del registro accumu-
latore. secondo la seguente tabella:
Accumulatore Relè
S09 RMT 1 ON
SII RMT 1 OFF
S03 RMT 0 ON
S05 RMT 0 OFF
Inoltre Tindirizzo AC di pagina base
punta ad una routineche genera un ritardo
40C5: <5 FB ai 3B I «eOD: CD OC BS BS
40C5: B3 01 50 B7 4BEJ. BE BF 2B 6B
40CD. 00 es 03 Fa ISBES: 00 60 03 CD
«eoi. 03 00 JO BS I «0ES: OC 52 SS 13
«005- 1] BE BF 28 I «BEO: 68 BB 60 33
«B03: 68 BB 60 02 i «BEI: CO OC 5E 30
programmabile in base al contenuto del
registro DE. In particolare il ritardo otte-
nuto sarà dato da 1 5.625 msec moltiplicato
il coefficiente contenuto in DE.
Dopo queste scoperte, la prima applica-
zione pratica cui abbiamo subito pensato,
è stata quella di realizzare una routine che
effettuasse te funzioni di un combinatore
telefonico automatico.
Per utilizzare questa routine c sufficiente
inserire in .serie alla linea telefonica (cioè
fra la presa e l’apparecchio ricevitore), il
relè di RMTl secondo lo schema di figura
6. Il relè può essere applicato direttamente
senza bisogno di interfacce, in quanto la
massima tensione a cui sono sottoposti i
complicare un po' il gioco già di per sè
interessante.
Passiamo ora ad una rapida analisi del
programma. Di Basic, in verità, ce n'è mol-
to poco: solo quattro linee per riniziatizza-
zione e la conclusione del gioco. La linea
IO è piuttosto interessante perché controlla
certe caratteristiche del gioco. La prima
POKE della linea (POKE &71 F6.1 5) con-
trolla la velocità di movimento dei puntini,
quanto più il valore è basso, tanto maggio-
re è la velocità. Il valore presente nel listato
( 1 5) é un ottimo compromesso tra sempli-
cità e divertimento per il principiante: man
mano che aumentano l'abilità strategica e
la prontezza di riflessi, è poi possibile dimi-
nuire questo valore fino al parossismo. La
seconda POKE (POKE &71 FB.8. 67) con-
trolla le coordinate di partenza del gioca-
tore di sinistra: altezza S. colonna 67, Lo
stesso effetto ha la terza POKE per quanto
riguarda il giocatore di destra. La subrou-
tine etichettata "?" chiamata subito dopo,
produce una melodia casuale dal sapore
spaziale, che può essere udita all'inizio ed
al termine del gioco, mentre la CALL
&4.176 chiama il lungo sotloprogramma in
linguaggio macchina che costituisce il cor-
po de! gioco. Le linee rimanenti gestiscono
i messaggi di errore e sono controllale da
un flag corrispondente alla locazione
&71F7.
due lenendo contemporaneamente premu-
ti ciascuno i propri tasti. Questa routine
salva e poi recupera lo stack pointer nelle
locazioni &774E e &774F.
&4363-&437S: è una subrouline che. a
seconda de! tasto premuto, effettua le ope-
razioni matematiche necessarie allo spo-
stamento dei pixel accesi.
&4376-&446E: main program. Chiama
le subrouline assegnando loro di volta in
volta i necessari parametri, aggiorna la si-
tuazione di schermo e pilota i messaggi
d'errore.
È opportuno caricare prima il linguag-
gio macchina tramite la breve routine di
figura 4 la quale effettua anche una sona di
checksum sui codici inseriti, dopodiché si
può cancellare con un NEW ed inserire la
parte in Basic del programma MICRO -
TRON.
COMBINATORE
TELEFONICO
in linguaggio macchina
L'interessante applicazione che stiamo
per presentarvi consegue direttamente dal-
le recenti indagini effettuate sul sistema
operativo del PC-1500. La routine conte-
nuta nella ROM della stampante a partire
dall'indirizzo BF28 permette di accendere
contatti in questa configurazione è dì circa
8.5 V a ricevitore abbassalo.
Dopo aver connesso il PC-1500 alla li-
nea. il numero da chiamare dovrà essere
memorizzato nella variabile AS (o in una
qualunque altra variabile strìnga), quindi
si potrà avviare il combinatore con i'islru-
CALL S40CS, A$
La routine è completamente rilocabile.
per cui gli indirìzjii del listato sono pura-
mente indicativi. Una volta partilo il pro-
gramma. la routine di delay provvederà ad
assetare agli impulsi le durate standard
richieste dalle centrali telefoniche italiane,
mentre il sotloprogramma BF28 farà com-
mutare il relè RMTl tante volle quante
sono specificate dalle cifre del numero.
A questo punto sarà sufficiente correda-
re la routine in linguaggio macchina con
un qualunque data base o agenda telefoni-
ca in Basic per poter telefonare diretta-
mente dopo la richiesta delFutenle deside-
rato. MC
MCmicrocomputer 25
un piccolo computer... per grandi programmi
Non sono passati molti anni; il grande com-
puter che occupava grandi spazi, bisognoso
di molte cure e che poteva essere usato solo
da tecnici specializzati, è diventato im piccolo
sistema che trova posto comodamente su
qualsiasi scrivania; il Personal Computer B3 è
il frutto di questa evoluzione.
Economico, un design semplice e grade-
vole, tecnologi-
camente evoluto
ricco di un corre-
do di programmi
Sede Legale e Direzione Generale
Roma - P.le V. Bottega, 51 - tei. (06) 5758343
Milano - Foro Buonaparte. 53 - tei. (02) 870578-874325
Firenze - Via della Cemaia. 100 - tei. (055) 470436
Napoli - V.Ie Kennedy, 395 - tei. (081) 7602585
facili da usare adatti alle varie gestioni eizien-
dali e nati da una lunga esperienza: questo è
U Personal Computer B3.
Personal Computer non vuol dire solo mac-
china ma anche e soprattutto "software".
Segreterìa, ufficio contabilità e personale,
fatturazione, organizzcizione, magazzino, pro-
duzione: per la soluzione di questi problemi è
nato il nostro software.
Questo è il nostro
impegno e resperienza
a cura di Fabio Marzocco
Piibblulùamo questo mese, ii grande ri-
chiesta dei lettori, una rubrica di software
dedicalo alle portatili Casio, in particolare
alle calcolatrici programmabili FX-702P e
PB-IOI). Abbiamo scelto, per rompere il
ghiaccio, due programmi di giochi che se da
una parte non mettono in risalto le presta-
zioni scientipche delle due macchine, dall'al-
tra ne evidenziano comunque la versatilità e
la praticità d'impiego.
Invitiamo quindi i lettori che posseggono
queste due portatiti ad inviarci i loro pro-
grommi corredali, come al .solito, da note di
commento, disegni e listali leggibili.
PILOT per FX-702P
di Paolo Proni - Rimini
Questo gioco consiste nel pilotare un
aereo durante una crociera, decollo e atter-
raggio compresi, agendo solo su sposta-
menti di quota. Piloi é diviso in 3 fasi se-
gnalate dui display: fuse di decollo (FD) in
cui evidentemente lo scopo è sollevarsi da
terra, fase dì crociera (FC) in cui il pilota
deve cercare dì non entrare in collisione
con le montagne evitando, comunque, di
raggiungere quote troppo elevate che com-
prometterebbero la successiva fase di at-
terraggio (FA).
Una volta lancialo il programma, appa-
rirà rinteslazionc. dopodiché verrà annun-
ciala la prima fase (Fase Decollo); da que-
sto momento è possibile agire sui seguenti
2 — salila media
= salila leggera
0 = discesa leggera
! = discesa media
4 = discesa brusca
Non premendo alcun tasto la quota re-
sta costante.
Può accadere, comunque, che pur man-
tenendo la quota costante, l'aliezza visua-
lizzata dal display tenda a diminuire; ciò
sta ad indicare che si sta sorvolando una
montagna. Dal disegno di figura I possia-
mo notare che l'altezza indicata quando
l'aereo è nel punto A sarà superiore a quel-
la indicata nel punto B. pur essendo l'aereo
ad una quota relativa minore.
Dopo l'annuncio della Fase decollo, sul
USI 19
5 WIT 28:m "
PHOT”
10 VflC :«=l:fi=70
20
fi=fl+50
30 PRT CSR 0i”
40 P5T -C.
FO"!
59 FOR L=0 70 5!fiS
B leSBiflEXT L
60 X-0
70 PRT CSR 0i"
FRSE CROCIERA
?8 PRT "C, H=
FC”!
90 FOR Z-1 TO K
100 Y=IKT
SMHI <Rptrt»(Y-
M)
110 FOR B=X TOVST
EP S:IF S=0!S=S
SU (Y-X)!1F S*0
TNEW 110
120 IF S=0 THEN 140
130 SS8 1000:HEXT B
140 X=YtKEXT Z
150 PRT CSR UfRP"
160 kh! URBNI»-X
)/2)!lF 3=0!S*-
1
170 FOR B=Y TO 0 5T
EP SìSSB iSBBiH
EXT BiB=B
180 PRT CSR 0!" Ffl
SE flTTERRfiBSiO
190 PRT ”C. H=
Ffl"!
200 FOR L=0 TO 5+ltl
T (Rflhl«38):SSB
210 !F 0*0 THEh 230
215 IF CJ»”0” THEH
230
220 PRT CSR 0!" fl
rraìRflSSlO OK
”!P=Ptl!60T0 20
230 HEXT L
240 PRT CSR 01'
FINE PISTA
":lt=IHì (ll/2>
250 »}T0 60
1000 C$=KEY
1018 IF CJ="B"!fl=0-l
iV^V-^iSOTO 108
0
1020 IF
!V=V-6!60T0 189
e
1030 IF CF='’r!Q=l}-3
:Y*¥'!:60T0 108
0
1949 IF CJ=”2’’ie=843
:V=y-15i5BT0 10
1059 !F CI=Ti9=0-6
:S0TD 1088
1060 If «=’5"!8=0+6
:V=V-40:6O7O 10
1870 V=Y-5
1080 IF V70 THEN 116
8
1090 PRT CSR 0!”CflRB
USflNTE ESAURITO
”.”C. 0000
CE":
1180 FOR L-8-6 TO 8
STEP -6
1110 FOR F=l TO 25!N
EXT F
1120 PRT CSR 11!"
”!CSR 10!L!!NE
XT L
1130 PRT CSR 0!’..-
==<(800!t))==~.
.”,P!" fiìTERRflO
61”!
1140 IF PM5PRT ”8”
USB END
1169 IF Q<0 THEN 113
0
1170 IF 0*0 THEN 120
0
1180 H^lòBIF U67 TH
EK 1280
1190 PRT CSR 0!" RT
T.BI FORTUNA OK
”!P=P*liV=V*lNT
(RRN0*59I)
1195 H=0:EOTO 30
1200 PRT CSR 3!"
"ìCSR RiVlCSR 1
1!" "iCSR 18
iO-B:
1210 IF Q*B!N°0
1220 RET
m, PtLOT per Cusiu r.X-702P.
as
display apparirà la seguente configurazio-
C.995 H = 9 FD
dove il numero che segue C é il carburante
residuo, mentre H indica l'altezza dal ler-
Terminata questa fase sarà annunciala
la crociera e quindi i pericoli delle monta-
gne. Verso la fine della crociera il display
indicherà a destra, con i caratteri AP, l'av-
vistamento pista d'atterraggio, con la con-
seguente entrala nell'ultima fase. Se l'at-
terraggio viene effettuato correttamente ne
viene data conferma, vengono assegnate
1000 unità di carburante, oltre a quelle
residue, ed inizia un nuovo giro con una
crociera più lunga ed un percorso più im-
Nel programma é prevista la possibilità
di un attcrraggio dì fortuna casuale, in tal
caso vengono assegnale solo 500 unità dì
carburante. Per effettuare tale manovra bi-
sognerà cercare di portare l'aereo a quota
0 sulle montagne e mantenerlo per un cer-
to tempo.
dac ploobi la ool ti
Flow-chari PHOT suhraulme SVB.
MCmicrocomputer 25
Flow-chari PII.OT mmn program
Vediamo dalla tabella che segue. relTel-
to della pressione dei tasti:
Tis(o EfTetli) V'BrÌB7Ìont Comumo
Come si può constatare, una salita bru-
sca comporta un consumo di carburante
quasi triplo della media: in pratica è più
conveniente usare due volte la salita legge-
ra, che una volta quella brusca, riservando
quest'ultima solo a casi di estrema necessi-
Osservando il flow-chart. le principali
funzioni di controllo nel programma ven-
gono svolte dalla subroutine “sub” che nel
listato è situata dalla linea 1000 alla 1220.
Qui viene rilevalo e messo in memoria il
tasto premuto ( 1000): il tasto viene identi-
ficato e vengono cambiati in relazione al
comando i valori di quota e carburante
( lOlO-i- 1070): di quest'ultimo si controlla
la riserva (1080) ed in caso negativo si in-
viano i messaggi di sorta (1090-?- 1 150).
altrimenti si verifica se c'è stata una colli-
sione ( 1 1 60). nel qual caso si torna indietro
e si va ad "esplodere" alla linea 1 130. altri-
menti si controlla se è il caso di pensare ad
un atterraggio di fortuna(l 170-?- 1 195); al-
la linea 1200 vengono visualizzati i nuovi
valori di altezza e carburante residuo e
prima di ritornare, si controlla seé necessa-
rio resettare il contatore delle volte conse-
cutive in cui si riesce a mantenere quota Q.
Le montagne vengono generate per pic-
chi. si generano, cioè, due punti che indica-
no il dislivello da percorrere ed un passo
che ci dice la ripidità. cioè le volte in cui
questo dislivello viene coperto.
Il compito principale del main program
(5-250) è quello di calcolare volta per volta
l'altezza delle montagne, infatti notiamo
che alla linea 50 (responsabile del decollo)
non vengono eseguiti i calcoli che invece
sono svolti per la fase crociera (90^ 170).
Nella fase atterraggio, (180-1-230) viene
verificato che la quota sia 0 e la discesa sia
lieve (210 e 2 1 5); questa fase è limitata, e se
non si atterra prima (220). aU'usdta del
ciclo si incappa in un “fine pista", si dimez-
za la crociera e si ritorna alla linea 60.
Se l'atterraggio viene effettuato corret-
tamente (220) si torna alla linea 20 dove
vengono assegnate nuove unità di carbu-
rante. viene allungala la pista e si aumenta
il livello massimo delle montagne.
ALLUNAGGIO per PB-100
(li iiiuliuno Calti - Novara
Questo programma non occupa un'ec-
cessiva zona di memoria per cui può essere
La terza cifra, invece, è il tempo consen-
tito per l'atterraggio, calcolato nelle linee
di programma 70 e 80.
Queste le assegnazioni dei tasti per i co-
mandi:
tasto effetto
l'astronave si abbassa a sinistra
6 l'astronave si alza a sinistra
* l'astronave si abbassa a destra
9 l'astronave si alza a destra
l'astronave non si muove
Nel caso in cui non venga premuto nes-
sun tasto, l'astronave scenderà nelle condi-
zioni iniziali. Particolarmente importante
è il tasto "/■'. poiché una volta portata
l'astronave in posizione verticale e fatta
scendere, bisogna bloccarla sullo 9 aspet-
tando che il tempo trascorra.
Il carburante a disposizione viene visua-
lizzato alla line di ogni schermo con la sigla
FUEL. seguita dal valore della variabile
G: alle linee 50 e 60 è previsto un bonus
qualora si raggiunga il decimo o si superi il
ventesimo schermo.
Nel programma esistono alcuni messag-
LIST 10
110 PRINT
190 IF Nèl THEN 168
Ì8 VfiC
liPRIHT
200 IF fl=0;lF B=0;P
20 PRINT
120 IF REY=””!fl=fi-l
RIKT ”R£RDY”:T=
IO'’!N=3:6-80
I+liBOTO 236
30 PRINT »!”CHRMCE
130 IF KEY=’’-”!fi=fi-
210 PRINT "BESTRUCT
S
1
I0N”iH=H-l
40 RMNT (RfiNI*100
140 IF KEY=”6”lfl=ft+
)!B=INT tRf)N»*l
i
1HE>SCHERNI:”!T
00)
150 IF KEf=”*’’!B=6-
:60T0 10
50 IF T=i0;6-St80
1
230 PRINT ”FUEL!"!8
60 IF Ti20;8=S+4
160 IF KEY='9”;B=B+
240 IF 6£0 THEN 228
70 IF
1
250 IF fi=8;IF 6=8 T
80 IF
178 IF KEY=”/”!B*8:
98 PRINT Tl”. SIRO
fì=fi 16 = 6-1
268 GOTO 30
180 PRINT
168 H=H-1
SPRINT
Usraln del programma ALLUNAGGIO per Casto PB-IDII.
caricato senza difficoltà anche sulla PB-
100 sprovvista di espansione RAM. Lo
scopo del gioco è quello di far atterrare
un'astronave, inizialmente posta in posi-
zione obliqua, in un tempo consentito e
consumando meno carburante possibile.
Si hanno a disposizione tre astronavi, e
quindi la possibilità di effettuare due erro-
ri. dopodiché il programma si conclude
mostrando il risultato e tornando alla linea
di partenza.
Per rendere il gioco più realistico sono
state effettuale delle assegnazioni su alcuni
caratteri della tastiera, utilizzando la fun-
zione KEY. Durante l'esecuzione del pro-
gramma sarà sufficiente premere uno di
questi tasti per svolgere il comando deside-
Una volta caricato il programma, dopo
la comparsa sul display del numero di ten-
tativi e del numero di giri, appariranno tre
numeri che inizieranno a decrescere. Le
prime due cifre partendo da sinistra sono
ì'altezjta a cui si trova l'astronave, massima
e minima, e quindi il grado di inclinazione.
gi che vengono visualizzali bloccando l’e-
secuzione del programma, il quale dovrà
essere fatto ripartire con il tasto EXE. Per
chi volesse rendere tutto ciò più automati-
co ed evitare la fatica di premere un tasto,
possono essere elTetiuaie le seguenti modi-
fiche;
30 PRINT W; "Chances";: GOSUB *2
90 PRINT T: ".giro";: GOSUB S2
200 IF A = 0; IF B = 0; PRINT “Ready";; GO-
SUB S2: T = T+ 1: GOTO 230
210 PRINT "Deslruction' :: GOSUB *2: W = W-l
230 PRINT “FUEL":: GOSUB S2
A tutto questo bisogna aggiungere un sot-
toprogramma in arca P2:
tO FOH 1 = 1 TO 100; NEXT I
20 PRINT
30 RETURN
Contenuto delle variabili:
W; astronavi disponibili
G: carburante
A: altezza a sinistra
B: altezza a destra
T: schermi
N: tempo consentilo MC
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IMPARIAMO A PROGRAMMARE IN
assemblei^
di Valter Di Dio
In questa puntata ci occuperemo dello
spostamento di grosse quaiililà di dati da
una parte all'altra della memoria. È questo
uno dei problemi che più comunemente si
presenta ai programmatori, infatti spostare
anche un solo Kappa di memoria dal basic
impegna la macchina per un tempo a volte
notevole, Sull'Apple occorrono circa 9 se-
condi. sul VÌC o sul 64 pochi di più; ma se
dobbiamo ricopiare una intera pagina grafi-
ca (8k) non possiamo arrestare il lavoro per
oltre un minuta ll'e 12" .sull'Apple)!
Il linguaggio macchina in questo caso di-
venta indispensabile; bastano infatti 40 cen-
te.simi di secondo per copiare HI92 locazioni
di memoria senza l'uso di tecniche particola-
ri. Programmi specializzati impiegherebbe-
ro infatti meno dì un decimo di secondo,
molto meno di quanto .serva al Basic per
riconoscere ed e.seguire la CALL.
Spostamento di dati
Una delle cose che i computer fanno più
spesso è quella di muovere dei dati, singoli
o a blocchi, da una parte all'altra della
memoria- Proprio per questo motivo i pro-
gettisti tendono a realizzare macchine in
cui la possibilità di trasferimento dei dati
sia la più comoda e la più veloce possibile.
Nel 6502 esistono due possibilità, dicia-
mo base, di trasferimento a seconda che il
blocco dei dati superi o meno i fatidici 256
byte. Al disotto di tale valore è infatti pos-
sibile utilizzare l'indirizzamento indicizza-
to dai registri X o Y che consente una
gestione del trasferimento molto veloce ed
emcienle in termini di spazio e impegno
"fisico" del programmatore. Una semplice
routine per trasferire un numero N di dati
dalla locazione START alla DEST potreb-
be essere il seguente;
LDX # N
loop LDA START. X
STA DEST. X
DEX
BNE loop
RTS
Nel caso invece di blocchi dati grandi
quanto si voglia, si sente la mancanza di un
registro a sedici bit che ci permetterebbe di
utilizzare la stessa routine di prima. Resta
comunque vero che molto raramente si de-
vono trasferire grosse parli di memoria per
cui l'incremento medio del tempo di esecu-
zione non risente molto di questa mancan-
za.
Una routine di MOVE, cosi si chiama in
genere su tutte le macchine, che permette
qualsiasi tipo di spostamento, è quella ri-
portata nella figura a pié di pagina.
La routine è scritta con l’assembter LI-
SA per Apple li; vediamola in particolare
commentando anche le istruzioni del LISA
(Lap 83 Interactive Symbolic Assembler).
La prima colonna di numeri a sinistra
corrisponde alle locazioni di memoria del
programma in linguaggio macchina defini-
tivo, l'inizio viene comunicato al compila-
tore col comando OBJ $300; la seconda
colonna comincia solo più in basso e con-
tiene i codici esadecimali prodotti dal com-
pilatore e insieme alla prima colonna for-
mano il programma in linguaggio macchi-
na vero e proprio. Purtroppo il LISA, a
difTerenza di altri assembler, nella stampa
non separa tra loro i codici oggetto, con un
risultato estetico piuttosto penoso.
La terza colonna, quella che inizia per
uno e prosegue in ordine crescente di uno.
contiene il numero di riga delle istruzioni
perii LISA (ricordo ancora che gli Assem-
blatori sono dei compilatori, usano quindi
dei comandi in input che analizzano per
generare il corrispondente modulo ogget-
to il programma in linguaggio macchina).
Tutte le righe che iniziano per ; sono dei
commenti (REM), altri commenti si posso-
no mettere in fondo ad una riga valida
separandoli sempre con il punto c virgola.
Dalla riga 15 alla 20 troviamo una serie
di cose strane. Sono le istruzioni di asse-
gnazione. Servono al compilatore per sa-
pere cosa mettere al posto dei nomi che noi
diamo alle locazioni. Le assegnazioni più
0300
1
ORG *300
030A
27
; incrementa start
030(3
2
OBJ *300
0306
28
;
0300
3
0306
E606
29
INC
STARTL
0300
4
; ********<n^***'t-*********
r:>30B
D002
30
BNE
NEXTD
s
030A
Eo07
31
INC
STARTH
0300
h
; ROUTINE DI MOVE
0300
32
.ì3i'lA
7
030C
33
; incrementa destinazione
0300
a
t Copi
a da destinazione
030C
34
;
0300
9
; in p
oi tutto quella
030C
E6Ù8
35
NEXTD INC
DESTL
0300
10
! che
SI trova tra start
030E
D002
36
BNE
ANCORA
0300
1 1
; ed
end .
0310
E609
37
INC
DESTH
0300
12
0312
38
;
0300
13
; *****
*♦**♦»-•-**•*■♦#•*■**»**-
0312
39
i Ancora ?
0300
14
0312
40
03C»Ù
15
STARTL
EPZ *ù
0312
ASU6
41
ANCORA LDA
STARTL
0300
16
STARTI-
EPZ *7
0314
0519
42
CMP
ENDL
0300
17
DE3TL
EPZ *a
0316
A507
43
LDA
STARTH
0300
18
DES7H
EPZ *9
0318
E51A
44
SBC
ENDH
0300
19
ENDL
EPZ *19
031A
90E6
45
eoe
LOOP
0300
20
ENDH
EPZ SIA
0310
46
0300
21
031C
47
; NO!
0300
22
;
0310
48
030o
AOoO
23
MOVE
LDY #0
0310
ÓO
49
RTS
0302
ei06
24
LOOP
LDA <STARTL),Y
50
END
0304
9108
25
STA (DESTD.Y
030ó
26
***** END
ÙF
A3SEMBLY
MCmicrocomputer 25
91
Risultato del 1 operas i one Confronto
Operandi
N
z
c
A, X, Y < M
1 '
0
0
A, X, Y = M
0
1
1
A, X, Y < M
0'
0
1
Figura 1 - il (lag di segno è posto In accordo con I numeri con segno, gli altri valgono
per i numeri senza segno (0 - 2SS).
comuni sono la EQUche assegna una loca-
zione qualsiasi al nome che si trova alla sua
sinistra e la EPZ che è identica salvo che la
locazione é in pagina zero (un solo byte
quindi).
Alla riga 23 inizia il vero programma, la
label MOVE non é citata nel resto del pro-
gramma ma potrebbe esistere altrove se.
ad esempio, il programma facesse parte di
un sistema operativo (cosa del resto vera in
quanto è stata estratta pari pari dal Moni-
tor dell'Apple).
Il programma inizia con l'azzeramento
del registro Y e questo dovrebbe già far
presagire l'uso dell'indirizzamcnto diretto
indicizzato, come sappiamo è infatti l'uni-
co modo di scorrazzare liberamente per
tutta la memoria. Alla riga 24 eccolo subito
li: carica nell'accumulatore il contenuto
della locazione il cui indirizzo si trova in
STARTL e STARTH (S6 e S7 come da
EPZ). In queste due locazioni dovremo
quindi scrivere l'indirizzo iniziale del bloc-
co dati che vogliamo trasferire, prima di
chiamare la MOVE.
Subito dopo, con lo stesso metodo, sca-
richiamo il contenuto dell'accumulatore
nella locazione di destinazione, il cui indi-
rizzo dovremo sempre aver scritto, prima,
nelle locazioni SS e 59.
Righe 29. 30 e 3 1 si incrementa di uno il
puntatore START; 35, 36. 37 lo stesso per
DEST,
Occorre ora controllare se si è raggiunto
l'ultimo dato da copiare: dal momento che
la routine deve poter muovere qualsiasi
tipo di dato non si può usare un "tappo"
cioè un valore speciale che non compare
tra i dati, si controlla allora l'indirizzo del-
l'ultimo trasferimento effettuato con quel-
lo depositato in precedenza nelle locazioni
$19 e SIA chiamale ENDL e ENDH.
Se guardale attentamente le righe da 4 1
a 45 noterete che il metodo usalo per que-
sto controllo è alquanto strano. Non pre-
occupatevi. non siete rincretiniti tutto d'un
tratto, quello che state osservando è un
tipico esempio di come strizzando a dovere
il cervello si possa risparmiare memoria e
tempo di esecuzione in un programma de-
stinato ad un uso "pesame".
Vediamo prima la versione "normale"
di questo pezzetto poi analizzeremo in det-
taglio. e con l'uso di una tabella, il funzio-
namento di quella di Sleve Wozniak papà
dell'Apple-
ancora LDA STARTL
CMP ENDL
BNE loop
LDA STARTH
CMP ENDH
BNE loop
RTS
Questo é semplice! Confronta la parte
bassa di START con la pane bassa di
END se non sono uguali salta a loop per
continuare, se sono uguali controlla anche
la pane alta se é uguale anche quella allora
abbiamo finito altrimenti si continua. La
lunghezza di questo programma è di dodici
byte (RTS escluso).
Vediamo ora come funziona la routine
di Wozniak.
Dopo aver caricato la parte bassa esegue
lo stesso il confronto ma. invece di cffel-
luare subito il salto prosegue nei confronti.
E il risultalo precedente? Semplice, l'istru-
zione Compare effettua una sottrazione
tra l'Accumulatore e la Memoria; se il ri-
sultalo è zero viene settato il flag Z. ma se
l'Accumulatore è minore della Memoria
preleva dal Carry il prestito necessario alla
sottrazione per cui le possibilità dopo un
CMP sono quelle di figura 1,
Se allora STA RTLe quindi Acc. è mino-
re di ENDL il Carry è pulito perché è stato
usato, se invece STARTL è > o = ad
ENDL il Carry resta ad I.
Veniamo ora alla seconda fase: questa
volta invece di usare la CMP che modifi-
cherebbe nuovamente il Curry, si usa diret-
tamente la SBC = Sottrai la Memoria dal-
l'Accumulatore con Carry! I casi sono due.
o ifCarry ègià vuoto, perché STARTL era
minore dì ENDL e allora in ogni caso resta
vuoto anche in presenza di una eventuale
richiesta di prestito da parte della sottra-
zione, oppure il Carry era settato perché
STARTL era strettamente maggiore di
ENDL e allora dobbiamo controllare se
anche STARTH sia maggiore di ENDH.
Ancora una volta ce lo dice il Carry; se
infatti STARTH é minore di ENDH la
sottrazione avrà utilizzato il Curry restato
in precedenza, se invece STARTH è mag-
giore o uguale a ENDH (condizione di
arresto) il Carry non viene usato e resta
Il salto viene perciò eseguilo solo in caso
di Carry vuoto (BCC. Branch on Carry
Clear) altrimenti ci si arresta (RTS).
Questo programma è più corto di due
byte ed effettua un test con diramazione
(da 5 a 6 pS) in meno del precedente. C'é
comunque da direche il programma prece-
dente cITctCuava tulli e due i controlli solo
una volta su 256 mentre questo deve ese-
guire tulle e due le CMP (anche se una
travestita da SBC) ad ogni passaggio. Se
qualcuno pensa che un risparmio di due
byte sia poca cosa, cerchi di far entrare un
programma per la gestione di una interfac-
cia RS-232 in soli 256 byte e in modo che
possa lavorare in qualsiasi zona della me-
moria, naturalmente .su ROM. MC
*-300L
0300-
AO
00
LDY
#*00
030.2-
B1
Od
LDA
t*06> , Y
0304-
91
08
STA
t *08 ) . Y
0306-
E6
06
INC
*0t>
0308-
Do
02
BNE
*030C
03oA-
Eò
07
INC
*07
030C-
E6
08
INC
*08
O30E-
DO
02
BNE
*0312
0310-
E6
09
INC
*09
03 1 2-
A5
06
LDA
*06
0314-
C5
19
LI-IP
*19
nisusiernhlaiu Apple
0316-
A5
07
LDA
*07
irasleil'e un W<«
0318-
E5
lA
SBC
*1 A
031 A-
90
E6
BCC
*0302
panenzu vo rn
03 IC-
60
RTS
SU. 59
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cura di Vaher Di Dio
Scrollìng per tutti i gusti
di Dario Ros.ii - Monza f MIJ
La possibiliiàdierfeuuareioscroliingin
tulle e quattro le direzioni é spesso utile sia
in programmi seri, tipo Word Process. sia
perché consente di realizzare semplici gio-
chi in bassa risoluzione con poche righe in
Basic pur mantenendo un'alta velocità di
esecuzione.
Un esempio é il programma DUNE
8UGGIE che utilizza appunto la routine
di scrollìng verso il basso per far scorrere il
fondale.
Descrizione del programma
Il programma si compone dì due parti:
la prima serve solo per l'inizializzazione
del salto relativo alla &, perciò si è deciso di
caricarla dalla locazione S2F0 alla S300;
questa parte dì memoria corrisponde agli
ultimi 16 caratteri del buffer di riga per cui
scrivendo una riga con più di 240 caratteri
la routine viene cancellata ma, dato che
lavora solo al momento del BRUN, questo
non ha più alcuna importanza. La routine
è subito seguita da un programmino che si
occupa di scandire la riga in INPUT e di
richiamare la routine dì scrollìng per cia-
scun carattere incontrato.
La seconda parte decide quale tipo di
scrollìng elTettuare a seconda del carattere
contenuto nell'Accumulatore, le possibili-
tà sono: U = su (Up), D ® giù (Down). L
= sinistra (Left) ed R = destra (Right).
Per gli utenti meno esterofili è possibile
cambiare questi caratteri con altri qualsia-
si intervenendo sui CPXS (compare X im-
mediata) che sì trovano tra la locazione
02FO- A9 4C fi2
02F8- 03 BE F6
0300- FO FD 20
030B- 03 68 4C
0310- flS 20 65
0338- Cfl 36 07
0320- 03 4C 70
0323- EO 4C FO
0330- 60 A6 23
0338- A5 28 85
0340- CA BA 20
034B- E4 22 DO
OSSO- A4 20 B1
0358- 06 DO F7
0360- 91 28 C8
0368- A6 23 CA
0370- 78 03 CA
0378- A4 20 C8
0380- C8 C8 C4
0388- AO 91 20
0390- 20 CI FB
0398- 07 DO F4
03A0- B1 28 C8
03A8- DO F5 A9
00 Aù 03 8D F5
03 aC F7 03 60
81 00 48 20 OD
00 03 85 08 18
21 BS 06 A6 22
A6 08 £0 55 DO
FC EO 44 FO 09
3C EO 52 FO 5C
CA SA 20 CI FB
2A A5 29 85 2B
CI FS 20 50 03
E8 20 se 03 60
28 91 2A CS C4
60 A9 AO A4 20
C4 06 DO F9 60
BA 20 CI FS 20
E4 07 DO F4 60
81 28 88 91 28
06 DO FS 88 A9
60 A6 23 CA 8A
20 9C 03 CA E4
60 A4 06 88 88
91 28 88 C4 20
AO 91 28 60
$3ICe S32C sostituendo i valori $55. $44.
$4C e $52 con i codici ASCII desiderati
(vedi listato LISA).
La routine di scrollìng verso l'alto è na-
turalmente quella già usata dal MONI-
TOR e che risiede in SFC70; per gli altri tre
tipi si sono dovute scrivere le routine speci-
fiche. Dal momento che il video dell'Apple
é Memory Mapped. cioè ad ogni carattere
de! video corrisponde un byte in memoria,
non è stato difficile realizzare le routine dì
scrollìng. Purtroppo però le righe di scher-
mo e ì byte della memoria non sono dispo-
sti nello stesso ordine, si é perciò fatto
ricorso ad una routine del MONITOR per
calcolare l'indirizzo Base di ciascuna riga.
La routine si chiama BASCALC e risiede
in SFBCl.
Per il resto il listato LISA è abbastanza
comprensìbile dato anche che si é provve-
duto a separare tra loro le varie routine e
subroutine del programma.
MCmicrocomputer 25
Figura 2 - Dune Buggte Esempio di uiili::o della rouime
di ScroHing.
Come si usa
Se si dispone di un Assemblatore si può
copiare pari pari il listato LISA altrimenti
battete CALL-151 per passare al MONI-
TOR e inserite a partire dalla locazione
2F0 il Dump della figura I di pag- 95.
Attenzione a non fare le righe troppo lun-
ghe altrimenti cancellale la prima parte del
programma!!
Una volta terminato rinserimento di-
siissemblatelo per controllare la presenza
della prima parte e l’assenza dì preoccu-
panti 7Ì7, poi battete BSAVE SCROL-
L.OBJ.AS 2F0L$BF
D’ora in poi ogni volta che occorrerà
uno scrolling fuori dal comune battete
BRUN SCROLL.OBJ per caricare il pro-
gramma e poi sia in modo immediato che
differito (da Basic) scrivete per esempio:
& '’L” per uno scrolling a sinistra.
&"LLU" per due a sinistra e poi uno in
alto o & ’RRRUUUULLLDDDD" per
far fare un giretto e tornare al punto di
prima.
Qualsiasi comando diverso dai quattro
leciti viene semplicemente ignorato.
Il programma di prova
Il programma in Basic di figura 2 mostra
un esempio di come si possa fare un sempli-
ce gioco con il solo scrolling verso il basso.
Il gioco consiste nel guidare una Dune
Buggie. rappresentata da un quadretto
bianco, su un tratto di strada che scorre
dall'alto del vìdeo verso il basso. La veloci-
tà si regola con la paddle I. la direzione
(tipo sterzo) con la paddle 0. Più si corre
più punti si fanno, se però si esce di strada i
Click per Apple Writer
Su molti Word Processor esiste la possi-
bilità di ottenere un click ad ogni pressione
dì un tasto; al di là del semplice gadget il
suono è molto utile per sapere se un tasto è
stalo realmente accettato dalla macchina o
se lo abbiamo solo sfiorato: si è infatti
notala una forte riduzione degli errori dì
battuta, soprattutto il salto di alcuni carat-
teri specialmente nelle doppie, ed un più
veloce uso della tastiera.
Per aggiungere il click occorre modifica-
re il programma di Editor e fare in modo
che alla routine di lettura di un tasto sia
agganciata una routine di suono.
Procedura di modifica:
1 ) caricare in memoria il programma
BLOAD TEDITOR
2) cambiare nome al vecchio Editor:
RENAME TEDITOR.OLDTED
3) passare al Monitor con CALL-151 c
disassemblare l'inizio del programma:
S803L
4) prendere nota del JSR alla riga 080B
che, se avete già fatto la modifica per
le minuscole (vedi MCn. 3), deve esse-
re JSR 1820
5) cambiare il JSR 1820 con un JSR
18B2 scrivendo:
80B: 20 B2 18
6) caricare dalla locazione 18B2 il pro-
gramma di figura 3:
SotlKare Apple
punti diventano negativi quindi più sì cor-
re fuori strada più punti si perdono. Il
gioco è a tempo e termina quando la mac-
china raggiunge la parte alta dello scher-
mo.
Per far si che lo scrolling interessasse
solo il campo di gioco e non le scritte sì è
definita alla riga 2050 una finestra corri-
spondente al solo campo e le scritte sono
tutte realizzate con la VTABel’HTABche
permettono la scrittura fuori dalle finestre.
Alla riga 810 trovate una CALL SOUND!
La relativa routine non esiste ma potete
usare qualunque programmino che suoni
un motivetto allegro o che faccia qualun-
que altra cosa per indicare un punteggio
fuori del comune.
I8B2;48 A2 OA AO 9A ecc.
disassemblarlo con 1 8B2L e controllar-
lo attentamente.
7) attenzione: il JMP alla riga 18C5deve
puntare alla stessa locazione cui pun-
tava il JSR della 80B (nel listato è 1820
perché esiste la modifica minuscole)
se c diverso correggerlo battendo
18C5:4C seguito dai valori corretti.
8) salvare il nuovo Editor:
BSAVE TEDITOR.A$803.L$10FA
Se non avete commesso errori battete
803G e dovrebbe girare tutto come si deve.
Provate ora a scrivere qualcosa e dovre-
ste sentire un suono grave alla pressione dì
ogni tasto. Se non vi piace il suono lo pote-
te modificare battendo CTRL L seguito da
un tasto qualsiasi (lo potete fare anche se
state scrivendo qualcosa in quanto il
CTRL L c il successivo tasto non influen-
zano il testo in alcun modo). Il codice
ASCII relativo al tasto premuto dopo il
CTRL L (loudness?) viene assegnato al
registro de) tono; la frequenza più alta sì
ottiene con CTRL L + CTRL SHIFT P
(ASCII 80) la più grave con CTRL L -i-
SHIFT N (ASCII 222).
V.D.D.
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Continua la nostra passeggiata dentro il VIC:
questa volta posiamo lo sguardo sulla gestione degli ingressi
e delle uscite.
Input-Output
Comindumo oggi ad esaminare come,
adoperando un computer basato sul 6S02.
si possa trasferire un'informazione da un
registro della sezione PIO del relativo 6522
verso l'uscita. Come detto in precedenza,
faremo riferimento al VIC 20 e per uscita
intenderemo le otto linee della sua Porla
Utente (User Port). Riportiamo in figura I
lo schema di collegamento di tale Porta e la
relativa descrizione.
La parte che ci interessa direttamente è
quella che va dalla lettera C alla lettera L
poiché racchiude le otto linee di uscita del
PIO che noi utilizzeremo: l'informazione
ABCOEfGHl LMN
Figura 1
contenuta nel registro lOR verrà trasferita
proprio su tali linee sotto forma di parola
binaria. Vediamo in che modo si procede.
Intanto si presti attenzione alle due sezioni
del 6522 indicale in figura 2 ed i relativi
indirizzi nella mappa di memoria del VIC
20.
Come abbiamo detto la volta preceden-
te. le linee di uscita di un PIO sono bidire-
zionali, quindi se si vogliono trasmettere
dei dati bisogna avvisare il sistema sulla
configurazione da dare a ciascuna linea
collegata al registro di ingresso - uscita
(lOR) cioè se essa debba ricevere o tra-
smettere. Questo si fa ponendo in condi-
zione logica I o il bit che controlla la
direzione della specifica linea il quale ècon-
tenuto nel Registro Direzione /?a/t(DDR):
ad I corrisponde un'uscita ed a 9 un in-
gresso.
In altre parole, ogni linea di uscita colle-
gala al registro lOR, può essere assimilata
ad una pompa che può pompare acqua
dall'esterno verso una cisterna o dalla ci-
sterna verso feslemo. Per stabilire la dire-
zione del flusso sia presente un interrutto-
re: quando l'interruttore è posto a zero,
l'acqua entra: quando è posto a uno. esce.
Ciò significa che DDR e lOR non sono
indipendenti ma agiscono in concomitan-
za, Spieghiamo meglio questi concetti.
Osserviamo la figura 3: rappresenta la
configurazione dei registri in oggetto al
momento dell'accensione della macchina.
Nel DDR tutti i bit sono 9 quindi, da
quanto detto, le lineesaranno tutte ingressi
a»rPcr,
7 6 S 4 3 2 1 0
1 1 1 II 1 1 1
sano
lOR B
37136
$9112
DDR B
37138
Figura 2
PIO
ed il sistema sarà pronto a riceverequalun-
que/mr.f(7imi(paroladi 8bil| posta sul PB
ed a trasferirla in lOR dove modificherà
ciascun bit.
Infatti se in tale situazione colleghiamo
la porta parallela ad un dispositivo che
presenti in uscita un'informazione così co-
dificata: 001 1001 1. iirepstro lOR assume-
rà la stessa configurazione (fig. 4).
Proviamo ora a porre tutte le linee come
uscite. Per far ciò bisogna accendere (porre
del Vie, cioè registrare in esso il codice
binario 1 1 1 1 1 1 1 1: fatto questo, qualunque
valore voi andrete a mettere in lOR. cioè in
locazione 37 1 36, sarà trasferito sulla porla
d'uscita parallela. Apriamo una breve pa-
rentesi sul modo di scrivere o leggere in un
determinato registro RAM per poter bene
capire il funzionamento dei comandi PO-
KE e PEEK che utilizzeremo inseguito per
compiere tali operazioni sulla memorii) del
computer.
La R.AM è una memoria ad accesso ca-
suale (nel senso di; tempo necessario a rag-
giungere una locazione è lo stesso per tutte
le locazioni) ed in essa si possono sia depo-
sitare che prelevare delle informazioni.
Questo tipo di memoria trattiene il dato
finché è connessa all'alimentazione, a dif-
ferenza delle PROM. EPROM e ROM
(/Memorie permanenti) e per questo motivo
è delta anche memoria volatile.
Vediamo come si opera con tali elementi.
Prendiamo ad esempio una RAM]6x4:
16 è il numero di parole o registri che si
possono depositare in essa e 4 è il numero
dì bit da cui è composta ogni parola. In
essa si possono allora memorizzare 16x4
= 64 bit (fig. 5). Il problema è il seguente:
come poter identificare il singolo registro
per scrivere o lecere dentro di esso dei
dati? Niente di più facile!
Supponiamo che la memoria in esame
(fig. 6a) abbia come tabella operativa o
tabella della verità queWa indicata in figura
6b: essa definisce l'operazione per cui sarà
MCmicrocompuler 25
QD
—
ME
R/W
OPERAZIONE
QC
0
0
scrive
Q8
_8
0
1
legge
QA
—
1
0
chip disabilitato
1
1
nop
abiliialo il chip a seconda delle combina-
zioni presenti sui terminali ME (abilitazio-
ne memoria) ed R/W (leltura/scrittura).
In pratica proviamo a scrivere il dato
0101 nel registro 001 1.
Per prima cosa dobbiamo selezionare il
modo di operare e poiché vogliamo scrive-
re dobbiamo porre a zero entrambi i termi-
nali ME ed R/W (vedi tabella).
Poniamo quindi il dato sugli ingressi D3
D2 DI DO. l'indirizzo cui lo vogliamo in-
viare su DCBA ed il gioco è fatto: la parola
è memorizzata! Per rileggerla basterà sele-
zionare secondo la tabella operativa, il mo-
lili ili lellura, ponendo ME = (). R/W = I,
e fMjrre sui terminali DCBA il valore bina-
rio del registro da verificare. Con tale ope-
razione sulle uscite QD QC QB QA ci sarà
restituito il contenuto della locazione sele-
zionala. Per le sequenze indicate si con-
fronti la figura 7. Ritornando al computer.
se non stiamo operando in LM (linguaggio
macchina), per elTettuare le operazioni di
lettura o scrittura in un registro si possono
adoperare i comandi POKE e PEEK. In-
fatti tutto va come se con il comando
POKE (indirizzo), valore
noi selezionassimo il modo di scrittura, il
registro ed il valore che si vuole porre in
esso. Viceversa, con
PEEK (indirizzo)
tutto va come se noi selezionassimo il mo-
do lettura ed il registro in cui vogliamo
leggere. Quindi, ripetendoci: POKE =
modo scrittura; PEEK = modo lettura.
Bisogna però considerare che, con tali co-
mandi. il valore del dato è ricevuto e resti-
tuito codificato in decimale. In altre parole
se noi volessimo depositare all'indirizzo
37138 il valore binario KXIOOOOl. dovrem-
mo scrivere
POKE 37138, 129
poiché 129 è l'equivalente decimale del bi-
nario 10000001. Viceversa il comando
PEEK ci restituirà un valore decimale
compreso tra 0 e 255 cioè tra 00000000 e
llllllll.
Per verificare questo fate girare il se-
guente programma
IO PRINT PEEK (203); GOTO IQ
che riporta sullo schermo (tramite la
PRINT) il contenuto del registro 203, con-
tenente il codice di tastiera dell'ultimo ele-
mento premuto.
Agendo sulla tastiera vedrete che il nu-
mero visualizzalo sullo schermo (il deci-
male 64) verrà modificalo ogni qual volta
voi premerete un tasto e ritornerà al valore
originario quando io riiascerete.
Riguardo ai nostri problemi d'ingresso-
uscita verifichiamo se è tutto chiaro con un
esempio. Vogliamo configurare le linee da
PB() a PB3 come ingressi e quelle da PB4 a
PB7 come uscite. Allora, sapendo che 1 nel
DDR B corrisponde ad una uscita per la
comspondente linea sulla User Pori e 0 ad
un ingresso, i valori da porre in tale regi-
stro hit per hit sono:
1 I I I 0000
uscite ingressi
Ma l'insieme di questi bit forma un nu-
mero binario e per scriverlo in DDR B
(con il comando POKE) bisognerà codifi-
carlo in decimale.
Si vede subito che:
IlllOOOO, = 240, u
quindi il nostro problema è risolto dall'i-
struzione
POKE 37138. 240
La stessa operazione, cioè la modifica di
una locazione di memoria, può essere effet-
tuata in LM. Con tale tecnica il valore che
andrà ad inserirsi in memoria nella posi-
zione voluta dovrà essere prima posto in
un particolare registro del Microprocesso-
re detto accumulatore (A) e poi da li trasfe-
rito nella locazione desiderata. Nel nostro
caso, dovremo caricare in A il numero 240
e poi trasferirlo in DDR B. che si trova
airindirizzo decimale 37I3S.
Ricordiamo che lavorando in LM i nu-
’meri andranno convertiti in codice esade-
cimale. La subrouiincche realizza tali fun-
zioni è la seguente:
LDA S S F9:
carica in modo immediato l'accumulatore
con IlllOOOO
STA $91 12:
memorizza il contenuto dell'Accumulato-
re in $9112
RTS:
ritorna dalla subroulìne al programma
principale.
Le istruzioni usate sono: LDA. STA.
RTS.
LDA significa: carica (LoaD) il numero
(#) esadecimale ($) FQ (240|u) nell'Accu-
mulatore (A).
STA dice invece: memorizza (STore) il
contenuto di A nella locazione 9112
(37138, „).
Con RTS si rientra dalla subroutine.
LDA, STA, RTS sono dette istruzioni
mnemoniche, in quanto i loro nomi, essen-
do abbreviazioni delle funzioni che svolgo-
no. aiutano a ricordarne l'uso.
Volendole introdurre in macchina, se
si usa un assemblatore questo provvederà
a trasformare automaticamente tali istru-
zioni in un codice operativo esadecimale
(OPCODE) idoneo al microprocessore che
si sta usando (cfr. listato I) e ad inserirle
nelle locazioni di memoria scelte. Il codice
operativo di ogni istruzione è contenuto
negli appositi manuali di programmazione
in linguaggio macchina.
Se invece si vuole adoperare il comando
POKE, esse dovranno essere codificate in
notazione decimale prima di essere trasfe-
rite in memoria. In ogni caso, penserà poi
la macchina (per fortuna!) a tradurre tutto
nel linguaggio degli zero e degli uno in
quanto l'unico conosciuto dai suoi chip
MCmicrocompuler 25
La decodifica completa della precedente
subroutine volendola memorizzare a parti-
re dall'indirizzo $ 0334 (820 decimale), è;
LINEA LOC$ MNEM OPCOOE OEC
0001 0334 LOA A9 169
0002 9335 F0 F9 249
0003 0336 STA 60
0004 0337 91 12
Si osservi che 91 12 viene immagazzinato
come 1291 cioè in modo che venga conser-
vato prima il byte meno significativo.
Da BASIC verrà immagazzinata nelle
locazioni volute, come già detto, tramite il
comando POK E (usando la codifica in de-
cimale riportata nell'ultima colonna del li-
stato) con il seguente segmento di pro-
gramma:
io POR I = 0 TO 5 : READ A
20 POKE 820 + LA : NEXT l
30 DATA 169.240. 141. 18, 145. 96
Caricate tale programma in macchina
ed avviatelo. Ad esecuzione avvenuta ese-
guite SYS 820 ed andate a leggere il conte-
nuto del registro 37138 con
PRINT PEEK (37138);
esso sarà 240 (vedi fig. 8).
Ricordiamo che il comando SYS manda
alla locazione di memoria (per noi 820) da
cui inizia il programma in linguaggio mac-
china e che RTS rimanda, in questo caso,
al BASIC
In questa pagina riportiamo il listato A
di un programma che fornisce i contenuti
dei registri lOR B. lOR A. DDR B, DDR
A del 6522 in notazione binaria e decimale
con la possibilità di intervento su di essi. Il
contenuto del registro da modificare deve
essere posto sotto forma di una stringa di 8
bit indicante il numero binario che si vuole
immagazzinare in esso. Provatea farlo ela-
borare: sullo schermo dovrà apparire la
tabellina dì figura 9 e la richiesta di un
eventuale cambiamento.
Potrete verificare che al momento del-
l'accensione in 37138 (DDR B) è contenu-
to il valore 0, quindi tutte le linee sono
37136
11111111
255
37
137
01111110
126
3713S
0
3?
139
10000000
128
Figura
massa e viceversa che è a livello basso o in
condizione Q quando su di essa non é pre-
sente alcuna tensione.
Ad esempio la parola 1 1 1 tOOOO sì pre-
senterà in uscita sui terminali del 6522 rela-
tivo alla user pori come indicato in figura
IO.
Volendo prelevare l'informazione do-
vremo interporre tra futilizzatore (carico)
ed il circuito integrato un componente di
disaccoppiamento che venga pilotato dal
chip ma che non gli assorba troppa corren-
te onde evitare di caricarlo (rischiando di
danneggiarlo o di abbassare la tensione
sulle uscite) e che eviti comunque un'inte-
razione diretta tra il circuito pilotato e
quello di comando. Tale elemento prende
il nome dì buffer.
Due esempi di realizzazione sono pre-
ingressi. e che rispondendo alla richiesta
con
37138.11110000
il contenuto decimale dì tale registro diver-
rà 240 configurando le porte come spiega-
to nell'esempio precedente. Se invece,
quando in DDR B tutti ì bit sono a zero,
provate a scrìvere un qualunque valore nel
registro d'ingresso - uscita B, posto 37136.
non noterete nessun cambiamento. Infatti
Figura 10
essendo tutte le linee configurate come in-
gressi. esse potranno ricevere solo i dati
posti sulla user pori e non trasferire dati su
di essa.
Diviene a questo punto necessaria la co-
noscenza dei dispositivi di base che per-
mettono di prelevare o fornire l'informa-
zione al computer e d'immagazzìnarla in
memoria.
Dispositivi
Quando una parola binaria si presenta
in uscita sui pin (piedini) di un circuito
integrato, essa è rappresentata da un insie-
me combinato di condizioni elettriche.
D'ora in poi diremo che una linea è a livello
alto 0 in condizione ! quando su di essa è
presente una tensione di -1-5 volt rispetto a
sentali in figura 1 1. dove è indicato come
pilotare un Diodo Emettitore di Luce
(LED) ed un relè. Si può vedere come tali
dispositivi possano essere realizzati con
transistori o con circuiti integrati (è stata
qui utilizzata una sezione di un invertitore
sestuplo, un particolare circuito integrato).
È bene far notare che quella ora descrit-
ta è la funzione elettrica di un circuito buf-
fer. In altri casi per buffer si intende un
dispositivo che accumula dei gruppi dì dati
in trasmissione fino a quando essi non ven-
gano utilizzati dall'elemento ricevente
compensando cosi le differenze di velocità
fra trasmettitore e ricevitore.
Questo per quanto riguarda il prelievo
di dati dall'esterno, cioè nella direzione
macchina-mondo. Nella direzione oppo-
sta, cioè mondo-macchina, una volta poste
le linee come ingressi basterà collegarle alla
tensione di -1-5 volt o a massa a seconda
che si voglia far leggere al computer un I
oppure uno Q.
Due elementi circuitali che possono rea-
lizzare questa funzione sono rappresentati
in figura 12,
Giunti a questo punto, abbiamo le basì
sufficienti per affrontare il prossimo argo-
mento che tratterà il collegamento di sem-
plici dispositivi al 6502 e lo sviluppo dì
programmi applicativi per la loro realizza-
zione. MC
100
MCmicrocomputer 25
a cura di Leo Sorge
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liva di questa rubrica: per venire incontro
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omesse poiché entrambi gli argomenti sono
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evidentemente non sona molli coloro che
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con i comandi abbreviati (vedere apposita
lista sui manuali!. Per correggerle bisogna
ribatterle daccapo (.sempre abbreviate! e
non .spezzarle in due I leggere il manuale ne!
paragrafo dedicato all' IF <condiz.>
THEN <istruz.>: <isiruz.> :...! mentre
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di C. Borreo - Imperia
Caro Leo. ecco la briscola, puntuale co-
me un treno nel senso che è in ritardo. Alla
cassetta con il programma aggiungo le
istruzioni sull'uso, scheletriche ma suffi-
cienti. ed inoltre un discorso più generale
comprendente la genesi dell'algoritmo cd
alcuni suggerimenti per chi intenda con-
vertire il gioco sul suo personal - in partico-
lare Sinclair o dotato di Micro.soft BASIC.
Inutile dire che questi suggerimenti supe-
rano il programma particolare, e vogliono
essere utili in generale.
\oie introduttive
H gioco originale è stato sviluppato per il
yiC ine.spanso. ed in seguito adattato al 64
.seguendo le note dell'autore e manipolando
la gestione dello schermo (23*22 sul FIC.
40*25 su! 64!: in totale un paio d'ore di
smaneitamento.
L 'unico neo trovato é che il computer non
ci avverte quando nel mazzo è rimasta un'u-
nico carta, cosa importante se a terra c'é
una briscola alta, L.S.
Usare il programma è molto semplice.
Dato il RUN comparirà la schermata ini-
ziale. che vi dirà chi è II mazziere. Subito
dopo verranno mostrate le vostre carte, il
mazzo e la briscola. Quando è il vostro
turno premete i tasti delle cifre 1 . 2 o 3 per
giocare la carta di ordine corrispondente.
Come è nato
Quando si scrive un programma in cui si
gioca contro il computer, un grosso pro-
blema é il controllo del suo gioco in modo
che non compia errori. Nel caso di un gio-
co di carte la soluzione può essere fargli
scrivere anche le sue carte (non solo quelle
dell'avversario).
Nella prima versione di questo pro-
gramma il Vie sceglieva le sue carte a caso,
per controllare che funzionasse tutto (con-
teggio dei punti, distribuzione carte, etc.).
Poi è cominciata la parte strategica. Il
computer assegna un valore di convenienza
ad ognuna delle sue carte, per poi giocare
quella migliore.
La prima strategia é; se giochi per pri-
mo. cerca di uscire in un seme di cui siano
già usciti i carichi (asso e tre).
Se giochi per secondo fai la mossa più
conveniente, quella cioè che ti fa fare più
punti. 0 che te ne fa perdere meno. Non è
una cattiva strategia, ma quando il VIC
gioca per primo spreca briscole c carichi in
maniera indegna, mentre quando é secon-
do ricorre troppo spesso alla briscola.
MCmicrocompulsr 25
101
Commenti al listato
OEM ♦* SPItCClLft CI C.BOPPEO +♦
SEM ♦* ’.'ERSIOHE PER IL CEK 64 «♦
«•b PEn ♦♦ tìDftTTRMEHTO DI L. lOHC-E *»
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10 poie5ì;-8i 1 DiMM-;i ja-.vriPS^.cci-.p'L'» ftr;',3-.T:;.'3'
120 rEFFHp...'®i(niPMD.e «;:/ CEFFNv<x>=iNr ', mi riEFPHS'.X'=ii:;(M>f»iC3
3 CEFFHP'K> = > ^$C«E’•.>S^»B'■^0P■ fSP=E 6C=B ' ■'ftMD', ■ SD'SPFlNDVC>VP'CiP'SC :'-SPflNDT=2
140 00605790 T=FHR''2'*I PPIHT9PC '204 ■ " SeiflCrO
160 FtJPI=0T09 '/?ia>=fiSC'NirP> "00000234 •"•Iti
170 FIDP1=0T039 MX<I' = I HEXT F0RI=OTO39 E*FNP'-
4 "CHP*'70*7*T ‘"E3
-4S HEXT
0 F0PI*0T02 P'I'=I*3 CI"! TV.’ FH3- I • -'-Flft" I .sS’ fiX'FH?'! '.l.-f FNV' 1 1«9> N
0 E«FPiT'39’ D< F0PM=i>TÙ38STEP2 &CISUB870 DOSUB350 NEXT
0 OOSIIB370 GOSUE930:P-PG-=P'2.- CtC&'.»C(2> D=1 GOSLIB870
_ Q 0HTG06UB39CI.790
220 0HT003UB71 0.390
230 00SUB5S0 Pt=l-PG CG»1-CD PPnrT"n" CiHTGOSUBS10,i2è
240 C-OSlBSaO OOS1JB790 PPIUTSPC 'T.O ' IME CfFPTE" PRINT"PUHTI MIEI ="MC PPINT"P
i TUOI =-MP
260 IFPK>MPTHENPPINT"«WIMCO IO
260 IPnC»MPTH£HPPirJT"IF1HF.£OOIO
278 IFMCCnPTHEHPPINT"lMKCI TU
288 PPIUTSPC'132 |"GI0CHI FPICOFfl CS.'M,' ''T
290 E=PEEF'197) IFB=1 3THEUPUM
300 IFB':: 59THEI1258
GOSUB790 PRINT.'=PC'225’"3a OFIME OVER " FCRI=8T0999 UEXT
320 PPlMT'nraPEPCVO" END
340 PRINT"aTOCCFl 0 TE I. 2 0 37- POPEI9S-0
358 OETVf IFV*':"I“i'*:V*;"3"THEU350
3 PG=VAL'V*'-I
370 M^P'PO' SP=FMS>M' VP'FHV'H'
3 PPINT"a"SPC-56*T*7’ CQTQS30
3 polUT"aìCEOLI ) 0 2- " PC4.E198-0
400 OETVP ON2*-V*;"l"OPVt>"2"'OOTO40O-36O
410 OOSUE460 F='M=3S'j*‘VX<RIV<39ll»106+3'-1.2
420 E=-99 F0PEG=0T02 GOSUBS78 J=-’ 1-»2*FNP' 0 ’ ■»( WHfVP>*WX( VC '*F'i+3. 4»' B«3C
430 IFHC «COftNDFNP.0’fiUDMC4V::v'/P>+V?;'VC'/6OTHEN55O
440 IFnETHE(lE=J I=CG
450 HENT ro.I GOTQSSO
460 PPIHT"«rOCCfi FI tIE IO GIOCO " RETURN
478 GOSUB460 E*99
4S0 FOPCC.»0TO2 GOSUB570
490 F»'VC-8mDfi;i'SC'=0'M32
580 J=114' l-flX'SC'' •♦10*' l-TXi’SC>>
r;: i»j-6*'6c=e-- vX'VC.'«'VX'VC5:m.*3-f
520 IFI1=3SGHDFNV'39>>5THEHI=-F-I5»''EC=B*-W.£VC>
::: if.’ etheiiE'T kg
540 NEXT CG=I
PP!UT"a"3PC(77-?*T
M*C>CG> GO$UE830
570 >C=FNS'C(CG'’ VC=FMVC'CQ-' RETUPH
558 E=V"4' VP'+VK'VC • IFFUR' O 'TH£NPPIMT"4pPENCa IO " MC=tir*E GOTO60O
590 PP!MT"»^PeNC: TU " MP=MP*E
600 IM1H>FNP-0'
P'PG'-l1-FNPi0i CCCG)=-I IFPI=40TH£h£4O
620 IFFNV* I ■■=8THEHTi;<FNS‘ I>‘=1
630 IFFNV' I .'=9THEHfiV.<FH3aJ '«I
640 FPIMT"PPEMI UN TP5T0" UFiITt97-64 . 64
650 T-l-FHP-5'
660 IFVP=9TH£HfiV.' SP'»!
670 IFVC»9THEMF6£fSCj=l
680 IFVP-=eTHEUT?;'SP'=l
690 IFVC’8THEUr:'SC"l
700 RETI.IRN
710 C435UB460 G1=PG S1=£P V1=VP CG=ò GOSUD570 OOSUB770 F«J
720 T«I-FUP'0; CG=1 GOSUS570 PG=1-G1
730 SP«FNS' P- PO • ■ 'VP=FNV.PtPG" G0SUB770 F=F*J T=1 PG=G1 SP=51VP=V1
740 ITG=1 GOSUB570 C-0SUB770 U=ll+J T=l-FMP'8l CG=8 GOSUB570 PG=1-01
750 £P»F»I5'P'PG- ' VP*RW'P'PG’' GOSUB770 W=W4J CG— 'FlU' GOSUB370
-'3 PG=G1 SP«51 '7P=vrT=i GQTO550
. 3 J»-' 1»2*FNF'0 o4'VX'VT='*v:ì'.VC> • PETURN
7S0 GO5UB460 CG=1 GOTO550
790 PPIMT’'1»MMWa "SPC'j? •"-a EPI5C0Lfl ii--SPC'2S>"
000 ppiNT"Nn:ara.‘k. rtFHSiiraLift'k r^ir.>3F!nTii.i«kP^ii.3.n. " return
018 OOajB3?0 G0T0550
S20 GO8UB550 GOTO370
--- ','**‘'r4"»MICf"24567JC>K3fi".FNV'H'*l. 1 •♦"S" SK-IIPJ' "■•♦■♦IS»'*»" • FNS' N.'*2*l • 2i
840 Ct=" ll■■■■I»II" PRIMT" . ■" - -
>F;1NT" "C$"
RETURN
060 PPINT" l’’5.PC'35'"
£70 PR I NT " ntìWlWWSNUrotHa" ; PC • 26 •
FOROtiTOD N=P'G’ GO3UB330 NEXT
090 IFM;'3£THENRETURN
0 14=39 PRINT"WIC9lMn»Wfl«"SPCC223. ;GOSUE830
930 OHTGOSUE346.4
940 ONT60£UB4t8.24e
P &3TD5.50
240 - 270 Scriva il
280 - 300 "Giochi ancora?"
310 - 330 Sigla (male
340 - 360 cnieoe Quale caria va giocala e la
disegna.
ielle righe 340 •
I 2 carie.
410 -450 I I dal computer
calcola di ehi è la presa.
Se è del Vie.
Se a dal giocsiore.
Variabili
Carla giocata del computer
Carla giocata dal giocatore
Punti latti del computer
Punti latti dal giocatore
Conta le carte uscite
Valore carta giocata dal comi
102
MCmicrocomputer 25
?0 PEtI
52 REM »♦ ÈRISCOLfl DI ♦*
94 REM ♦♦ VERSICtlE VIE INF5PRH'5r' **
?é REM lf*********»t****KtHfi********
K0 DlMMZcSS^.vrif?- r ; . .p ; . P0rE36e79.25 V=368S5
ire £tEFFHP'X>”Ifn'Pt®‘ . DEFFNV'X)=IHT<I1X<XV4^ IiEFFN$<X^=H::'.Ofit)D3
130 DEFFHP'X>='<SC=>E)«SP=B’ '0P''SP=B'=-?.r»B"flnD"SC=5P(=lNDVC: VP'0Pf3CC-3PFlNDT»?
140 PO(:EV-15O-GfiSi.'E790 T»FKRi 2'*l PPIHTSPC' 204 ' " :^firrCi fi "CNP*'70*7*T '''es
1^0 FOP[=!56TO?S3TEP-.08 POhEV. I NEXT '
;40 F0P: = .TO9 VX'I ■=fiSC'MlD*'-"00e0e234 ."-I*n>-4g NEXT
170 F0R1=.T03? M:;’I' = 1 NEM FOPI=.T039 E‘FUP'40' E=MX'E-« M:;'E ‘«MX' I- tc<- n=B NEK
160 FCfPI-.T02 P« t' = I*:. C' T) = I T;;. FHS- I ■ >=-<FNV' I '*Sj «D'FH^'I . '»-<FHV. I'»9 ' NEXT
1?0 39' P*2 F0Rn-*fTC3S^TEP2 OO3UB370 C'0£0Ki3a HEXT
200 OOÌI.I&370 GOSUE930 P^P6»=P'2' C-CCi*C<2' B*1 G0SUB37Q
210 0NTGOSUB390.760
220 CrNIGOSUBnO. 390
272 GOS'lE^sa PC’»1-PC- :0=1-CG PPIMT“n" ONTG05UB310 920
240 F.OSUBS80 GDSI.IB790 PPIMTGP' 'G0’"3FINE FfiPTE" "fFUHTI MIEI =“MC • ’’>PUMTI TUOI =
2T0 IFMCM'1PTHENPRINT"«»/1NC0 IO
2E0 IFMC=MPTHEf)PRIHT“rPflPEóóIO
270 IFMC :MPTHEKPFltlT''tfytNCI TU
2P0 PP!MTSPC'132'"GI0CHI fiHCOPfi '5,'Hi 'n
290 B=PEEFvl97-' IFB=41THEHPUII
OOC' IFE-28THEM29Q
310 &0SUB790 PFTHT3PCi22^' ";*a OPIME O'VEP " F0P1*0T0999 NEXT
320 FOPI-38TO15D9TEP.08 POKEV.I NEXT PPINT"™PEfiDV.
330 FORI=. TO38STEP.08 POKEV, I NEXT POE196-. '-V360O1O
340 PRIMT"5*r0CCfi fi TE 1. 2 0 B"’’’ P0KFI9P, .
350 GETU# IFVf:"l"ORV*>"3''THEU250
390 PG^VRUV*^- 1
370 H'P'PC' 3P»FHS>H' VP=FHU'.H
380 PPIUT-M-'GPCOF-^T*?' OOTOB30
jotj FPINT-«CEC-LI 10 2^ " P0ME198-.
400 0ETVI 0H2*- Vi-;"r'ORV*; "2''GOTO400. 368
410 GO3UE460 F-^M»3S'i»'' VX''FHV''39 • '<♦1 .6*3 ■-! .2
420 E*-93 FORCG=.T02 GO3UE570 J»- ■ 1+24FNP' . "»■ V:;';VP'J*V:;f VC'*F'*5.4«'' B=SC'
438 :FMC >68ftllDFHP''. 'fillPMC*V:;' VP'+VXfVCJ'-EOTHENSSO
410 !FJ'ETHEME=J I=CG
450 ne;;t cg=i gotosso
460 PPlNT^'aTOCCB fi ME IO DICCO " PETURU
4-0 GOSUÉ460 E=99
480 FORCO». TO2OO9UE570
490 F=<VC=6ftNDfi7.' 3C ’=. >«32
500 '^1 t*.t-A'If5C' '*10*''!-TM‘'5r • .
510 J=;-6*-SC»E>-VX‘VC'*iV,';' VC>34'*3-F
528 IF!1..-7?fH-mFtlV'39'35TNEUJ»-F-15*^SC»B3-VK<VC)
530 IFJ2ETHENE»! I=CG
540 ue>:t CC=I
550 PPIKT’'a"5PC<60'7»Ti
568 H=Ci-CG’ GOSUB830
570 SC=FIIS<C'CG^.' VC*FNV4CfC0- ■ PETL®N
588 e=VX'VP->+V:-ifVC' IFFUE'. >THENPPIHT"J|M»EHrCi IO " MC=MC+E GOTO600
590 PPlHT"apPEUIll TU '' NP=MP*E
608 I=M*1*FNP<’. '
610 F'PC'’«K-FUP(. • C\CG>=I • IFn=40THEN640
620 IFFNV' I '"STHEHTX'FNS.' I’ >»1
630 IFFUVt I>=9THEHfiX'RISa'; = I
648 PRINT-PPEMI UN TASTO" HFIIT197. 64 . 64
650 T=1-FMP(. ■
660 IFVP=9THENfi::'-SP'-=l
670 IFVC=9THENfl:-:',SCl»l
638 IF\'P-=8THENT:ir'SP' = l
698 IFVC»8TreNT?;<SC’=l
706 PETURN
710 G0SUE466 G1=PG S1»SP V1=VP CG=. OOSUB570 GOSLIB770 F=J
720 T=1-F1P'.' CG=l GO6UES70 PG=1-GI
730 $P=FMSi-PtPG'> VP»FMV‘P'PG>> COSUB770 F»F+J T»l PG=Gl ?P»S1 VP=VI
740 CG=1 GOCUE570 GO?iJE770 U»H+J T=1-FNP<..> CQ=. DOSUB570 PC»t-Gl
750 SP=FKSIPCPG* I VP=FKV1P>PG'J G0SUB778 U=W»J CGs-'FCU' GO5UB570
768 PG'Gl SP«S1 UP=V1 T=1 GOT0558
770 >'• 1+2*FNP> . ■>*■ V:i'VP>*VX>'VC;j PETURH
730 GOSUB460 CG=1 G0T0558
790 PPItJT"-ra»**»lwa "SPC.101"-SI BRISCOLA li-"5PC'ie'"
808 PRINT''imaE'»Vk 4:iH33flFiLr»,’k HHjsrSJTllKSkPSit.S.n. " RETURN
810 GCFSUB370 GOTO550
328 G"'SUB550:6DTO?70
830 vr=‘'k"+MIDJ' "24567 J0K3A".FNV''N'»1 . 1 •♦"S" S*=MID»' "■«■fri*!»*" ,FHS<H’>*2'1 .2'-*"3
S4Q et»" H■■■■(■!l" PPIHT", ,"SPCn7'" l"Vt" "C*S*" "Ft" "Ct" "3*.
850 PPINT" "C«" "CJ" "$tCt" "Vt.
S60 PPINT" rSPCM?'" ' 'TIMI". PETURH
370 PPINT"n"SPC'200iSPCai6>,
888 FORO=.TOD N=P^O' GOSUB830 NEXT
898 IFM;-38THEHR£TLtfiN
980 H=39 PRINT"a"SPC<235' . GOSUE830
910 PRIHTSPCC63V’ .J
920 F0P0»1T05 PPINTTfiB'' 14 ' " NEXT PPIHTTflB' 14'>“ ' '"'PETURN
930 ONTGOSUE340.470
946 ONTOF-SUB410.340
*58 GOTO530
Rimedio al primo problema "insegnan-
dogli" che deve giocare carichi solo se sono
uscite tulle le briscole; evito il secondo "di-
cendogli" che scartare briscole é come per-
dere punti potenziali.
Così continuando il programma sì èevo-
luto, ed ora considera che in genere convie-
ne non prendere, se questo non costa pun-
ti; che alla quartultima mano deve cercare
di rubare la brìscola, specie se questa è
molto interessante; che nel finale può co-
noscere le carte dell'avversario e regolarsi
di conseguenza {cattivella questa, ndr).
Per chi non ha il VIC
Ritengo il programma convertibile per
altri computer: non indirizza grafica in me-
moria, e non usa i suoni.
I caratteri grafici potrebbero essere so-
stituiti da quelli disponibili: in particolare i
semi delle carte con le lettere C, Q. F. P {a
quel punto meglio le iniziali dei nomi delle
carte italiane. Coppe. Denari. Bastoni e
Spade, ndr). Va certamente adattato lo
schermo, dato che il programma (le SPC.
le TAB e le istruzioni di cursore che stam-
pano più sotto <0 in campo inverso o
dalla prima casella in alto a sinistra <S in
campo inverso > ) parte dallo schermo del
Vie.
La variabile y sì riferisce ad una locazio-
ne di memoria che fa fiuttuare lo schermo:
tutte le istruzioni di POKE Y. <qual-
cosa> possono essere trascurate, cosi co-
me le POKE 36879. <qualcosa> che
cambiano i colori di sfondo e di bordo. Il
SYS 50010 elTettua un mini-reset che non
cancella né il programma né le variabili, e
può essere sostituito da STOP o END.
La linea
ON <condiz.> GOTO LI.L2
è un
IF <condiz. > GOTO LI ELSE GO-
TO L2
oppure un
1 IF <NOTcondiz.> THEN L2:GO-
TO 3
2 LI
3 REM;
chi usa ON deve stare attento, perché se
il suo computer assegna I ad un'espressio-
ne booleana vera (ed é cosi se tale è il
risultato di PRINT 2 = 2) deve sostituire
ON 2-1- con ON 2-.
Un ulteriore appunto riguarda l'istru-
zione AND. che lavora in modo diverso
sui vari computer. Digitate PRINT 1
AND 2 <RETURN>; se il risultato è 0
potete usare il vostro AND. altrimenti
quando vedete un'espressione del tipo N
AND M (con N ed M numeri, non espres-
sioni logiche) interpretatela come N -
(M-|-!).1NT (M-i-l).
Chi non ha le variabili intere (quelle se-
guite da un %) può usare quelle normali
aggiungendo degli INT dove pensa che il
risultato possa avere cifre decimali.
Spero che usando questi consigli possa-
no essere soddisfatti anche i possessori di
Sinclair e dì personal con il BASIC Micro-
soft. MK
MCmicrocomputer 25
1D3
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Olivetti M20 personal computer:
pronto per ogni impiego tecnico-
scientifico. Naturalmente potete utiliz-
zarlo per le applica-
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del tutto dovrete
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plesse, chiedendo-
gli di rendere pos-
sibili decisioni effi-
caci e di contribui-
re a prevedere, pro-
gettare e program-
mare. Chiedetegli
di più e otterrete
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simultaneamente e stamparli, pro-
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Tesserlo un com-
puter a 16 bit, e di
magnifico disegno,
unità video orien-
tabile e separabile
a 12 pollici ed a 8
colori, dotato di di-
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to con periferiche e
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M20: dall’azienda
che si pone in mo-
do innovativo nel-
l'elettronica dell’in-
grado di produrre, accumulare, ela-
borare, trasmettere e archiviare dati,
e capace di riutilizzarli, visualizzarli
formazione ed offre strumenti imme-
diatamente efficaci, ma pronti ad inte-
grarsi in seguito con altri.
M 20: PERSONAL COMPUTER
LO SCEGLIERESTE ANCHE SE NON FOSSE OLIVETTI
oliuelli
M20, distribuito ed assistito in tutta Italia da una vasta rete di concessionari e rivenditori. Consultate gli elenchi telefonici.
a cura di Giuseppe Merlina
Sarà hunale. niu t/ucsid volta ci occupiamo
di un gioco classico c mollo /amoso: il MA-
STER MINO. Ci sono pervenuti un numero
considerevole di programmi su tiuesio argo-
mento: abbiamo scelto te leggermente mo-
dilìcaio; quello che ritenevamo più valido
dal punto di vista pratico, e. sopraliuilo, da
quello estetico luna grafica eccellente I.
MASTER MINO
di .Maurizio Testa - Bro i CS )
Spieghiamo, per coloro che (vergogna!)
non conoscessero il Master Mind. in che
cosa consiste tale gioco.
Lo scopo é quello di individuare la giu-
sta sequenza di cinque dei nove numeri o
colori disponibili. Sarà l'avversario o. nel
nostro caso, il computer a stabilire tale
sequenza e. in base alle nostre ipotesi, ci
informerà se ci stiamo avvicinando alla
risposta esatta fornendoci dei dati che. se
correllamente interpretali, prima o poi ci
porteranno alla soluzione deH'enigma. Lo
scopo è quello di Indovinare la stramale-
detta combinazione con il numero minore
possibile di tentativi,
È ovviamente possibile aumentare le dif-
ficoltà di soluzione aumentando parallela-
mente il numero e la varietà dei colori,
numeri o simboli disponibili. Alcuni di voi
probabilmente conosceranno tale gioco
con il nome di "Strike and Ball" nel quale
viene impiegata una combinazione di
quattro cifre rappresentate da un numero
di valore compreso tra I e 9.
Il Master Mind di Maurizio Testa impie-
ga dei simboli grafici al posto dei consueti
colori o numeri e questo rende il gioco più
interessante oltre ebe più attraente. I sim-
boli grafici .sono nove e rappresentano, in
ordine: un Cuore, una Fontana, una Cilie-
gia. un Picche, una Campana, una Mela,
un Limone, una Losanga e una Sbarra.
Dopo aver dato il Run. in alto a destra
dello schermo appaiono, uno di seguilo
all'altro, i nove simboli e ad ognuno di essi
V iene associalo unnumeroldu I a9)checi
permetterà di comunicare al T! 99 quale di
essi abbiamo scelto per formulare la nostra
ipotesi. In alto a sinistra vengono visualiz-
zate cinque Ics che simboleggiano la com-
binazione incognita la quale, al termine
della partita, prenderà il loro posto per
confermare al giocatore l'avvenuta indivi-
duazione della giusta sequenza o. in caso
contrario, per dargli modo di mangiarsi le
Il numero massimo di tentativi per ogni
partita è stabilito in 18 poiché il video può
contenere al massimo due colonne da 9
tentativi ciascuna; sarebbe stato assurdo
cancellare il quadro precedente per iniziar-
ne uno nuovo dal momento che è necessa-
rio avere a disposizione i risultati delle ipo-
tesi precedenti per poterne formulare una
che si avvicini sempre di più alla soluzione.
Il tentativo si effettua premendo in se-
quenza cinque dei nove numeri a disposi-
zione; ad ogni pressione di un tasto abilita-
to viene visualizzalo il simbolo associato;
una volta introdotto il quinto dato il calco-
latore confronta la nostra ipotesi con la
combinazione generata casualmente all'i-
nizio del programma e. per mezzo di due
numeri separali da un punto, ci comunica
il numero dei simboli presenti nell'ipotesi
al posto esalto ed il numero dei simboli
presenti ma al posto sbagliato, ossia il nu-
mero degli "Slrike’' ed il numero dei
"Bair. Un valore 0.5 indica che abbiamo
individualo tutti i simboli ma che nessuno
di loro si trova al posto giusto mentre il
valore 5.0 decreta la vittoria del giocatore
poiché sia i simboli che la loro posizione
sono corretti e pertanto il calcolatore dopo
essersi complimentato con tale gemo ed
aver visualizzato il numero di tentativi oc-
corsi. lo gratifica di una musichetta di giu-
bilo, Per concludere la descrizione del pro-
gramma segnaliamo che il tasto dello 0
serve a cancellare l'ultimo simbolo impo-
stato all'atto della formulazione della ipo-
tesi; questo per poter correggere eventuali
errori di inserimento (purché non si tratti
di impostare il quinto ed ultimo dato, poi-
ché in tal caso il controllo passa immedia-
tamente al calcolatore per la verifica della
sequenza esatta).
Analisi de! listato
Il programma é composto da 213 righe.
Dopo aver cancellato il video si definisco-
no i dieci simboli grafici impiegati: il Cuore
(40-70), la Fontana (90-120). la Ciliegia
( 1 40-170). il Picche ( 1 90-220). la Campana
(240-270). la Mela (290-320). il Limone
(340-370). la Losanga (390-420). la Sbarra
(440-470) e la Ics (490-520); ognuno di que-
sti simboli é costituito da quattro caratteri
disposti a quadrato, ottenendo in tal modo
una matrice di 16 x 16 pixel.
Da notare che perla Fontana, la Ciliegia
e la Campana sono stati impiegali dei codi-
ci ASCII non consecutivi, questo per poter
assegnare agli zampilli della Fontana, al
peduncolo delta Ciliegia e al manico della
Campana un colore diverso da quello del
simbolo stesso ed ottenere in tal modo una
rappresentazione più realLstica. Le linee da
530 a 610 assegnano i colori di Foreground
e di Background agli insiemi di caratteri 8.
9. 10. 11. 12. 13. 14. 15, 16; vediamo in
dettaglio come si presenta il campo da gio-
co dal punto di vista cromatico; la Mela é
verde (530), il Cuore rosso scuro (540). la
Losanga verde scuro (550). il Picche nero
(560). l'Ics blu chiaro (570). Il Limone gial-
lo scuro (580). la Sbarra blu scuro (590). la
Fontana magenta con gli zampilli ciano
1600 c 610). la Ciliegia rosso scuro con il
peduncolo verde scuro (540 c 550) ed infine
la Campana blu chiaro con il manico nero
(570 e 580). Tutti questi simboli hanno
come colore di background il bianco. Il
programma vero e proprio inizia alla riga
620 nella quale viene nuovamente azzerato
10 schermo; vengono quindi iniziulizzate a
/ero le variabili numeriche CI cTEN cor-
rispondenti rispettivamente al salto alla
metà destra del video al termine dei primi
nove tentativi e al numero di tentativi stes-
so. La matrice X viene caricata con i nume-
ri da l a 9 (650-670). vengono estratti cin-
que dei nove numeri disponibili e vengono
inseriti nella matrice FN (680-740) facendo
in modo che si abbiano cinque valori diffe-
renti ed eliminando il pericolo di ripetizio-
ni (710-720). A questo punto si inizia la
routine di rappresentazione dei simboli da
scegliere partendo dalle coordinate di riga
l e di colonna 14 (750-760); tate routine si
trova Ira le linee 770-8 10 e passa l'esecuzio-
ne per nove volte alla subroutine di traccia-
mento dei simboli grafici (780). In tali sub-
routine per prima cosa si posiziona il pun-
tatore dei DATA alla linea corrispondente
e cioè; 1640 per il Cuore. 1650 per la Fonta-
na. 1660 per la Ciliegia. 1670 per il Picche.
1680 per la Campana. 1690 per la Mela.
1700 per il Limone. 1710 per la Losanga.
1720 per la Sbarra; quindi vengono letti i
codici ASCII relativi alla figura (1730) e
quindi questa viene visualizzata neltu sua
giusta posizione sul video (1740-1770).
Tornando al programma principale la li-
nea 790 si occupa di scrivere sotto al sim-
bolo il numero associalo e la 800 di incre-
mentare la posizione di colonna per il ciclo
successivo. Le cinque Ics rappresentanti la
giusta soluzione e poste in alto a sinistra
dello schermo vengono generate dalle ri-
ghe 820-890.
Il gruppo di istruzioni compreso tra le
linee 900-1070 si occupa di accettare l'in-
troduzione dell'ipotesi tramite i tasti rap-
presentanti le cifre da Oa 9 e di visualizzare
11 simbolo ad essi associato nella giusta
posizione delio schermo; inoltre viene ef-
fettuato un controllo sui dati introdotti in
modo da evitare la ripetizione involontaria
della stessa figura per due volte (990- 1010).
Nel caso venga premuto il tasto dello 0 si
salta alla riga 1 1 60 che si incarica di decre-
mentare il numero di colonna di due posi-
zioni e quindi (1170-1220) di cancellare il
simbolo errato introdotto per ultimo. La
verifica del tentativo e la determinazione
del risultato ottenuto si svolge tra le linee
1230 e 1460; le variabili numeriche T e S
vengono inizialmente azzerate (1230 e
1240). si passa quindi al confronto diretto
tra le due matrici FG e FN entrambe com-
poste da cinque elementi e contenenti ri-
spettivamente la combinazione costituente
il tentativo e quella rappresentante la giu-
sta sequenza. La variabile T viene incre-
mentata solo se c'é una coincidenza di po-
sizione tra le figure ( 1 250-1280) mentre la S
nel caso di presenza del simbolo, ma al
MCmicrocomputer 25
105
1 790. La parlila termina o per superamen-
to dei 18 tentativi concessi o per essere
indovinare la giusta coinbina-
'imn caso viene scampata sul
[andò la subroutinc PRINT
IO) ed evitando in tal modo
ì scrollìng dello schermo, la
• LE FIGURE ERANO QUE-
on relative musichetta di circostan-
> felice e visualizzazione, al posto
tque Ics. della soluzione esatta.
econdo(epiù felice) caso il compu-
;ì complim
tìvi impit
!(1870).c
trionfo (anche se decisamente un po' caco-
fonica) ed infine, u conferma, visualizza la
giusta sequenza al posto delle solite cinque
Ics.
Per finire, alla domanda "UN'ALTRA
PARTITA? (S/N)", potremo rispondere
con una S per continuare oppure con CLE-
AR se abbiamo deciso di concederci un po'
di meritato riposo. iéc
106
MCmicrocomputer 25
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N FUNZIONE DEL CAMBIO DEL DOLLARO
NOME
SOCIETÀ'
INDIRIZZO
CITTA'
SIMON
di Nicola di Biase - Napoli
Come molti sanno Simon è un gioco
dove si deve ripetere una sequenza di suoni
e di colori, presentata in questo caso dal
computer, sempre più lunga. La versione
per lo Spectrum mandataci dal nostro let-
tore é mollo fedele all’originale ed é davve-
ro gradevole. Volendo essere pignoli si po-
trebbe criticare una certa lentezza del pro-
gramma. peraltro non eccessiva; i lettori
più esperti potranno comunque cercare di
rendere il lutto più veloce con l'uso di qual-
che routine in linguaggio macchina.
Vediamo alcuni aspetti interessanti del
listato; uno è il comando POKE 23659.0
che rende possibile la scrittura nelle ultime
due righe, riservate normalmente ai mes-
saggi del sistema.
A differenza di quanto accadeva con lo
ZX 81. se non si ripristina il valore origina-
rio di 2 subito dopo le istruzioni di PRINT
il sistema si blocca ciamorosamenle. mo-
strando lo schermo nero. A questo punto
l'unico rimedio è lo spegnimento del com-
puter. con la relativa perdita del contenuto
della memoria.
Per ottenere il bordo colorato che sotto-
linea il superamento del punteggio massi-
ma viene usata la porta di I O 254, che
pilota il beepcr interno e controlla il colore
del bordo. Lo sfarfallio osservabileè dovu-
to alla lentezza dell’interprete che impiega
ad eseguire la riga 2013. responsabile del-
reffeito. un tempo maggiore di quello di
persistenza dell’occhio umano. Il pro-
gramma non é proprio di chiarezjia cristal-
lina, anzi l’autore stesso ammette che é un
po’ "spaghetlato” e. aggiungiamo noi. ab-
bonda troppo di righe multi-statemeni. ma
con l'aiuto dei REMarks dovreste riuscire
a capirlo senza eccessiva difficoltà.
SIMON ^ PI = lyNOT PI=0
2 RRNDOMIZE ; BOROER 7;
7: CLS . BDPJ>E.R 5
3 LET liv=i: 1_ET »SX=a. INK 1
LET a* = “SIHON ©■’; EDP i TD 7
rOR TD I? 3TEP -1: P.RJhJT JN
UER5E j;RT 10,12>i;3$f4 TO J : B
EEP .e6,20 + J*10.- NE.XT J : HEXT J
4 DIH fa*f32>. PPUSE S0. PPXhfT
RT 13,15; INK i;"by”; INK S:RT
ie,S; ••.NXCD1_.R DX SXR&E-. XtEJTP
£5; PAUSE 15
5 POR i si TO ±4-; POP
TO 2a52Si-»-10»3S+ia+6; PO
KE j,INT 55+ .• BEEP viB.’
NEXT J; NE.'»CT i: PAUSE 30; PRINT
RT 10,13; XMK Jc"SXWQN ©" . .PPXhi
T RT 13,0;b*;AT 16,0; b$
6 BEEP . S , 25
10 DI.M nflOO:* DX.M t fl0©>
15 RESTDPE 100O.- .POP J =1 TO 4.'
READ b,a: XNK 1: Pi-OT -l#fb+B,l +
±7S-a*S: DRAU 57,0: D.PPW 0,-57;
DRAU -57,0: £>PAW 0,57; NE.XT i
20 LET i =SGN PX
23 POKE 23659,0; PRXNT RT
; INK l;"‘i-<^uit r-be«.t s-s-ta
rf: POKE 23659,2
24- LET i»=XNKEYS; XF = OR
iS<>‘‘r" AND hND i4f<>"«ì'*
THEN GO TD 24-
25 POKE 23659 , 0 ; .ORX.NT RT 22 , O
;b«( TO 32- C32+ ft flJ =0 AND
POKE 23659,2; IF i * = T
HEN BDPDER 7; CLS ; GD TD 9999
26 IF THEN GO TD 39
27 POR 1*1 TO 100. XF t f l 3 =0 T
HEN GO TO 29
28 LET n tu =t tu .• N£XT l
29 XF tlli<>0 TWEN .PRXNT AT 12
,13; XNK 2; "-BEST-"; LET P =SGN P
I: LET h=l-l; LET S =SGM PI; GO 5
UB 4-0; FOR i =1 TD 7B; .NE.XT 1.- P.R
INT AT 12,13;"
30 GO TO 23
39 LET 0=SGN PI; LET S =NOT PI:
LET h=i; LET r =h ; LET nti.»=X.NT
t4+ l'RND»4-.> +li ; GO SUB 3000
4.0 FOR j*0 TO h: RESTORE 1000;
FOR lt=i TO -L+ntJ.t. READ a,b; .N
EXT It : PRINT AT b,a;; XNK n fj.i -*
; FOR <3 =0 TO 5: PRINT AT b + ?,a;"
■ÌHÌB'' - NEXT 9; BEEP .2,-5+n(J
) *5: FOR 9=0 TO 6; PRXNT AT b+9 ,
a ; ; NE.XT 9 . NEXT J : XF
S=SGN PI THEN RETUR.N
4-1 FOR b=l TO j FOR 1=1 TO 80
IF l.=S0 THEN GO TO 2000
4-2 LET 4 *=1NKEY».- JP = OR
CODE i*<53 OR CODE T.HE.N J.P
itO"R" AND T.HEW .LtE.XT l
: GO TO 42
43 XF = THEN BD.RDE.R 7; CL
5 - GO TO 9999
47 IF UAL i»-{>r<tu; THEN Gu TO
2000
48 LET S-=SGN PI; LET b=L>. LET
O =h : GO SLIS 4© ; GO TD 49
49 NE.XT U- PRINT .AT 12,14; XNK
2; "O, K,"; POR 1=1 TD 130; .^4E.XT
l; PRINT AT 12,14;''
50 LET i =i +SGN PX; GD TO 39
1000 DATA 1,7,13,14,13,1,24,7
2000 PRXNT AT 12,13; FLASH 1; IN
K 2; "errore”; FOR l =SGN >--X TO 20
BEEP ,05,10.- .NE.XT l
2005 FDR l =1 TD 50; NEXT J
2010 LET s=SGN PX: LET b =U ; LET
0=h; GO SUB 40; FOR t =1 TO 50. N
EXT l; PRXNT AT 12,13;'
IF r>»ax THEN LET h=r
2013 XF b.s»a.x THEN FOR 1=1 TO 11
0; NE.XT l; PRINT AT 12,12; Xf+K 3
; FLBSH 1; "TOP SCORE"; FOR i =1 T
Q 500 ; OLIT 254 , 20 ; OUT £54 . 9 . NE
XT i; BOROER a: LEI ■ax=ri. rL»R L
= 1 TO h-{h>li; LET t f t .» =n ! l .i . NE
XT l ; PRXNT AT 12,12;b»t TD 91
2015 IF h>tliv+2)a2 THEN GD SUB
4080
2020 GO SUB 3000; PRX.NT AT 1 .A;
INK 4; "0 " ; FOR 1=1 TO 340; NE.X
T l; LET i =SGN PI; GO TO 23
3000 PRINT AT 1,2. XNK 4;
:";h-l;AT 1,23; XNK 3,'best
ax - (aa.x .v0.» ; AT 19,2; XNH 3.;"liv.,
;";liv;AT 19,23; XNK 4; ".oi'a*.,
( l i V +2.1 *2 ; RETURN
4000 FOR 1=1 TO 150; NEXT l; POH
E 23659,0; PRXNT AT 22,3; INK 2;
FLASH l;"hai superato it ti veti
o "/liv; POKE 23659,2
4010 RESTDRE 890O; .FDR i =J TD IB
READ a,b: BEEP a, fa; NEXT i
4020 FOR l =1 TO 150.- NE.XT l ; .PO.K
E 23659,0: PRINT AT 22,0; fa*; .PO.K
E 23659,2
4025 LET liv = liv+l.- XF liv=48 TH
EN LET tiv=l
4030 FOR 1=1 TO 130; NEXT L; PRI
NT AT 12,12; INK 2; "LXUELLO " ; F
OR 1=1 TO 100: NEXT l; POR 1=1 T
0 UV: PRINT .AT 12,20;1; BEEP ,1
,25: FOR k =1 TD 6; NE.XT Jt ; NE.XT
1 : FOR 1=1 TO 190; NE.XT l. .PRXNT
AT 12 , 12; b$ f TO 10.» . RETURN
8900 DATA ,35,12 , ,35, 7, ,20,5 .,20
,4, ,20,2
8901 DATA .35, 12, .35,7, ,20,5, ,20
,4, ,20,2
8902 DATA . 35 , 12 , . 35 , 7 , .20 , 5 , ,20
,4, .25,5, .6,2
108
MCmicrocomputer 25
Si-fmurr /X Sprarum
RKMarks
2 disposizione bordo e sfondo
3-6 presentazione gioco (la linea 5
cambia gli attributi di schermo)
IO inizializzazione matrici sequenza
gioco e sequenza record
15 disegna i 4 rettangoli dove appari-
ranno le sequenze colorale da ri-
petere
20 - 23 stampa le opzioni
25 controllo per l'uscita dal pro-
gramma
26 controllo inizio gioco
27 - 30 visualÌ 2 izazione della migliore se-
quenza
39 inizializ/azione variabili di con-
trollo gioco e salto subrouline di
stampa numero mosse e livello di
gioco
40 subrouline principale di visualiz-
zazione delle sequenze
41 -49 routine generazione sequenze e
elaborazione risposte del giocato-
1000 dati dei vertici dei rettangoli dise-
gnati dalla linea 15
2000 subroutine errore nella risposta
2013 controllo raggiungimento TOP
SCORE
2015 controllo passaggio al livello suc-
cessivo
2020 azzeramento indicatore numero
mosse e salto all'inizio dei gioco
3000 subrouline stampa numero mosse
c livello di gioco
4000 avviso di superamento livello
4010 musichetta di congratulazioni
4020 -
4025 incremento livello e controllo che
non superi 99 (per evitare un “sub-
script wrong")
4030 ritorno alla routine principale
8900 -
8902 dati della musichetta
Il comando DRAW
di Munlio Severi - Roma
Come ogni possessore di Spectrum sa. lo
statement DRAW X. Y serve a tracciare
sul video una linea che. partendo dall'ulli-
mo pixel ploitato. si muove di X punti
video orizzontalmente e di Y in verticale.
Se si aggiunge una terza coordinata "n”. la
traccia sul vìdeo diventa un arco di cerchio
ed “n" esprime il valore in radianti dell'an-
golo al centro corrispondente: ne segue ad
esempio che, dandoad“n"il valore di PI •
1 .99, sì ottiene in pratica un cerchio. Cosa
succede ora se ad “n" si danno valori supe-
riori a 2*PI?
I programmi che seguono servono a dar-
ne un'idea. Il primo, dopo aver assegnato
alla variabile "n" otto valori in successio-
ne. ne mostra sul video il risultalo grafico,
assieme ad una tabella dove, caso per caso,
vengono indicati i valori numerici di X. Y
ed n che danno origine alla particolare fi-
gura; offre inoltre, premendo un tasto "c”
dopo il segnale sonoro di fine disegno,
l'opportunità di sperimentare nuovi valori
delle variabili che danno origine a disegni
interessanti.
Per quanto riguarda il listato non c'è
molto da dire, data la sua brevità: elenchia-
mo comunque le linee più significative:
20 Stabilisce il ciclo di lettura degli 8 va-
lori da dare a "n"
40 DATA dei valori di "n”
SO Chiamata della subrouline che asse-
gna alle variabili d, x. y i valori neces-
sari rispettivamente per : d = gran-
dezza della figura -x,y = ploliingdel
punto iniziale
60 Linea che effettua la subroutine dì
ingrandimento e centratura dell’im-
magine per il quarto e settimo valore
di “n" (altrimenti la figura si ridur-
rebbe ad un punto!)
70 Gestisce la tabella a fondo schermo,
che indica volta per volta i valori as-
sunti dalle Ire variabili della funzione
80 Linea che elTeiiua la funzione DRAW
95 Chiamata della routine per l'assegna-
zione di valori arbitrari alle tre varia-
bili.
Alcuni consigli
Alcuni lettori d hanno chiesto come adat-
tare allo Spectrum i metodi usati per inserire
un messaggio di copyright nei propri lavori:
eccoli accontentali.
Il modo più semplice è quello di digitare
come prima linea del programma I REM
<messaggio> e poi di fare:
POKE l-i-PEEK 23635 + 256*PEEK
23636. 0
In questo modo la linea I verrà modifica-
la in una linea 0 che non sarà possibile can-
cellare. Naiuralmentechi é a conoscenza del
irucchetio non farà molla fatica a ripristina-
re il numero di linea originario, quindi ecco
un secondo metodo più sicuro:
inserite nello Spectrum la linea (o le li-
nee) da proteggere
- eseguite il comando diretto
POKE PEEK 23635-1-256 • PEEk
23636. numero
con “numero'' compreso tra 40 e 63.
Questo dovrebbe cambiare il numero di
linea originario in una lettera o qualche al-
tro simbolo seguito da tre numeri;
• inserite il resto del programma.
Le lince protette rimarranno al fondo del
lisiatoe questa volta non sarà facile scoprire
l'indirizzo da modificare con una POKE per
renderle nuovamente editabili.
Il secondo programmino fa vedere, per
due tipi di figure, cosa succede se si incre-
mentano via via i valori di Y lasciando fissi
quelli di X ed n. Potete anche provare a
tenere fisse Y e n e a far variare la X. MC
OBAW 5 PRINT «T 9,0; ''«ttendere il
se9ndle sonoro,, poipreatere un ta
ato qualsiasi,.
Per assegnare
valori differenti alle variabil
i X Y e n prenere it tasto c . "
PRUSE S00
10 Cl-S : l-ET d = l
20 FOR n=e TG 6: RERD a
30 PLOT 70 , 175 : E>RAU INK 4.;0.,-
10.- DRRU INK *:120.. 0; DRRU INK *
;0,1O.- PRINT RT 0,10; "ORBU X,Y,P
I-»n” _
4.0 MTR 1.99,41.99,55.99,62.99
S , '71 . 99 , 63 . 99 , 100 . 6 , 125 . 99 , 157 . 9
9
50 90 SUB 400
60 IF a =62 -995 OR a =100. 3 THEN
90 SUB 300
70 PRINT RT 21, S; INK 3; INUER
SE i; x=";d.:'* Y = ";dj‘' n = -;a;“ "
S0 PLOT X , y : DRRU INK i;d,d,as
PI _
90 BEEP . 25 , 23 : PRUSE 0
9S IF INKEY* = '*C" TMEN 90 TQ 10
lee CLS : NEXT n
200 STOP
300 LET d=60; LET y =SS ; RETURN
400 LET d=l; LET X=100: LET U=1
13. RETURN
1000 INPUT "X*".. a: INPUT ••Y = ",b.
INPUT “n=”,C; PRUSE 50
1100 CLS : PRINT INVERSE 1; HT 21
,0; '• DRRU a; b; c ; •'♦PI ”
1200 LET q=lie.- IF a <>1 OR fa < 2. 1
THEN LET q =58
1300 PLOT 100, q: DRRU INK 3; a . b .
C *PI
1400 SEEP .25,3; PRUSE 0. XF XNK
EV* = “C” THEN 90 TO 10100
1500 90 TO 100
10 FOR n=-2 IO 2 3TEP .1. .=LOT
130. 100
DRRU .s,n ,1.99*PX; MExr n:
SEEP .25.11; PROSE 0: CLS
30 FOR n*-a TO 0 srep ,s. plot
130. 100
40 DRRU INK 2; .5,n,125.99*PI;
NEXT n.' BEEP .SS, 7: STOP
MCmicrocomputer 25
cura di Maurizio Bergami
Il giochetto del “24”
Il programma che vi proponiamo questa
volta è una versione "computerizzata" dei
vecchio passatempo del 1 5. con la variante
delle lettere al posto dei numeri. Per chi
non lo conoscesse diremo brevemente di
che cosa si tratta. L'obiettivo del gioco è
quello di mettere nel giusto ordine le prime
24 lettere dell'alfabeto inglese, disposte in
un quadrato di dimensioni 5x5. sfruttan-
do l'unica casella vuota.
Il computer vi chiederà il livello di diffi-
coltà al quale vorrete cimentarvi; vi consi-
gliamo di fare un po' di pratica prima di
lanciarvi verso quelli alti, perché il gioco é
più difTicile di quello che può sembrare a
prima vista. Per elTettuare una mossa basta
premere il tasto della lettera che si vuole
spostare; il programma penserà al resto,
anche a riconoscere quando siete riusciti a
riordinare la scacchiera.
Come potete vedere il listato é abbastan-
za corto, quindi nella versione I6K. per la
quale il gioco è previsto, rimane ampio
spazio in memoria per qualche abbellimen-
to grafico.
Prima di commentare il programma vo-
gliamo proporvi un esercizio per casa. Nel-
la linea 110 la stringa aS viene usata per
memorizzare dei valori numerici, questo
per ovviare alla mancanzai degli statement
di DATA e READ sul piccolo Sinclair.
Provate invece a simulare le due istruzioni
mediante la subroutine pubblicata sul nu-
mero 17 di MC.
Una cosa piuttosto interessante é che il
programma lavora direttamente sulle let-
tere che compaiono sullo schermo, me-
diante l'uso delle variabili di sistema DF-
CC che contengono l'indirizzo dell'ultimo
PRINT nel display file. In questo modo
l'istruzione PEEK (PEEK 16398 256 *
PEEK 16399). preceduta da un PRINT
AT X.Y; dà il codice del carattere che si
RBCUD
FGHEO HOSSn 1
KLMNI
PORST BURLE LETTCRfi 7
UWU X
trova alla riga X e alla colonna Y. (In
pratica quello che fa sullo Spectrum la fun-
zione SCREENS).
La costruzione della scacchiera avviene
alle linee 130-150; successivamente il com-
puter mescola le lettere con un numero di
mosse che dipende dal livello di difficoltà
scelto, l'uso delle variabili P e 0 permette
di impedire che venga effettuata al contra-
rio la mossa precedente- Lo spostamento
della lettera è affidato alla subroutine
1000. Da notare, fuso, già accennato, della
stringa AS; le coppie di valori che contiene
corrispondono alle quattro mosse possibili
e vengono usate alle linee 340-350 e 510-
520 per modificare la posizione della casel-
la vuota.
Variabili usate dal programma
ZS cancella le scritte
AS contiene i movimenti orizzontali e
verticali corrispondenti alle 4 mosse
possibili
X.Y posizione della casella vuota
U.V nuova posizione
P.Q vecchia posizione
S livello di difficoltà laC
Ili Ei" SS
lao CLs
130 POR R*0 TO 23
140 PRINT RT 6+TNT LR.zft.t . 4 -P.»
INT (Rz-5J;CHR*
1S0 NEXT R
160 1_ET X=8
1-70 'lET Y = 10
1S0 LET Hai
200 PRINT PT gk-, 14; -LIUELLO Ìl-2
)
210 LET 5=-5*CODE I.wkEY$- 140
220 IF S<5 OR Sz45 TH£N GOTO 21
0
230 PRINT RT 8., 14; 2*
300 LET Pa0
310 LET Oa0
320 POR Rai TD S
330 LET Bal+4»1NT i4*RND)
340 LET U=X+URL fl» «B TO B+IJ
350 LET V=Y+VRL flSlB+2 TO 8+35
360 IF U<4 OR IJ>8 OR U<6 OR U>1
0 OR tU=P RND iJ=Q) THEN GOTO 330
370 GOSUB 1000
380 NEXT R
400 PRINT RT 7, 14., "MOSSR ";H;RT
S,14;"OURLÉ LETTERR ?'■
410 LET B=CODE INKEY$
420 IF B<38 OR B>6i TMEN GOTO 4
10
430 PRINT RT 7,14;Z*;RT 9, 14; 2*
S00 POR R=1 TO 13 STEP 4
510 LET U=X+ORL fl»iR TO R+1.»
520 LET M=Y+URL R$tR+2 TG R+3>
53© PRINT RT U,U;
540 IF S=PEEK 1PEEK 15393 +255»P
LlK Ìo3'59.5 ThiEN GUtu 800
550 NEXT R
560 GOTO 400
600 LET M=H+1
610 GOSUB 1000
620 POR R=0 TO 23
630 PRINT RT 8+INT tR/5> ,4+R-5*
INT (RY5) ;
640 IF PEEK (PEEK. Ì6398+256+PEE
K 16399) 03S+R THEN GOTO 430
650 NEXT R
660 PRINT RT 6 ., 14; " +*+r IMITO*
•■;RT 8.,15;"IN "JM-I;" MOSSE"
670 STOP
1000 PRINT RT U,U;
1010 LET B*PEEK (PEEK 16398+256*
PEEK 153993
1020 PRINT ■' "iRT y..X;CMRS S
1030 LET P=X
1040 LET 0*Y
1050 LET X=U
1060 LET Ys=U
1070 RETURN
Quanta memoria occupano i vostri programmi?
Il comando FREE. che permeile di conoscere il numero di Byte
liberi, è purtroppo assente nello ZX Basic. MC ha già colmalo questa
Questa volta vi proponiamo un FREE potenzialo, per giunta non in
L.’M ma in semplice BASIC, che vi pcrmellerà di conoscere anche lo
spa/iooccupalo.separalamcnte dal programma c dulie varia bili. Il tulio
viene olienulo mediante l'uso approprialo di alcune variabili di sistema
(vi lasciamo per esercizio scoprire quali). L'ulilily viene mandata in
esecuzione con un GOTO 9900.
9900 PRINT ■•PROGRRMHR- '’;PEEK 16
396+2564PEEK 16397-16509; ’ BYTE5
9910 PRINT "URRIRBILI; “ ; PFFK 16
404+2S6*PEEK 1640S-PEEK 16400-25
6 + PEEK 16401; ■' BVTES"
9920 PRINT "MEMORIR LIBERR; " ; PE
EK 16386+256»PEEK 16387-PEEK 164
12-aS+PEEK 16413;" BYTES"
110
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PIP
Il parte
Nella scorsa puntata abbiamo parlato,
fra l'altro, dell'indirizzamenio del PIP ver-
so i dispositivi logici del CP, M.
In sede di configurazione del Bios da
parte del costruttore del calcolatore, è pos-
sibile assegnare ad ogni dispositivo logico
che non sìa una unità di massa (disco)
quattro dispositivi fisici diversi. A questo
proposito il CP M fa fede ad un particola-
re byte posto nella pagina 0 e più precisa-
mente alla locazione OOQ.tH.
Dividendogli otto bit che lo compongo-
no in quattro parti di due bit ciascuna, si
ottengono quattro pacchetti binari dì indi-
rizzamento ognuno dei quali può assumere
4 valori (0.0-9. I-I.O-'. ') che verranno
usati dal Bios per indirizzare il dispositivo
logico verso il dispositivo fisico. I quattro
pacchetti corrispondono ai quattro dispo-
sitivi logici secondo la seguente tabella:
CON: Bite.1
nOR: Bit 2,3
PUN: Bit 4.5
LST: Bit 6.7
Ogni dispositivo logico, quindi, indiriz-
zerà un particolare dispositivo fisico a se-
conda del valore contenuto nella locazione
0003H. Per comodità ognuno di questi
dispositivi fisici è identificato da un nome
simbolico. L'assegnazione elTettiva al di-
spositivo fisico del calcolatore può non
avere alcun nesso con l'apparente signifi-
cato del nome del dispositivo. Riassumen-
do ogni dispositivo logico è assegnabile
verso quattro dispositivi fisici secondo la
seguente tabella:
CON: - m:,CRT:,BAT:,UC1:
RDR: • TTY;,PTR..UR1.,UR2:
PUN: - TTY:.PTP:.UP1:,UP2:
LST: • TTY;.CRT:.LPT:,UL1:
Il valore della locazione 09Q3H (lO-
Byte) può essere alteralo in tre modi fon-
damentali.
1 - Direttamente dal PIP indirizzando il
trasferimento verso un dispositivo fisico.
2 - Tramite il programma STAT ove si
può assegnare singolarmente ognuno dei
quattro dìspiositivì fisici al corrispondente
dispositivo logico.
3 - Tramite una CALL in Assembler al
Bdos passando il nuovo valore dell'IO-
Byie.
Per adesso tratteremo solo il caso I ri-
mandando la spiegazione degli altri punti
alla prossima puntata.
Nel caso che si lanci con il PIP un trasfe-
rimento da e/o verso un dispositivo fìsico il
PIP non fa altro che preventivamente mo-
i trucchi del CP/M
a cura di Claudio Rosazza
dificare l’IO-Byte secondo le istruzioni
raccolte nella linea di comando, riportan-
dolo nella condizione iniziale a trasferi-
mento avvenuto: occorre però tenere pre-
sente alcuni particolari di funzionamento.
Innanzi lutto il trasferimento deve avveni-
re fra unità congruenti (non è possibile
trasferire verso una unità fisica di sola let-
tura come, viceversa, non è possibile legge-
re da una unità di sola scrittura); secondo,
non è possibile indirizzare direttamente
verso l'unità fisica BAT:: infine nella stra-
grande maggioranza dei casi (dipende dal-
ia particolare implementazione del Bios)
l'indirìzzamento verso le unità fisiche
TTY: e CRT: farà riferimento a quei di-
spositivi assegnati al dispositivo logico
CON:. Volendo indirizzare, invece, i di-
spositivi fisici TTY: e CRT: assegnali al
dispositivo logico LST: (considerate che il
CRT: corrispondente a CON: può essere
un dispositivo diverso da quello corrispon-
dente a LST:) occorrerà preventivamente
modificare l'IO-Byte con le procedure 2 o 3
ed indirizzare successivamente il trasferi-
mento verso il dispositivo logico LST:. Lo
stesso dicasi per il dispositivo TTY: corri-
spondente a RDR: e PUN:.
I parametri del PIP
Il PIP ammette la definizione di alcuni
parametri opzionali dì trasferimento: ì pa-
rametri vanno specificati alla fine della li-
nea di comando inclusi fra parentesi qua-
dre: l'ordine dei parametri nei caso siano
piti d'uno è indifferente: vediamone breve-
mente ogni singolo significato:
V - £ senz'altro il parametro più usato nel
trasferimento verso unità a disco. Forza la
riletlura del file trasferito con conseguente
verifica del contenuto ed eventuale segna-
lazione di errori: funziona solo se la desti-
nazione è un disco.
U - Trasla tutti i caratteri alfabetici ASCII
mìnu.scoli in maiuscoli.
L - Trasla tutti i caratteri alfabetici ASCII
maiuscoli in minuscoli.
Dn - Cancella tutti i caratteri superata la
colonna definita dal parametro n. Utile per
stampare sorgenti con commenti troppo
lunghi che uscirebbero fuori dal margine
della carta o verrebbero stampati nella riga
successiva ponendo problemi di leggibilità
e di sincronizzazione di salto pagina.
F - Filtra tutti i caratteri di salto pagina
dall'unità sorgente.
Pn - Inserisce dei caratteri dì salto pagina
(FF) ogni n linee trasferite. Viene inoltre
trasmesso un salto pagina per Tallìnea-
mento della carta all'inizio del trasferi-
mento. Il valore di default di n é 60.
Ss - Inizia il trasferimento a partire dalla
stringa specificata nel parametro s (termi-
nato con un Ctrl-Z).
(Js - Termina il trasferimento dopo la
stringa specificata nel parametro s (termi-
nato da un Ctrl-Z). Questi due ultimi para-
metri risultano particolarmente utili quan-
do sì intende tra.sferire solo una parte di un
file: in ogni caso le stringhe di start e stop
vengono incluse nel trasferimento.
Tn • 1 caratteri di tabulazione (9) vengono
espansi in n spazi.
Z - L'ottavo bit di ogni carattere ASCII
viene messo a 0
O • File di tipo oggetto da non considerare
ASCII: un eventuale carattere di EOF (26)
viene ignorato. I file .COM sono sempre
trattati come file oggetto.
E • Tutte le operazioni di trasferimento
vengono duplicate su consolle.
N - Viene aggiunto aH'ìnizio di ogni riga
trasferita un numero progressivo a partire
da 1 con incremento pari ad 1. Il numero è
seguito da un due punti. Se viene specifica-
to N2 il numero é trasferito anche con gli
zeri non significativi ed al posto del due
punti viene inviato un carattere di TAB (9)
che viene espanso in spazi solo se viene
definito anche il parametro Tn ose la peri-
ferica verso la quale é indirizzato il trasferi-
mento gestisce automaticamente i caratteri
di tabulazione.
B - Trasferimento in modo blocco. I dati
vengono accettati e memorizzati in un buf-
fer in RAM fino alla ricezione di un CtrI-S
ove il PIP scarica il buffer verso l'unità di
destinazione. La dimensione del buffer è in
dipendenza della RAM disponibile. E pre-
vista una segnalazione di errore nel caso di
buffer overflow.
H - Trasferimento di file in formato Hex
Intel.
I - Ignora i record: 00 nel caso di trasferi-
mento di file in formato Hex Intel. L'asse-
gnazione del parametro I predispone auto-
maticamente il parametro H.
Gn - Il file sorgente viene letto dallo user
specificato dal parametro n. Valido solo se
l'unità sorgente é un disco.
W - Sovrascrive su eventuali file R. O già
esistenti senza richiedere conferma tramite
la console. Valido solo se l'unità destina-
zione è un disco.
R - Legge anche i file definiti SYS. Valido
solo se l'unità sorgente è un disco.
Occorre precisare che in ogni caso quei
parametri che modificano il contenuto del
file agiscono solo sul dispositivo di desti-
nazione lasciando inalterato il file prove-
niente dal dispositivo sorgente. MC
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DOPPIO DRIVER 5 ” da 655 KBytes
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tracce Completa ed immediata trasferibilità di tutti i programmi esistenti
ponendo semplicemente un drive in posizione 35 tracce e l'altro m 80
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strutta tutte le capacità grafiche e non Hard Copy con ingrandimento
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durame le lezioni di ragioneria.
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dalle bollette di carico e scarico alle stati-
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Apple registra tulli i dati; li elabora e pre-
para gli esiti.
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